Altarello (Palermo)

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Altarello
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneBandiera della Sicilia Sicilia
Provincia  Palermo
Città Palermo
CircoscrizioneIV
Data istituzione21 dicembre 1976
Codice15
Codice postale90133, 90135 e 90149
Superficie1,81 km²
Abitanti15 387 ab.
Densità8 519,41 ab./km²
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Altarello è il quindicesimo quartiere di Palermo, compreso nella IV Circoscrizione[1]. Con il toponimo si indica altresì la ventitreesima unità di primo livello di Palermo, Altarello-Tasca Lanza.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Altarello sorge nella zona sud-occidentale della città, in una porzione di territorio originariamente ricca di tufo e, per tale ragione, soggetta al fenomeno di ristagno delle acque. Nonostante si tratti di un quartiere periferico, a causa della particolare forma allungata della città di Palermo è posto a poca distanza dal centro storico del capoluogo. Confina:

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

Il toponimo deriva dall'arabo Marg, che indica un luogo paludoso. Nel corso della dominazione islamica in Sicilia, infatti, l'area era caratterizzata dalla presenza di acque stagnanti.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

I primi colonizzatori dell'area furono gli arabi, che nel X secolo sfruttarono le caratteristiche geomorfologiche del terreno per introdurre nuove colture specializzate irrigate dai Qanat. All'istituzione dei campi coltivati si aggiunsero i ma hall, gruppi umili di abitazioni.[2]

Nel 1177 il territorio dell'attuale quartiere venne concesso all'arcidiocesi di Palermo dal sovrano Guglielmo II di Sicilia, per passare nel XIII secolo sotto l'amministrazione dell'ordine teutonico e di San Benedetto, i quali ricorsero al sistema dell'enfiteusi per contrastare la crisi agricola del tempo. Successivamente, tra il XIV e il XV secolo, il vasto patrimonio fondiario ecclesiastico venne acquistato dalla nobiltà siciliana, che vi fondò numerosi possedimenti agricoli: dalla prima metà del secolo successivo, attorno a tale complesso si sviluppò la borgata di Altarello. Sempre alla classe aristocratica si deve l'edificazione di diverse ville alla fine del XVIII secolo, quando la zona venne eletta a luogo di svago extra-urbano.[3]

Nei primi anni del XX secolo i fondi nobiliari vennero frammentati in centinaia di piccole e medie proprietà, gestite in buona parte da ditte di esportazione specializzate in prodotti agrumicoli. Nel secondo dopoguerra il territorio subì una forte espansione edilizia prefigurandosi come uno dei nuovi quartieri rivolti alla piccola e media borghesia cittadina.[4]

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

  • Chiesa parrocchiale di Maria Santissima del Perpetuo Soccorso, in via Madonna del Soccorso.
  • Chiesa parrocchiale di San Gabriele Arcangelo, in piazza San Gabriele Arcangelo.

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

  • Villa Savagnone, su via Altarello di Baida.

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Il quartiere è connesso alla rete di trasporto pubblico tramite le linee bus AMAT 327 e 462. Inoltre è presente una stazione tranviaria per la linea 4 che collega Corso Calatafimi alla stazione di Palermo Notabartolo.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Panormus 2008, pag. 34 (PDF), su comune.palermo.it. URL consultato il 09-08-2010 (archiviato dall'url originale il 22 luglio 2011). (PDF)
  2. ^ Fara Misuraca, Medioevo sotterraneo: i Qanat di Palermo, su www.storiamedievale.net. URL consultato il 12 maggio 2024.
  3. ^ Storia del Quartiere Altarello – Base Volpe Astuta, su basevolpeastuta.it. URL consultato il 12 maggio 2024.
  4. ^ Francesco Lo Piccolo, Altarello di Baida: storia di un quartiere dalle origini ai giorni nostri, Palermo, 1993.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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