Bienne

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Bienne
città
(DE) (FR) Biel/Bienne
Bienne – Stemma
Bienne – Bandiera
Bienne – Veduta
Bienne – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera della Svizzera Svizzera
Cantone Berna
RegioneSeeland
CircondarioBienne
Amministrazione
SindacoErich Fehr (SPP)
Lingue ufficialiTedesco
Francese[1]
Territorio
Coordinate47°08′12″N 7°14′48″E / 47.136667°N 7.246667°E47.136667; 7.246667 (Bienne)
Altitudine434 m s.l.m.
Superficie21,21 km²
Abitanti56 640 (2017)
Densità2 670,44 ab./km²
Frazionivedi elenco
Comuni confinantiBrügg, Evilard, Ipsach, Nidau, Orpund, Orvin, Pieterlen, Port, Safnern, Sauge, Twann-Tüscherz
Altre informazioni
Cod. postale2500, 2501, 2502, 2503, 2504, 2505, 2510
Prefisso032
Fuso orarioUTC+1
Codice OFS0371
TargaBE
Nome abitantibiennesi
Cartografia
Mappa di localizzazione: Svizzera
Bienne
Bienne
Bienne – Mappa
Bienne – Mappa
Sito istituzionale

Bienne (ufficialmente Biel/Bienne, in cui Biel è la denominazione in tedesco e Bienne quella in francese; in italiano Bienna, desueto[2]; in romancio Bienna[3]) è un comune svizzero di 56 640 abitanti del Canton Berna, nella regione del Seeland (circondario di Bienne, del quale è il capoluogo); ha lo status di città.

È la decima città della Svizzera per numero di abitanti ed è la città elvetica bilingue (cioè con due lingue ufficiali usate affiancate) più popolosa (56,54% di germanofoni e 32,69% di francofoni)[2], a cavallo della frontiera linguistica fra la Svizzera tedesca e quella francese.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Situata ai piedi dei primi contrafforti del Massiccio del Giura, è affacciata sull'estremità nordorientale del Lago di Bienne.

Origine del nome[modifica | modifica wikitesto]

Il toponimo deriva dal gallico Belena[4].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1900 ha inglobato il comune soppresso di Vingelz[5], nel 1917 quello di Bözingen[6], nel 1920 quelli di Madretsch[7] e Mett[2][8].

Nel 2002 è stata una delle città organizzatrici dell'esposizione nazionale EXPO.02 con le città di Neuchâtel, Yverdon-les-Bains e Morat; Bienne è stata il capoluogo dell'omonimo distretto fino alla sua soppressione nel 2009.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

La chiesa riformata
  • Chiesa riformata (già di San Benedetto), attestata dal 1228 e ricostruita nel 1451-1470 in stile tardogotico nella città vecchia[2];
  • La città vecchia (Altstadt) e i suoi monumenti[2];
  • Pavillon Felseck, monoptero del XIX secolo, la cui costruzione è stata avviata da Georg Friedrich Heilmann[9];
  • Sorgente romana[10];
  • Il "Faubourg du lac" e la sua architettura[senza fonte].

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

L'evoluzione demografica è riportata nella seguente tabella[2]:

Abitanti censiti[11]

Lingue e dialetti[modifica | modifica wikitesto]

% Ripartizione linguistica (gruppi principali)[12]
56,54% madrelingua tedesca
32,69% madrelingua francese
8,07% madrelingua italiana
Logo

Bienne è ufficialmente un comune bilingue tedesco/francese. Le due lingue sono parificate in tutti gli ambiti, e la segnaletica stradale è interamente bilingue[1].

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Musei[modifica | modifica wikitesto]

  • Centre Pasquart, centro di arte contemporanea[2];
  • Photoforum Pasquart[2];
  • Neuhaus, museo di arte e di storia[2] (storia dell'industria e dell'orologeria di Bienne, vita borghese nel XIX secolo, collezione cinematografica W. Piasio, Collezione Robert con acquarelli su flora e fauna[senza fonte];
  • Schwab (preistoria e archeologia)[2];
  • Omega (orologi e cronometraggio Omega)[2];
  • Centro Müller, museo dell'industria[senza fonte]

Eventi[modifica | modifica wikitesto]

Dal 2008 vi si svolgono annualmente gli Incontri di Bienne, un festival plurilingue per scrittori e traduttori che si svolge all'Istituto letterario svizzero.

Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]

Urbanistica[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2004 Bienne ricevette il Premio Wakker per i miglioramenti urbanistici apportati alla città: «In questi ultimi dieci anni, la città di Bienne è riuscita a rivalorizzare i propri spazi pubblici e un patrimonio edificatorio unico ereditato dal XX secolo ma trascurato a lungo. Sono state create diverse piazze e zone pedonali, mentre numerosi edifici del secolo scorso sono stati vincolati e ristrutturati. Grazie ai concorsi di architettura, la qualità estetica delle nuove costruzioni è nettamente migliorata. Le autorità comunali cercano di indirizzare attivamente l'evoluzione urbanistica con l'acquisizione di determinate aree e cedendone il diritto di superficie»[13].

Quartieri[modifica | modifica wikitesto]

I quartieri di Bienne

I quartieri di Bienne sono:

Economia[modifica | modifica wikitesto]

La regione del Seeland, pur essendo una zona economica estremamente dinamica e multiculturale in cui si parlano tedesco e francese, rimane tuttavia legata alle proprie tradizioni, in particolare all'artigianato dei fabbricanti di orologi. Qui si producono orologi famosi in tutto il mondo come Swatch, Omega, Rado o Rolex. L'industria orologiera e, in parte, anche l'industria di precisione si sono concentrate in questo territorio grazie a una rete di produttori, fornitori e scuole specializzate.

La regione ospita varie imprese svizzere come Feintool, Mikron e il Gruppo Swatch, ma anche numerose imprese estere come Harting, Festo, Movado Group, Fossil o La Montre Hermès. Inoltre, le sedi dell'Ufficio federale delle comunicazioni e di imprese come Orange, Sunrise, Swiss teletext TXT, Viasuisse, IXOS e SAP fanno di Bienne e del Seeland una roccaforte del comparto delle comunicazioni.

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

La stazione di Bienne

Storicamente agevolata nelle comunicazioni dalla presenza del lago, Bienne è servita dall'omonima stazione nella quale fermano servizi passeggeri operati da FFS e BLS. Nel 2005 Bienne ricevette il riconoscimento principale del Prix Velo per le infrastrutture a testimonianza di una politica tesa a favorire la sicurezza dei ciclisti[14].

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Ogni famiglia originaria del luogo fa parte del cosiddetto comune patriziale e ha la responsabilità della manutenzione di ogni bene ricadente all'interno dei confini del comune.

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Dal 1968 vi si tiene annualmente il Torneo scacchistico internazionale di Bienne, che è il torneo di scacchi più importante della Svizzera.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Schneuwly.
  2. ^ a b c d e f g h i j k Anne-Marie Dubler, Tobias Kästli, Bienne, in Dizionario storico della Svizzera, 23 gennaio 2018. URL consultato il 30 novembre 2018.
  3. ^ (RM) Bienne, su Pledari Grond. URL consultato il 13 settembre 2019.
    (RM) La bilinguitad a Bienna, su Lebendige Traditionen. URL consultato il 7 luglio 2021.
    (RM) AURA BIENNA, su Meteo News. URL consultato il 17 settembre 2019.
  4. ^ (DE) Dr. Joseph Stadelmann, Die Etymologie des Namens Biel-Bienne, in Neues Berner Taschenbuch, vol. 8, da pag. 250 a pag. 256, 1902. URL consultato il 18 settembre 2019.
  5. ^ a b Vingelz, in Dizionario storico della Svizzera, 24 ottobre 2012. URL consultato il 30 novembre 2018.
  6. ^ a b Margrit Wick-Werder, Bözingen, in Dizionario storico della Svizzera, 5 marzo 2003. URL consultato il 30 novembre 2018.
  7. ^ a b c Madretsch, in Dizionario storico della Svizzera, 6 ottobre 2009. URL consultato il 30 novembre 2018.
  8. ^ a b Mett, in Dizionario storico della Svizzera, 20 novembre 2008. URL consultato il 30 novembre 2018.
  9. ^ (DE) Georg Friedrich Heilmann (1785-1862), Heilmanns weiteres Engagement für Biel [collegamento interrotto], su Regionales Gedächtnis, 13 luglio 2015. URL consultato il 19 settembre 2019.
  10. ^ Visitare Bienne Biel: informazioni e piccola guida, su Informagiovani Italia. URL consultato il 19 settembre 2019.
    (DE) Margrit Wick-Werder, Die Römerquelle: Denkmal und Unort zugleich, su Vision 2035, giugno 2019. URL consultato il 19 settembre 2019.
  11. ^ Dizionario storico della Svizzera.
  12. ^ Dizionario storico della Svizzera - Anno 2000
  13. ^ (FR) Les Prix Wakker jusqu'à nos jours, su heimatschutz.ch. URL consultato il 28 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale il 4 aprile 2016).
  14. ^ (FR) Prix Velo Infrastructure 2005, su pro-velo.ch. URL consultato il 28 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale il 2 febbraio 2017).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Rainer Schneuwly, Bilingue – Wie Freiburg und Biel mit der Zweisprachigkeit umgehen, Baden, Hier und Jetzt Verlag, 2019.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN167599217 · SBN TO0L000399 · GND (DE4006509-1 · BNF (FRcb11865966j (data) · J9U (ENHE987007566705905171
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