Carneri

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I Carneri furono una famiglia di scultori e pittori attivi tra il XVI e il XVII secolo. Originari di Tierno, attualmente frazione del comune di Mori in Trentino, operarono prevalentemente nell'allora Principato vescovile di Trento e in Veneto. Il membro più illustre della famiglia fu Mattia Carneri, attivo principalmente nella Repubblica di Venezia.

Monumento funebre di Giambattista e Francesco d'Arco, 1580-1595, chiesa della Madonna del Carmine a Sarche (Madruzzo)

Giovanni Domenico Carneri, attestato a partire dal 1548, fu molto attivo al servizio dei Madruzzo. Oltre all'esecuzione di apparati trionfali, della quale non è rimasto nulla, fu molto attivo anche come scultore, anche se gli può essere attribuita con certezza soltanto la fronte di camino del Castello di Velturno (1581), fatto edificare dal principe vescovo di Bressanone Johann Thomas von Spaur. La critica riunisce poi una serie di monumenti, in particolare funebri, alla sua produzione, rifacendosi in particolare alle due figure allegoriche ricorrenti in più opere, la Fama e la Vittoria.[1] Fu inoltre pittore, ma della sua opera pittorica ci restano soltanto gli stemmi dipinti sul frontespizio del Libro della Cittadinanza nel 1577.[2]

Paolo Carneri fu il primo figlio di Giovanni Domenico, documentato a fianco del padre nel 1577 durante la realizzazione dell'arco in onore del cardinale Andrea d'Austria. Una delle sue opere più importanti è il Monumento funebre di Ludovico Lodron (1600), nel Duomo di Trento, che si allontana dalla precedente produzione clesiana, mettendo da parte l'accostamento cromatico di bianco e rosso, spostandosi verso la bicromia bianco e nero.[3]

 Domenico Carneri
pittore †1533 ca.
 
 
 Simone Carneri
pittore (doc. 1530-1535)
 
 
 Giovanni Domenico Carneri
(doc. 1548-1582)
 
  
Simone Carneri
*1565 †post 1595
Paolo Carneri
*1560 ca. †1629
 
 
 Mattia Carneri
*15921673
 
 
 Antonio Carneri
Altare Savioli, 1599, chiesa di San Marco a Rovereto
Monumento funebre del botanico Andrea Mattioli, 1617, Duomo di Trento

Giovanni Domenico Carneri

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Paolo Carneri

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  • Monumento funebre del canonico Simone Thun, 1584, pietra rossa ammonitica di Trento, 200 x 100 cm, transetto meridionale del Duomo di Trento[12]
  • Altare maggiore, 1588-1590, chiesa di Santa Maria Maggiore a Trento. In collaborazione con il fratello Simone Carneri: l'altare fu sostituito nel 1631, ma è possibile vederlo in un quadro del Museo diocesano tridentino[13]
  • Monumento funebre del canonico Girolamo Roccabruna, 1599, pietra bianca ammonitica di Trento, 355 x 116 cm, quarta campata della navata settentrionale del Duomo di Trento[14]
  • Altare Savioli, 1599, marmo breccia viola, chiesa di San Marco a Rovereto. Uno dei primi altari marmorei trentini, attribuito a Paolo Carneri per via della presenza di nicchie laterali fuori scala rispetto ad altri elementi architettonici, del tutto simili a quelli del Monumento di Ludovico Lodron[15]
  • Monumento funebre di Ludovico Lodron, 1600, marmo bianco di Carrara, pietra di paragone, 480 x 290 cm, transetto sud del Duomo di Trento[16]
  • Palazzo Fugger-Galasso a Trento: finestre della facciata principale (1602)[17]
  • Monumento funebre di Giovanni Arbogasto Thun e Giuditta d'Arco, 1611, parete destra della chiesa di Santa Maria Assunta a Malé[18]
  • Monumento funebre del botanico Andrea Mattioli, 1617, pietra bianca e rossa ammonitica di Trento, pietra di paragone, 490 x 234 cm, navata meridionale del Duomo di Trento, a destra della porta di ingresso principale[19]
  • Monumento funebre del canonico Ernesto Wolkenstein, 1621, pietra bianca ammonitica di Trento, 220 x 140 cm, transetto meridionale del Duomo di Trento. In collaborazione con il figlio Mattia

Simone Carneri

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Mattia Carneri

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  1. ^ A. Bacchi & L. Giacomelli, 2003, p. 88
  2. ^ L. Siracusano, 2009, p. 86
  3. ^ A. Bacchi & L. Giacomelli, 2003, pp. 93-94
  4. ^ E. Callovi & L. Siracusano, 2005, p. 44
  5. ^ Maestranze trentine (1550-1560), Monumento sepolcrale Trapp, su BeWeB. URL consultato il 30 maggio 2024.
  6. ^ L. Siracusano, 2009, pp. 89-90
  7. ^ L. Siracusano, 2009, pp. 90-92
  8. ^ Attribuito a Carneri G. (1565), Monumento sepolcrale di Alessio Sbardellati, su BeWeB. URL consultato il 31 maggio 2024.
  9. ^ Bottega di Carneri G. (1573), Monumento sepolcrale di Giorgio Firmian, su BeWeB. URL consultato il 31 maggio 2024.
  10. ^ L. Siracusano, 2009, p. 96
  11. ^ A. Bacchi & L. Giacomelli, 2003, p. 91
  12. ^ L. Leonardi, 2003, p. 115 Nell'Archivio Thun è stato ritrovato il disegno preparatorio firmato sul retro "Pavol Carner".
  13. ^ E. Castelnuovo, 1993, pp. 117
  14. ^ Carneri P. (1599), Monumento funebre di Girolamo Roccabruna, su BeWeB. URL consultato il 30 maggio 2024.
  15. ^ A. Bacchi & L. Giacomelli, 2003, p. 97
  16. ^ E. Castelnuovo, 1993, pp. 116-117
  17. ^ A. Bacchi & L. Giacomelli, 2003, p. 92
  18. ^ R. Pancheri, 2004, pp. 74-76
  19. ^ E. Castelnuovo, 1993, pp. 118-119
  20. ^ L. Leonardi, 2003, p. 117
  21. ^ Carneri S. (1593-1598), Tabernacolo a tempietto, su BeWeB. URL consultato il 30 maggio 2024.
  22. ^ E. Castelnuovo, 1993, p. 120
  23. ^ A. Bacchi, 2003, p. 106
  24. ^ I. Conzatti, 2011, pp. 245-248
  25. ^ M. De Vincenti & S. Guerriero, 2021, pp. 1406-1410
  26. ^ A. Bacchi, 2003, p. 111
  27. ^ N. Rasmo, 1988, p. 282 Nicolò Rasmo sottolinea le somiglianze con il successivo altare maggiore del santuario della Madonna delle Grazie ad Arco, progettato da Jacopo Antonio Pozzo. Aggiunge inoltre che "le due statue in stucco da lui eseguite a suo ornamento furono poi sostituite con le goffe statue attuali".
  • Andrea Bacchi, "Mattia Carneri", in: Scultura in Trentino. Il Seicento e il Settecento. Volume secondo, a cura di A. Bacchi & L. Giacomelli, Trento, Provincia Autonoma di Trento. Servizio Beni Culturali, 2003 (pp. 105-114).
  • Andrea Bacchi & Luciana Giacomelli, "Dai Carneri ai Sartori: architetture d'altari e sculture", in: Scultura in Trentino. Il Seicento e il Settecento. Volume primo, a cura di A. Bacchi & L. Giacomelli, Trento, Provincia Autonoma di Trento. Servizio Beni Culturali, 2003 (pp. 86-241).
  • Eleonora Callovi & Luca Siracusano (a cura di), Guide del Trentino. Val di Non. Storia, arte, paesaggio, Trento, TEMI, 2005.
  • Enrico Castelnuovo (a cura di), Il Duomo di Trento. Pitture, arredi e monumenti. Volume secondo, Trento, TEMI, 1993.
  • Francesco Cessi (a cura di), Mattia Carneri. Architetto e scultore (1592-1673), Trento, Saturnia. Artisti trentini, 1964.
  • Francesco Cessi, CARNERI, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 20, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1977.
  • Francesco Cessi, CARNERI, Mattia, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 20, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1977.
  • Ilaria Conzatti, Riconsiderazioni sull'altare della Beata Vergine nel Duomo di Padova, opera di Mattia Carneri "scultor in Venetia", in «Studi trentini. Arte», 90/2, 2011 (pp. 245-258). (online)
  • Monica De Vincenti & Simone Guerriero, "Monumenti sepolcrali del Seicento", in: La pontificia basilica di Sant'Antonio a Padova. Archeologia, storia, arte e musica, a cura di Luciano Bertazzo & Girolamo Zamperi, Roma, L'Erma di Bretschneider, 2021 (pp. 1397-1458). (online)
  • Luciana Giacomelli, "Tra apparati effimeri e macchine d'altare: il ruolo di Mattia Carneri nella formazione di Andrea e Jacopo Antonio Pozzo", in: Artifizi della metafora: saggi su Andrea Pozzo, a cura di Richard Bösel & Lydia Salviucci Insolera, Roma, Artemide, 2011 (pp. 33-41).
  • Laura Leonardi, "Paolo Carneri", in: Scultura in Trentino. Il Seicento e il Settecento. Volume secondo, a cura di A. Bacchi & L. Giacomelli, Trento, Provincia Autonoma di Trento. Servizio Beni Culturali, 2003 (pp. 115-116).
  • Laura Leonardi, "Simone Carneri", in: Scultura in Trentino. Il Seicento e il Settecento. Volume secondo, a cura di A. Bacchi & L. Giacomelli, Trento, Provincia Autonoma di Trento. Servizio Beni Culturali, 2003 (p. 117).
  • Roberto Pancheri, "Il 'mondo alla rovescia' e la decorazione pittorica di Casa Thun a Revò", in: Anaunion. Antologia di Studi. I, Fondo (TN), Associazione Culturale G.B. Lampi, 2004 (pp. 73-93).
  • Nicolò Rasmo, Storia dell'arte nel Trentino, Trento, Dolomia, 1988 [1982].
  • Luca Siracusano, Giandomenico Carneri e la scultura trentina del secondo Cinquecento (con una proposta per Paolo), in «Studi trentini di scienze storiche. Sezione seconda», 88, 2009 (pp. 83-105). (online)