Alberto Dallolio

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Alberto Dallolio

Senatore del Regno d'Italia
Durata mandato3 giugno 1908 –
17 gennaio 1935
LegislaturaXXII
Sito istituzionale

Sindaco di Bologna
Durata mandato11 giugno 1891 –
1 luglio 1902
PredecessoreCarlo Carli
SuccessoreEttore Nadalini

Dati generali
Partito politicoSinistra storica
Titolo di studioLaurea in giurisprudenza
ProfessionePossidente

Alberto Dallolio (Bologna, 28 gennaio 1852Bologna, 17 gennaio 1935) è stato un politico e storico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Uomo politico liberale moderato, si riconobbe nell'attività dell'Associazione costituzionale delle Romagne fondata da Minghetti, del Comitato liberale permanente e dell'Unione monarchico liberale. Rimase ininterrottamente in consiglio comunale a Bologna per ventisette anni, ne fu sindaco e assessore.

Nel 1908 venne nominato senatore. Ebbe un ruolo importante nello sviluppo urbanistico di Bologna e, come senatore, seguì la realizzazione della ferrovia direttissima Firenze-Bologna. Attivo interventista, assunse dopo la guerra posizioni nazionaliste e in seguito appoggiò il Fascismo.

Fu Presidente del consiglio di amministrazione della casa editrice Zanichelli. Studioso del Risorgimento, nel 1908 fondò il comitato romagnolo della Società nazionale per la storia del Risorgimento, e su sua iniziativa venne fondato il Museo civico del Risorgimento di Bologna. Donò alla Biblioteca Comunale dell'Archiginnasio i suoi libri e opuscoli.

È sepolto nel cimitero monumentale della Certosa di Bologna, all'arco 122/4, nel lato nord-est del Chiostro V o Maggiore.[1]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere di Gran Croce decorato di Gran cordone dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Grand'Ufficiale dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Classe 3D del Liceo "Laura Bassi" di Bologna, Dallolio Alberto, su Storia e Memoria di Bologna, Istituzione Bologna Musei, a.s. 2016-2017. URL consultato l'8 settembre 2021.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN76308440 · ISNI (EN0000 0000 6126 0720 · BAV 495/94858 · BNF (FRcb111023223 (data) · WorldCat Identities (ENviaf-76308440