Anatolij Bondarčuk

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Anatolij Bondarčuk
Nazionalità Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica
Altezza 183 cm
Peso 113 kg
Atletica leggera
Specialità Lancio del martello
Termine carriera 1976
Record
Martello 77,42 m (1976)
Carriera
Nazionale
1969-1976Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica
Palmarès
Competizione Ori Argenti Bronzi
Giochi olimpici 1 0 1
Europei 1 0 1

Per maggiori dettagli vedi qui

 

Anatolij Pavlovyč Bondarčuk (in ucraino Анатолій Павлович Бондарчук?, in russo Анатолий Павлович Бондарчук?, Anatolij Pavlovič Bondarčuk; Starokostjantyniv, 31 maggio 1940) è un ex martellista sovietico.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato a Starokostjantyniv, ai Giochi della XX Olimpiade vinse l'oro nel lancio del martello superando il tedesco Jochen Sachse (medaglia d'argento) e il russo Vasilij Chmelevskij.[1]

Ai campionati europei di atletica leggera vinse una medaglia d'oro nel 1969 ed una di bronzo nel 1971. Ottenne due riconoscimenti, l'Ordine del Distintivo d'Onore nel 1972 e l'Ordine della Bandiera rossa del lavoro nel 1976.[2]

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Anno Manifestazione Sede Evento Risultato Misura Note
1969 Europei Bandiera della Grecia Atene lancio del martello   Oro 74,68 m
1971 Europei Bandiera della Finlandia Helsinki lancio del martello   Bronzo 71,40 m
1972 Giochi olimpici Bandiera della Germania Monaco di Baviera lancio del martello   Oro 75,50 m Record olimpico
1976 Giochi olimpici Bandiera del Canada Montréal lancio del martello   Bronzo 75,48 m

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Ordine della Bandiera rossa del lavoro - nastrino per uniforme ordinaria
Ordine del Distintivo d'Onore - nastrino per uniforme ordinaria
Allenatore onorario dello sport - nastrino per uniforme ordinaria
immagine del nastrino non ancora presente

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) lancio del martello: olimpiadi 1972, su sports-reference.com. URL consultato il 5 novembre 2011 (archiviato dall'url originale il 2 novembre 2015).
  2. ^ Boris Khavin, All about Olympic Games (seconda edizione),pag 534, Fizkultura i sport, 1979.

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