Coordinate: 38°41′53.88″N 0°28′24.96″W

Alcoy (Spagna)

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Alcoy
comune
(ES) Alcoy/Alcoi
Alcoy – Stemma
Alcoy – Bandiera
Alcoy – Veduta
Alcoy – Veduta
Veduta
Localizzazione
StatoSpagna (bandiera) Spagna
Comunità autonoma Valencia
ProvinciaAlicante
Amministrazione
Data di istituzione1256
Territorio
Coordinate38°41′53.88″N 0°28′24.96″W
Altitudine561 m s.l.m.
Superficie129,86 km²
Abitanti58 994 (2019)
Densità454,29 ab./km²
Comuni confinantiBanyeres de Mariola, Benifallim, Bocairente (V), Cocentaina, Ibi, Jijona, Onil, Penàguila, La Torre de les Maçanes
Altre informazioni
Cod. postale03801-03804, 03818
Prefisso(+34)...
Fuso orarioUTC+1
Codice INE03009
TargaA
Nome abitantialcoyano/a
ComarcaHoya de Alcoy
Cartografia
Mappa di localizzazione: Spagna
Alcoy
Alcoy
Sito istituzionale

Alcoy (in castigliano), o Alcoi (in valenciano), è un comune spagnolo situato nella comunità autonoma Valenciana, nella provincia di Alicante, al centro di una depressione (la Hoya de Alcoy) circondata dalle montagne ai piedi della Serra de Mariola e solcata da fiumi minori che si uniscono fuori dal centro urbano formando un unico fiume, il rio Serpis detto anche rio de Alcoy che con un percorso tortuoso raggiunge il Mediterraneo.

Il clima è mediterraneo, freddo d'inverno anche con precipitazioni nevose e in estate la temperatura media è di 23,5 °C. È una città industriale con cartiere, tessiture e industria di produzione delle macchine agricole. È sede della Escuela Politecnica de Alcoy campus universitario distaccato dell'Università politecnica di Valencia.

La prima presenza umana nel territorio di Alcoy risale a 40.000 anni prima di Cristo com'è testimoniato dai resti archeologici e dalle pitture rupestri. Fra il IV e III secolo a.C. si insediarono gli Iberi e nel II secolo incominciò la romanizzazione. La dominazione romana durò fino alle invasioni barbariche e Alcoy fu occupata dai Visigoti che la tennero fino al X secolo quando dovettero lasciarla ai Musulmani il cui dominio durò dal IX al XIII secolo incrementando l'agricoltura.

Con la battaglia di Alcoy del 1276 gli islamici dovettero cedere definitivamente ai cristiani aragonesi l'intero territorio; simbolo di questa supremazia cristiana è il castello di Barxell, una fortezza che dominava un'ampia zona dove gli Arabi lavoravano nei campi. Nel 1291 il re d'Aragona Giacomo II donò la città all'ammiraglio Ruggero di Lauria a titolo di ringraziamento per la sua fedeltà: rimase signoria della famiglia dei Lauria fino al 1430 quando ritornò in potere reale.

Nei secoli XIII e XIV cominciarono a prosperare le fabbriche tessili consorziate e nel XV acquistò importanza la sua milizia che si distinse nella lotta contro i pirati che partivano dal Nordafrica ed infestavano il Mediterraneo. In conseguenza di ciò Alcoy ebbe dal re il titolo di città con i privilegi che comportava. Durante la guerra di successione si schierò con l'arciduca d'Austria Carlo subendo di conseguenza attacchi militari e la revoca di tutti i privilegi. Rimediò a tutto il re Filippo V che le restituì i privilegi e ne concesse altri alla Real fabrica de Paňos nata dalla fusione di diverse fabbriche minori. L'incremento urbano si ebbe a partire dal XVIII secolo in cui ci fu il massimo sviluppo economico e sociale.

Nella seconda metà del XIX secolo e all'inizio del XX ebbero notevole sviluppo la già esistente industria tessile e nacque l'industria cartaria, nacquero anche i movimenti sociali dei lavoratori con qualche manifestazione sediziosa. Durante la rivoluzione cantonale spagnola del 1873 l'alcalde (cioè il sindaco) repubblicano Augustì Albors ordinò di aprire il fuoco contro gli operai in sciopero che manifestavano davanti al municipio. Ciò provocò una reazione violenta degli operai che occuparono la sede municipale, uccisero il sindaco e ne mutilarono il cadavere. La città si dichiarò indipendente e fu governata da un comitato di salute pubblica fino all'arrivo delle truppe federali che ristabilirono l'ordine. Questi fatti vanno sotto il nome di Revoluciò del petroli. In questo periodo nacque anche la borghesia industriale, come dimostrano le abitazioni signorili moderniste di questo periodo. Durante la guerra civile del 1936-39 Alcoy fu la roccaforte dell'anarchismo sindacale.

Evoluzione demografica

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Fonte: Instituto Nacional de Estadística de España[1].

Monumenti e luoghi d'interesse

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Alcoy è famosa per i suoi esempi di Art Nouveau come la Casa del Pavo, la Casa Vilaplana e la Casa d'Escaló realizzate da Vicente Pascual Pastor e la Casa Laporta, la Casa Briet e il Cercle industrial realizzati da Timoteo Briet Montaud.

Altri siti di interesse sono la Llotja de Sant Jordi, progettata da Santiago Calatrava, il Pont de Sant Jordi, l'Església arxiprestal de Santa Maria e il castello di Barxell del XIII secolo.

Di grande interesse sono i siti archeologici della Serreta con pitture rupestri e del Puig, a 5 km su un colle di 888 metri di altitudine con resti dell'età del bronzo.

Nei dintorni ci sono due parchi naturali: il Parque natural del Carrascal de la Font Roja e il Parque natural de la Sierra de Mariola.

In passato la città ebbe un'importante società di boxe, il Boxing Club Deportivo Alcoyano[3].

Nel 1928, la sua costola calcistica incorporò le piccole squadre di calcio della città dando vita al Club Deportivo Alcoyano[3], che nel 2020/2021 gioca nella terza serie, la Segunda División B. L'8 gennaio 2021 si è messo in luce eliminando il Real Madrid dalla coppa del Re[4].

  1. ^ Instituto Nacional d'Estadística, Alcoy, su ine.es. URL consultato il 3 Novembre 2020 (archiviato il 30 maggio 2021).
  2. ^ (ES) Brian Calvo Sánchez, Cabalgata de los Reyes Magos: origen e historia - ¡Descubre cuáles son las principales cabalgatas!, su www.mundodeportivo.com/uncomo, 2 gennaio 2024. URL consultato il 29 settembre 2024.
  3. ^ a b (ES) CD Alcoyano desde 1928 | Historia, su www.cdalcoyano.com. URL consultato il 6 marzo 2021 (archiviato il 10 ottobre 2019).
  4. ^ Clamoroso in Coppa del Re: il Real eliminato da una squadra di C!, in La Gazzetta dello Sport, 20 gennaio 2021. URL consultato il 21 gennaio 2021 (archiviato il 20 gennaio 2021).

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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  • (ES) Alcoy Ciudad Digital, su alcoy.es. URL consultato l'8 aprile 2010 (archiviato dall'url originale il 21 marzo 2010).
Controllo di autoritàVIAF (EN130217015 · LCCN (ENn82239180 · GND (DE4286170-6
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