Davide Lazzaretti: differenze tra le versioni

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[[File:Arcidosso, targa david lazzaretti.JPG|thumb|Targa sulla casa di Lazzaretti ad Arcidosso]]
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Lazzaretti racconta che da successive visioni avute verso il 1868, ebbe l'annuncio di una grande missione da compiere, che egli avrebbe dovuto esporre al papa, per poi condurre una vita di eremitaggio e di predicazione. La sua missione presso [[Papa Pio IX|Pio IX]], nel [[1869]], un anno prima della [[presa di Porta Pia]] e della fine del [[potere temporale]], non ebbe alcun successo, ma Lazzaretti si ritirò egualmente nell'eremo quattrocentesco, abbandonato, di Sant'Angelo, presso [[Montorio Romano]]. Qui egli maturò la mistica imposizione simbolica che distinse successivamente il suo credo e il suo operato: il segno di due lettere C rovesciate e di una croce, emblema rappresentativo di una futura chiesa cristiana.
Lazzaretti racconta che da successive visioni avute verso il 1868, ebbe l'annuncio di una grande missione da compiere, che egli avrebbe dovuto esporre al papa, per poi condurre una vita di eremitaggio e di predicazione. La sua missione presso [[Papa Pio IX|Pio IX]], nel [[1869]], un anno prima della [[presa di Porta Pia]] e della fine del [[potere temporale]], non ebbe alcun successo, ma Lazzaretti si ritirò egualmente nell'eremo quattrocentesco, abbandonato, di Sant'Angelo, presso [[Montorio Romano]]. Qui egli maturò la mistica imposizione simbolica che distinse successivamente il suo credo e il suo operato: il segno di due lettere C rovesciate e di una croce, emblema rappresentativo di una futura chiesa cristiana.
Ne "La mia lotta con Dio" il Vecchio imprime a David il marchio: "''una marca in fronte per essere riconoscibile tra i popoli''".
"''S. Pietro poi per far conoscere il vero Cristo vincitore lo marcò in fronte col segno di Dio vivo )+( per farlo riconoscere da tutti i figli degli uomini, poiché agli ultimi tempi, come era predetto, sono sorti tanti falsi Cristi e Maestri a sedurre e pervertire i miseri figli degli uomini allontanandoli dalla via di Dio''" (Imperiuzzi. Sull'importanza assegnata a questo segno, una testimonianza insospettabile ci è stata lasciata dal frate oratoriano Filippo Imperiuzzi, nel racconto dell'incontro di David con il magistrato legittimista Du Vachat. Don Imperiuzzi, che accompagnava Lazzaretti a Torino (avevano appena ricevuto una cospicua offerta dal gentiluomo francese), annota: ''"E fu anche grande il piacere di Du Vachat, e nel vedere chiaramente nella fronte di David il sigillo di Dio, impressogli da S. Pietro"'' (Di Fiorino, 1996).


Tornato ad Arcidosso e raccolti fra la popolazione di quelle montagne numerosi seguaci, in breve tempo, dal 1870 al 1872, Lazzaretti fondò tre istituti religiosi con il consenso delle autorità ecclesiastiche che videro in lui «lo strumento per una resistenza culturale, popolare, al nuovo Stato italiano».<ref>F. Pitocco, ''Lazzaretti David'', in «Dizionario biografico degli Italiani», LXIV, ''ad vocem''.</ref> I tre edifici furono costruiti sulle pendici del [[monte Labbro]], sulla cui cima sorse una nuova chiesa: la ''Santa Lega'' aveva finalità assistenziali, la ''Società delle famiglie cristiane'' prevedeva che i suoi aderenti lavorassero e mettessero in comune i loro beni secondo lo spirito originario delle chiese cristiane, mentre il ''Pio Istituto degli eremiti penitenzieri e penitenti'' era un'organizzazione strettamente religiosa, impregnata dello spirito millenaristico e messianico proprio della tradizione [[Gioacchino da Fiore|gioachimita]], che attendeva l'avvento di un prossimo regno dello Spirito Santo.
Tornato ad Arcidosso e raccolti fra la popolazione di quelle montagne numerosi seguaci, in breve tempo, dal 1870 al 1872, Lazzaretti fondò tre istituti religiosi con il consenso delle autorità ecclesiastiche che videro in lui «lo strumento per una resistenza culturale, popolare, al nuovo Stato italiano».<ref>F. Pitocco, ''Lazzaretti David'', in «Dizionario biografico degli Italiani», LXIV, ''ad vocem''.</ref> I tre edifici furono costruiti sulle pendici del [[monte Labbro]], sulla cui cima sorse una nuova chiesa: la ''Santa Lega'' aveva finalità assistenziali, la ''Società delle famiglie cristiane'' prevedeva che i suoi aderenti lavorassero e mettessero in comune i loro beni secondo lo spirito originario delle chiese cristiane, mentre il ''Pio Istituto degli eremiti penitenzieri e penitenti'' era un'organizzazione strettamente religiosa, impregnata dello spirito millenaristico e messianico proprio della tradizione [[Gioacchino da Fiore|gioachimita]], che attendeva l'avvento di un prossimo regno dello Spirito Santo.
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[[File:Lombroso.JPG|thumb|140px|right|Cesare Lombroso (1835-1909)]]
[[File:Lombroso.JPG|thumb|140px|right|Cesare Lombroso (1835-1909)]]
Davide Lazzaretti, morente, fu trasportato prima in località ''Croce di Cansacchi'', fuori dal paese, dove i suoi seguaci lo fecero visitare da un medico, il quale dovette però venire da [[Santa Fiora]], poiché i medici di Arcidosso non vollero visitarlo; dopodiché fu spostato alle [[Bagnore]], un villaggio nei pressi di Santa Fiora, dove spirò<ref>AAVV, ''Storia di Davide Lazzaretti, profeta di Arcidosso'', Siena, Tipografia Nuova, 1905, pp. 472-275.</ref>.
Davide Lazzaretti, morente, fu trasportato prima in località ''Croce di Cansacchi'', fuori dal paese, dove i suoi seguaci lo fecero visitare da un medico, il quale dovette però venire da [[Santa Fiora]], poiché i medici di Arcidosso non vollero visitarlo; dopodiché fu spostato alle [[Bagnore]], un villaggio nei pressi di Santa Fiora, dove spirò<ref>AAVV, ''Storia di Davide Lazzaretti, profeta di Arcidosso'', Siena, Tipografia Nuova, 1905, pp. 472-275.</ref>.

Il drammatico epilogo (la morte del Fondatore della Chiesa Giurisdavidica) viene interpretato nelle dinamiche tra David e i suoi seguaci, ed è legato al potere suggestivo della profezia messianica. Dopo un’attesa durata 3 giorni, David non può rimandare oltre l’adempimento della profezia che ha annunciato, e, spinto dalle aspettative che ha suscitato, scende in processione incontro al suo destino. ( Mario Di Fiorino, 1996, 1999).
<ref> Mario Di Fiorino Se il mondo non finisce. Quando la profezia non si avvera. Forte dei Marmi, 1996 </ref>
<ref> Mario Di Fiorino “If the world does not end. When the prophecy plays false! , Massarosa, 1999. </ref>


Il suo cadavere fu [[Sepoltura|sepolto]] a Santa Fiora in terra sconsacrata, ma venne poco dopo prelevato dal celebre [[Antropologia|antropologo]] [[Cesare Lombroso]], il fondatore dell'[[antropologia criminale]], che aveva ottenuto le sue [[cadavere|spoglie]] per i propri studi, volti a ricercare nel Lazzaretti l'origine organica di una follia criminale, secondo le sue tesi bizzarre, oggi totalmente sconfessate dalla scienza. Ciò che rimane di quel corteo variopinto (bandiere, labari, gonfaloni, vesti, tuniche) che Davide Lazzaretti predispose per un ingresso in Arcidosso, furono per circa un secolo conservati nel lascito che Cesare Lombroso aveva destinato al [[Museo di antropologia criminale]] di [[Torino]], e trasferiti, almeno in parte, nel Centro Studi Giurisdavidici, nella sede del comune di Arcidosso.
Il suo cadavere fu [[Sepoltura|sepolto]] a Santa Fiora in terra sconsacrata, ma venne poco dopo prelevato dal celebre [[Antropologia|antropologo]] [[Cesare Lombroso]], il fondatore dell'[[antropologia criminale]], che aveva ottenuto le sue [[cadavere|spoglie]] per i propri studi, volti a ricercare nel Lazzaretti l'origine organica di una follia criminale, secondo le sue tesi bizzarre, oggi totalmente sconfessate dalla scienza. Ciò che rimane di quel corteo variopinto (bandiere, labari, gonfaloni, vesti, tuniche) che Davide Lazzaretti predispose per un ingresso in Arcidosso, furono per circa un secolo conservati nel lascito che Cesare Lombroso aveva destinato al [[Museo di antropologia criminale]] di [[Torino]], e trasferiti, almeno in parte, nel Centro Studi Giurisdavidici, nella sede del comune di Arcidosso.
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== Letteratura ispirata a Lazzaretti ==
== Letteratura ispirata a Lazzaretti ==
Vi è una vasta letteratura sui fatti avvenuti sull'Amiata e sul Lazzaretti, da alcuni detto «il Santo», da altri raffigurato approssimativamente come un visionario socialista ''ante-litteram'', da altri ancora, come il Lombroso, come un «monomaniaco».
Vi è una vasta letteratura sui fatti avvenuti sull'Amiata e sul Lazzaretti, da alcuni detto «il Santo», da altri raffigurato approssimativamente come un visionario socialista ''ante-litteram'', da altri ancora, come il Lombroso, come un «monomaniaco». La sua figura si situa in un momento storico assai delicato, in cui [[Stato]] e [[Chiesa (istituzione)|Chiesa]] si sono trovati alleati in una [[repressione]] che portò al suo sacrificio, configurato come una sorta di tentativo sociale di sollevazione pacifica e mistica dei [[Ceto sociale|ceti]] popolari, oppressi da [[Tassa|tasse]] e da condizionamenti sociali in molti casi inaccettabili e che la religione cattolica non volle o non riuscì a controllare e guidare.
Peraltro gli psichiatri del tempo hanno dato chiavi di lettura molto differenti sulla vicenda di David.
I periti, Silvaggi e Benghini, del Tribunale di Rieti, che hanno potuto visitare Lazzaretti propendono per la simulazione. Descrivono la "marca" sulla fronte "un parallelogramma irregolare di cui il lato superiore presentava 13 puntini disposti in modo bizzarro ...". Lombroso descrive il linguaggio di David, ricco di neologismi e paralogie: "la prova più luminosa della sua pazzia Lazzaretti l'ha offerta nei suoi scritti"
Verga intitola il suo libro: "David Lazzaretti e la pazzia sensoria", attribuendo notevole importanza alle allucinazioni nella genesi della malattia. <ref> Mario Di Fiorino Se il mondo non finisce. Quando la profezia non si avvera. Forte dei Marmi, 1996 </ref>

La figura del Lazzaretti si situa in un momento storico assai delicato, in cui [[Stato]] e [[Chiesa (istituzione)|Chiesa]] si sono trovati alleati in una [[repressione]] che portò al suo sacrificio, configurato come una sorta di tentativo sociale di sollevazione pacifica e mistica dei [[Ceto sociale|ceti]] popolari, oppressi da [[Tassa|tasse]] e da condizionamenti sociali in molti casi inaccettabili e che la religione cattolica non volle o non riuscì a controllare e guidare.


Quasi tutti i critici, [[Filosofia|filosofi]] e [[Letteratura|letterati]] dell'epoca e, ancor più successivamente, hanno analizzato il movimento di David Lazzaretti. Fra questi storici delle religioni come Rasmussen, [[Ambrogio Donini|Donini]], Moscato; letterati come Barzellotti, [[Guy de Maupassant|Guy De Maupassant]], [[Eugenio Lazzareschi|Lazzareschi]], Imberciadori, [[Arrigo Petacco]], Gadda-Conti; filosofi e politici come [[Eric Hobsbawm]], [[Antonio Gramsci]], [[Ernesto Balducci]]. Questi illustri contributi di studio e di ricerca portano oggi a valutare l'avventura mistica del "profeta dell'Amiata" alla stregua di una protesta sociale genuina, nata in una situazione economica di alta depressione come quella presente nelle [[Campagna|campagne]] [[Toscana|toscane]] dopo l'[[Risorgimento|unificazione]], che ha cercato il possibile riscatto in un viatico religioso e [[Millenarismo|millenaristico]] che David Lazzaretti ha impersonato con un carisma non comune.
Quasi tutti i critici, [[Filosofia|filosofi]] e [[Letteratura|letterati]] dell'epoca e, ancor più successivamente, hanno analizzato il movimento di David Lazzaretti. Fra questi storici delle religioni come Rasmussen, [[Ambrogio Donini|Donini]], Moscato; letterati come Barzellotti, [[Guy de Maupassant|Guy De Maupassant]], [[Eugenio Lazzareschi|Lazzareschi]], Imberciadori, [[Arrigo Petacco]], Gadda-Conti; filosofi e politici come [[Eric Hobsbawm]], [[Antonio Gramsci]], [[Ernesto Balducci]]. Questi illustri contributi di studio e di ricerca portano oggi a valutare l'avventura mistica del "profeta dell'Amiata" alla stregua di una protesta sociale genuina, nata in una situazione economica di alta depressione come quella presente nelle [[Campagna|campagne]] [[Toscana|toscane]] dopo l'[[Risorgimento|unificazione]], che ha cercato il possibile riscatto in un viatico religioso e [[Millenarismo|millenaristico]] che David Lazzaretti ha impersonato con un carisma non comune.
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*[[Eric J. Hobsbawm]], ''I ribelli. Forme primitive di rivolta sociale'' (1959), Torino, Einaudi, 1966, cap. IV
*[[Eric J. Hobsbawm]], ''I ribelli. Forme primitive di rivolta sociale'' (1959), Torino, Einaudi, 1966, cap. IV
*Ambrogio Donini, ''Enciclopedia delle religioni''. Voce ''Davide Lazzaretti'', Milano, Teti, 1977
*Ambrogio Donini, ''Enciclopedia delle religioni''. Voce ''Davide Lazzaretti'', Milano, Teti, 1977
* Mario Di Fiorino, ''Se il mondo non finisce. Quando la profezia non si avvera.  Forte dei Marmi, Psichiatria e Territorio, 1996
*Antonio Moscato, ''Davide Lazzaretti, il messia dell'Amiata'', Roma, Savelli, 1978
*Antonio Moscato, ''Davide Lazzaretti, il messia dell'Amiata'', Roma, Savelli, 1978
*Carlo Pazzagli. ''Davide Lazzaretti e il Monte Amiata: protesta sociale e rinnovamento religioso. Atti del Convego, Siena e Arcidosso, 11-13 maggio 1979''. Firenze, Nuova Guaraldi, 1981
*Carlo Pazzagli. ''Davide Lazzaretti e il Monte Amiata: protesta sociale e rinnovamento religioso. Atti del Convego, Siena e Arcidosso, 11-13 maggio 1979''. Firenze, Nuova Guaraldi, 1981
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*Franco Pitocco, «[http://www.treccani.it/enciclopedia/david-lazzaretti_(Dizionario_Biografico)/ LAZZARETTI (Lazzeretti), David]», in ''Dizionario Biografico degli Italiani'', Volume 64, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2005
*Franco Pitocco, «[http://www.treccani.it/enciclopedia/david-lazzaretti_(Dizionario_Biografico)/ LAZZARETTI (Lazzeretti), David]», in ''Dizionario Biografico degli Italiani'', Volume 64, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2005
*[http://www.archive.org/stream/monteamiataeilsu00barzuoft#page/n7/mode/2up G. Barzellotti, ''Monte Amiata e il suo profeta'', 1910]
*[http://www.archive.org/stream/monteamiataeilsu00barzuoft#page/n7/mode/2up G. Barzellotti, ''Monte Amiata e il suo profeta'', 1910]
*[http://www.webamiata.it/ Informazioni storiche, artistiche e geografiche sul monte Amiata]
*[http://www.centrostudilazzaretti.it/ Centro studi David Lazzaretti]
*[http://www.centrostudilazzaretti.it/ Centro studi David Lazzaretti]
*[http://www.progettoamiataimmagini.com/consulta_archivi.php-chiave=15.htm Progetto Amiata] Archivio documenti su David Lazzaretti e la Comunità giurisdavidica
*[http://www.progettoamiataimmagini.com/consulta_archivi.php-chiave=15.htm Progetto Amiata] Archivio documenti su David Lazzaretti e la Comunità giurisdavidica
*[http://www.consultacultura.org/notiziario/46.pdf Il processo dell'Inquisizione a Davide Lazzaretti] (pp. 3-7 del file pdf)
*[http://www.consultacultura.org/notiziario/46.pdf Il processo dell'Inquisizione a Davide Lazzaretti] (pp. 3-7 del file pdf)
*[http://www.stampalternativa.it/libri/449-9/angelo-pii/davide-lazzaretti.html A. Pii, ''Davide Lazzaretti'']
*[http://www.stampalternativa.it/libri/449-9/angelo-pii/davide-lazzaretti.html A. Pii, ''Davide Lazzaretti'']
*[http://www.cesnur.org/religioni_italia/m/movimenti_profetici_05.htm Il movimento giurisdavidico di David Lazzaretti] su [http://www.cesnur.org www.cesnur.org]
*[http://www.cesnur.org/religioni_italia/m/movimenti_profetici_05.htm Il movimento giurisdavidico di David Lazzaretti] su

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Versione delle 13:30, 3 set 2013

Davide Lazzaretti

Davide Lazzaretti o David Lazzeretti (Arcidosso, 6 novembre 1834Bagnore, 18 agosto 1878) è stato un predicatore italiano.

Operò nella Toscana del XIX secolo, particolarmente nella zona del Monte Amiata. Per il suo visionarismo e per la sua tragica fine, è stato chiamato il Cristo dell'Amiata (o profeta dell'Amiata). Al suo nome è legato quello del cosiddetto Giurisdavidismo (o Chiesa Giurisdavidica).

Biografia

David Lazzaretti nacque a Arcidosso, sul Monte Amiata, nella povera famiglia contadina di Giuseppe e di Faustina Biagioli. Egli stesso dal 1873 mutò il proprio cognome da Lazzeretti in Lazzaretti, in riferimento non solo al personaggio evangelico, ma anche a quello del romanzo di Giuseppe Rovani Manfredo Pallavicino, un Lazzaro Pallavicino preteso discendente dei re taumaturghi di Francia.

Ben presto racconta di sogni e visioni, che si alternavano ad una vita dissoluta. Visioni che al momento non modificarono una vita di ordinaria povertà, una vita da giovane scapestrato, che conduceva come barrocciaio, trasportando terra di Siena da Arcidosso a Grosseto e Siena e anche fino a Roma. Si sposò nel 1856 e ebbe cinque figli, nel 1859 si arruolò nella cavalleria piemontese, prendendo parte nel 1860 alla battaglia di Castelfidardo contro le truppe pontificie.

Le visioni e la fondazione della Chiesa giurisdavidica

Targa sulla casa di Lazzaretti ad Arcidosso

Lazzaretti racconta che da successive visioni avute verso il 1868, ebbe l'annuncio di una grande missione da compiere, che egli avrebbe dovuto esporre al papa, per poi condurre una vita di eremitaggio e di predicazione. La sua missione presso Pio IX, nel 1869, un anno prima della presa di Porta Pia e della fine del potere temporale, non ebbe alcun successo, ma Lazzaretti si ritirò egualmente nell'eremo quattrocentesco, abbandonato, di Sant'Angelo, presso Montorio Romano. Qui egli maturò la mistica imposizione simbolica che distinse successivamente il suo credo e il suo operato: il segno di due lettere C rovesciate e di una croce, emblema rappresentativo di una futura chiesa cristiana.

Tornato ad Arcidosso e raccolti fra la popolazione di quelle montagne numerosi seguaci, in breve tempo, dal 1870 al 1872, Lazzaretti fondò tre istituti religiosi con il consenso delle autorità ecclesiastiche che videro in lui «lo strumento per una resistenza culturale, popolare, al nuovo Stato italiano».[1] I tre edifici furono costruiti sulle pendici del monte Labbro, sulla cui cima sorse una nuova chiesa: la Santa Lega aveva finalità assistenziali, la Società delle famiglie cristiane prevedeva che i suoi aderenti lavorassero e mettessero in comune i loro beni secondo lo spirito originario delle chiese cristiane, mentre il Pio Istituto degli eremiti penitenzieri e penitenti era un'organizzazione strettamente religiosa, impregnata dello spirito millenaristico e messianico proprio della tradizione gioachimita, che attendeva l'avvento di un prossimo regno dello Spirito Santo.

Davide Lazzaretti predicò nei piccoli borghi di Zancona e delle Macchie e poi fece proseliti in tutta la Toscana e persino in Francia, dove si recò nel 1873: si collegava infatti ad un filone rivelazionista e messianico tipicamente francese, che auspicava la restaurazione della monarchia capetingia. Si proclama "Re dei re" e Unto del Signore, mettendo in atto un carisma di grande rilievo. Davide Lazzaretti. che si ritirava più volte in un suo eremo sull'isola di Montecristo, un giorno ritornò ad Arcidosso con una bandiera rossa sulla quale era scritto La Repubblica è il Regno di Dio. Il visionarismo socialista di Lazzeretti si assumeva quindi il compito di guidare l'umanità verso l'era dello Spirito Santo, improntata alla legge di Diritto dopo che si erano concluse l'era del Padre, caratterizzata dalla legge di Giustizia da quando Mosè aveva ricevuto i comandamenti, e l'era del Figlio, ovvero Gesù e l'era della legge di Grazia.

La sua comunità, chiamata Giurisdavidica, ossia del diritto di Davide, sembrò assumere i caratteri di un socialismo mistico e utopistico: Davide Lazzeretti prese le difese della Comune di Parigi e raccolse consensi anche da figure che, nella Chiesa, hanno posizioni sociali favorevoli ai ceti più deboli e diseredati, come San Giovanni Bosco, che lo ospitò e lo sostenne.

La repressione

L'attività di Lazzaretti e della sua comunità mise così in allarme sia la Chiesa cattolica che lo Stato italiano: nel marzo 1878 la Chiesa cattolica, per mano del Sant'Uffizio, condannò Lazzaretti come eretico, lo scomunicò e mise all'Indice i suoi scritti, ma egli proseguì la sua attività e si proclamò "Cristo Duce e Giudice", affermando di essere venuto a completare la rivelazione cristiana.

La mattina del 18 agosto 1878, pochi mesi dopo la morte di Pio IX e l'ascesa al papato di Leone XIII, egli guidò una processione che dal Monte Labbro, ribattezzato monte Labaro, scese verso Arcidosso. Ad attenderli vi era però una pattuglia di carabinieri e un militare sulla cui presenza si nutrono tuttora perplessità mai chiarite[2]. Fu proprio questo militare, un certo Pellegrini, che colpì a morte David. Altri spari furono diretti sulla processione inerme, facendo tre morti e circa quaranta feriti.

Cesare Lombroso (1835-1909)

Davide Lazzaretti, morente, fu trasportato prima in località Croce di Cansacchi, fuori dal paese, dove i suoi seguaci lo fecero visitare da un medico, il quale dovette però venire da Santa Fiora, poiché i medici di Arcidosso non vollero visitarlo; dopodiché fu spostato alle Bagnore, un villaggio nei pressi di Santa Fiora, dove spirò[3].

Il suo cadavere fu sepolto a Santa Fiora in terra sconsacrata, ma venne poco dopo prelevato dal celebre antropologo Cesare Lombroso, il fondatore dell'antropologia criminale, che aveva ottenuto le sue spoglie per i propri studi, volti a ricercare nel Lazzaretti l'origine organica di una follia criminale, secondo le sue tesi bizzarre, oggi totalmente sconfessate dalla scienza. Ciò che rimane di quel corteo variopinto (bandiere, labari, gonfaloni, vesti, tuniche) che Davide Lazzaretti predispose per un ingresso in Arcidosso, furono per circa un secolo conservati nel lascito che Cesare Lombroso aveva destinato al Museo di antropologia criminale di Torino, e trasferiti, almeno in parte, nel Centro Studi Giurisdavidici, nella sede del comune di Arcidosso.

Il 24 ottobre del 1879 si tenne a Siena il processo contro ventitré seguaci di Lazzaretti arrestati dopo l'eccidio e imputati di «attentato contro la sicurezza interna dello Stato, per aver commessi atti esecutivi diretti a rovesciare il Governo ed a mutarne la forma, non che a muovere la guerra civile ed a portare la devastazione ed il saccheggio in un Comune dello Stato», ma furono tutti assolti.

Dopo la morte di Davide Lazzaretti, i suoi adepti si dispersero in gran parte, ma alcuni continuarono a perpetuare la predicazione e l'utopia socialista e religiosa del fondatore. Ne restano alcune decine nella zona del Monte Amiata e in Maremma, dove sussistono ancora i resti di alcune costruzioni della primitiva comunità giurisdavidica tra le frazioni delle Macchie, dove aveva fatto costruire due scuole, e alla Zancona, dove per lungo tempo è stato conservato l'archivio dei seguaci. L'ultimo sacerdote giurisdavidico, Turpino Chiappini, è deceduto nel 2002[4].

Opere

  • Il risveglio dei popoli: preghiere, profezie, sentenze, 1870
  • Sogni e visioni, 1871
  • Avviso profetico alle nazioni e ai monarchi d'Europa, 1871
  • Le livre des fleurs célestes, 1876
  • Manifeste de David Lazzaretti aux peuples et aux princes chrétiens, 1876
  • La mia lotta con Dio ossia Il libro dei Sette Sigilli, 1877
  • Rivelazioni, postumo, 1881
  • Ultimi scritti: i 29 editti, postumo, 1921

Letteratura ispirata a Lazzaretti

Vi è una vasta letteratura sui fatti avvenuti sull'Amiata e sul Lazzaretti, da alcuni detto «il Santo», da altri raffigurato approssimativamente come un visionario socialista ante-litteram, da altri ancora, come il Lombroso, come un «monomaniaco». La sua figura si situa in un momento storico assai delicato, in cui Stato e Chiesa si sono trovati alleati in una repressione che portò al suo sacrificio, configurato come una sorta di tentativo sociale di sollevazione pacifica e mistica dei ceti popolari, oppressi da tasse e da condizionamenti sociali in molti casi inaccettabili e che la religione cattolica non volle o non riuscì a controllare e guidare.

Quasi tutti i critici, filosofi e letterati dell'epoca e, ancor più successivamente, hanno analizzato il movimento di David Lazzaretti. Fra questi storici delle religioni come Rasmussen, Donini, Moscato; letterati come Barzellotti, Guy De Maupassant, Lazzareschi, Imberciadori, Arrigo Petacco, Gadda-Conti; filosofi e politici come Eric Hobsbawm, Antonio Gramsci, Ernesto Balducci. Questi illustri contributi di studio e di ricerca portano oggi a valutare l'avventura mistica del "profeta dell'Amiata" alla stregua di una protesta sociale genuina, nata in una situazione economica di alta depressione come quella presente nelle campagne toscane dopo l'unificazione, che ha cercato il possibile riscatto in un viatico religioso e millenaristico che David Lazzaretti ha impersonato con un carisma non comune.

Lazzaretti nella cultura popolare

La figura di David Lazzaretti è stata oggetto di testi e articoli in quotidiani e riviste a dimensione anche ultranazionale, trasmissioni televisive, documentari, rappresentazioni teatrali (teatro povero di Monticchiello), cantiche folkloristiche, storie in ottava rima, nonché la canzone dei Gang Fuori dal controllo dall'omonimo album, ed altre forme di rievocazioni spettacolari e di studio. Nel 1976 il Canzoniere Internazionale guidato da Leoncarlo Settimelli gli ha dedicato uno spettacolo teatrale ed un intero disco a 33 giri (Vita profezie e morte di Davide Lazzaretti detto il nuovo Messia) pubblicato dalla Cetra e mai ristampato. Sulla copertina dell'album I mistici dell'Occidente dei Baustelle è possibile vedere un suo ritratto.

Bibliografia

  • Pietro Nocito e Cesare Lombroso, Davide Lazzaretti, in «Archivio di psichiatria, antropologia criminale e scienze penali», 1-2, I, 1880
  • Giacomo Barzellotti, David Lazzaretti. Di Arcidosso, detto il santo. I suoi seguaci e la sua leggenda, Bologna, Zanichelli 1885
  • Giacomo Barzellotti, Monte Amiata e il suo profeta (Davide Lazzaretti), Milano, Fratelli Treves 1910
  • Ambrogio Donini, Lineamenti di storia delle religioni. Roma, Editori Riuniti, 1964
  • Eric J. Hobsbawm, I ribelli. Forme primitive di rivolta sociale (1959), Torino, Einaudi, 1966, cap. IV
  • Ambrogio Donini, Enciclopedia delle religioni. Voce Davide Lazzaretti, Milano, Teti, 1977
  • Antonio Moscato, Davide Lazzaretti, il messia dell'Amiata, Roma, Savelli, 1978
  • Carlo Pazzagli. Davide Lazzaretti e il Monte Amiata: protesta sociale e rinnovamento religioso. Atti del Convego, Siena e Arcidosso, 11-13 maggio 1979. Firenze, Nuova Guaraldi, 1981
  • Arrigo Petacco, Il Cristo dell'Amiata - La storia di Davide Lazzaretti, Milano, Mondadori, 1982
  • Giuseppe Fratini, Davide Lazzaretti, il profeta dell'Amiata, Quaderni dell'Amministrazione Provinciale di Grosseto", Grosseto 1983
  • Anna Innocenti Periccioli, David Lazzaretti. Il profeta toscano della fine '800 nelle memorie trasmesse dalla figlia alla nipote, Milano, Jaca Book, 1985 ISBN 8816401478
  • Antonio Areddu, Il Messia dell'Amiata Davide Lazzaretti, il suo ruolo sovversivo contro lo Stato unitario e i finanziamenti sospetti del legittimista francese Leon Du Vachat.” ( Nero su Bianco”, n°3, Grosseto 12 dicembre 1988).
  • Antonio Areddu, La riabilitazione di Davide Lazzaretti. Il Cristo dell'Amiata. (Nero su Bianco n. 3, Grosseto 12-dicembre-1988).
  • Alfio Cavoli, Il Cristo della povera gente. Vita di Davide Lazzaretti da Arcidosso, introduzione di Ernesto Balducci, Siena, Nuova immagine, 1989
  • Francesco Bardelli, David Lazzaretti. La Comunità Giurisdavidica nell'Amiata Ottocentesca, Montepulciano, Edizioni del Grifo, 1989
  • Enrica Tedeschi, Per una sociologia del millennio. David Lazzaretti: carisma e mutamento sociale, Marsilio, Venezia 1989
  • Luciano Ghersi, La vera storia, Viterbo, Nuovi Equilibri, 1998
  • Roberto Gremmo, Davide Lazzaretti: un delitto di Stato, Biella, Storia Ribelle, 2002
  • Alessandro Hellmann, David Lazzaretti. Vita, morte e miracoli di un figlio di Dio, Nuovi Equilibri/Stampa Alternativa, collana Eretica, Viterbo, 2013

Note

  1. ^ F. Pitocco, Lazzaretti David, in «Dizionario biografico degli Italiani», LXIV, ad vocem.
  2. ^ Carlo Fruttero, Massimo Gramellini, La patria bene o male, Mondadori, Milano, 2010, p.43
  3. ^ AAVV, Storia di Davide Lazzaretti, profeta di Arcidosso, Siena, Tipografia Nuova, 1905, pp. 472-275.
  4. ^ Il movimento giurisdavidico di David Lazzaretti - La Fratellanza Giurisdavidica

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