Carlo Pepoli
Carlo Pepoli | |
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Senatore del Regno d'Italia | |
Legislature | dalla VIII |
Tipo nomina | Categorie: 3, 20 |
Sito istituzionale | |
Deputato del Regno d'Italia | |
Legislature | VIII |
Collegio | Mirandola |
Sito istituzionale | |
Deputato del Regno di Sardegna | |
Legislature | VII |
Collegio | Finale |
Sito istituzionale | |
Sindaco di Bologna | |
Durata mandato | 11 gennaio 1862 – 7 maggio 1866 |
Predecessore | Lodovico Berti (assessore delegato) |
Successore | Gioacchino Napoleone Pepoli |
Dati generali | |
Partito politico | Sinistra storica |
Professione | Docente universitario |
Il conte Carlo Pepoli (Bologna, 22 luglio 1796 – Bologna, 7 dicembre 1881) è stato un poeta, politico e librettista italiano.
Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Di sentimenti patriottici, fu implicato nei moti mazziniani del 1830-31 nella Romagna che lo costrinsero ad emigrare per numerosi anni a Parigi, ove entrò nella Legione straniera francese con il grado di tenente, prestò servizio a Orano in Algeria nel 1º Reggimento straniero sotto gli ordini del colonnello Raffaele Poerio combattendo contro gli arabi e poi esule a Parigi, dove scrisse il libretto dei Puritani per Vincenzo Bellini, che ne musicò anche i sonetti La ricordanza, La speranza, Amore e Malinconia, nonché l'ode saffica Alla luna. Collaborò all'Exilé, giornale dei fuoriusciti italiani stampato a Parigi dal 1832 al 1834[1].
Anche Gioachino Rossini ne musicò alcune liriche nelle sue Soirées musicales.
Introdusse nell'Accademia dei Felsinei, di cui era vicepresidente, il caro amico Giacomo Leopardi, che gli dedicò l'epistola in versi endecasillabi Al Conte Carlo Pepoli, oggi conservata presso il Museo dei Manoscritti Leopardiani di Visso (provincia di Macerata).
Fu Sindaco di Bologna dall'11 gennaio 1862 al 7 maggio 1866, nonché Deputato di Finale Emilia e Mirandola dall'aprile 1860, fu nominato senatore del Regno nel 1862 fino alla morte. Dal 1860 insegnò filosofia e lettere all'Università di Bologna. Fu segretario dell'Accademia di belle arti di Bologna.
Massone, fece parte della Loggia "Concordia Umanitaria" di Bologna tra il 1860 e il 1864, quando essa si fuse con la Loggia "Severa", dando vita alla Loggia "Galvani".[2].
Nel 1863 donò alla Biblioteca Comunale dell'Archiginnasio una raccolta di disegni concernenti l'architettura bolognese e noto come "Cartella Giordani".
Carlo Pepoli viene a volte confuso con il cugino Achille, marito del contralto Marietta Alboni.
Al librettista e patriota Carlo Pepoli è dedicato un tratto dei Viali a Bologna.
Note[modifica | modifica wikitesto]
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
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Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Carlo Pepoli
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Carlo Pepoli, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Carlo Pepoli, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Carlo Pepoli, su sapere.it, De Agostini.
- Carlo Pepoli, in Dizionario biografico degli italiani, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Opere di Carlo Pepoli, su openMLOL, Horizons Unlimited srl.
- (EN) Opere di Carlo Pepoli, su Open Library, Internet Archive.
- Carlo Pepoli, su storia.camera.it, Camera dei deputati.
- Carlo Pepoli, su Senatori d'Italia, Senato della Repubblica.
- (EN) Spartiti o libretti di Carlo Pepoli, su International Music Score Library Project, Project Petrucci LLC.
- Biografia e bibliografia di Carlo Pepoli su Archiweb – Raccolte digitali della Biblioteca dell'Archiginnasio di Bologna, su badigit.comune.bologna.it.
- Storia amministrativa di Bologna, su comune.bologna.it. URL consultato il 5 maggio 2009 (archiviato dall'url originale il 23 maggio 2009).
Controllo di autorità | VIAF (EN) 79049762 · ISNI (EN) 0000 0001 2140 9583 · SBN IT\ICCU\CFIV\051243 · LCCN (EN) n82047843 · GND (DE) 134482409 · BNF (FR) cb120410057 (data) · BNE (ES) XX1090132 (data) · NLA (EN) 35416364 · BAV (EN) 495/136359 · CERL cnp01181197 · WorldCat Identities (EN) lccn-n82047843 |
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