Utente:Nazasca/Sandbox7: differenze tra le versioni

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Il fabbricato è antecedente agli immobili che lo circondano, ma la situazione originaria non doveva presentare differenze da quella attuale. La facciata rivolta verso via Donizetti, antica Via Gromo, aveva di fronte la [[Chiesa di San Cassiano (Bergamo)|chiesa di San Cassiano]], ora sostituita con la piazzetta Zavadini, serviva quindi dare respiro al fabbricato.
Il fabbricato è antecedente agli immobili che lo circondano, ma la situazione originaria non doveva presentare differenze da quella attuale. La facciata rivolta verso via Donizetti, antica Via Gromo, aveva di fronte la [[Chiesa di San Cassiano (Bergamo)|chiesa di San Cassiano]], ora sostituita con la piazzetta Zavadini, serviva quindi dare respiro al fabbricato.


La facciata in marmo grigio proveniente da [[Nembro]] in [[Val Seriana]] è composta da tre piani divisi da trabeazioni sostenute da lesene [[Ordine corinzio|corinzie]], che la dividono verticalmente in tre parti. Nella due laterali del piano terra sono presenti due porte ad arco e una finestra decorata a finta prospettiva. Sul piano superiore, alle porte sottostanti si alternano le finestre ad arco, e nella parte centrale un'edicola, forse un tempo contenente un affresco, mentre al secondo piano leggermente sfondato rispetto le due parti sottostanti, una porta finestra con inferriata. La leggera differenza nelle proporzioni dei differenti livelli è architettonicamente ponderata, perdendosi nella visione completa della facciata, situazione che si presenta in altri palazzi del cinquecento bergamasco.
La facciata in marmo grigio proveniente da [[Nembro]] in [[Val Seriana]] è composta da tre piani divisi da trabeazioni sostenute da lesene [[Ordine corinzio|corinzie]], che la dividono verticalmente in tre parti. Nella due laterali del piano terra sono presenti due porte ad arco e una finestra decorata a finta prospettiva<ref>{{cita web|url=http://guide.travelitalia.com/it/guide/bergamo/casa-dell-arciprete/|titolo=Casa dell'Arciprete|editore=Traverl Italia|accesso=12 dicembre 2016}}</ref>. Sul piano superiore, alle porte sottostanti si alternano le finestre ad arco, e nella parte centrale un'edicola, forse un tempo contenente un affresco, mentre al secondo piano leggermente sfondato rispetto le due parti sottostanti, una porta finestra con inferriata. La leggera differenza nelle proporzioni dei differenti livelli è architettonicamente ponderata, perdendosi nella visione completa della facciata, situazione che si presenta in altri palazzi del cinquecento bergamasco.


L'androne con il soffitto a volta affrescato porta in un cortile interno, chiuso dai quattro lati del fabbricato formati da una balconata sostenuta da grandi mensile curve, mentre il piano superiore è composto da finestre rotonde e pareti affrescate.
L'androne con il soffitto a volta affrescato porta in un cortile interno, chiuso dai quattro lati del fabbricato formati da una balconata sostenuta da grandi mensile curve, mentre il piano superiore è composto da finestre rotonde e pareti affrescate.

Versione delle 15:09, 12 dic 2016

prova Chiesa di Santo Stefano Protomartire a Carisolo di Simone II Baschenis nella chiesa di San Vigilio a Pinzolo; chiesa di san Lorenzo bergamo quando trovo fonti


Casa Fogaccia
Casa Fogaccia o dell'arciprete
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàBergamo
IndirizzoVia Gaetano Donizetti
Informazioni generali
CondizioniIn uso
CostruzioneXVI secolo
UsoDipartimento di Lingue e letterature straniere dell’Università di Bergamo,
Realizzazione
Architettoignoto
ProprietarioFamiglia Fogaccia

Casa Fogaccia o casa dell'Arciprete era un'abitazione civile risalente al XVI secolo che si trova in via Gaetano Donizetti, un tempo via Gromo, nella parte alta della città di Bergamo, dal XX secolo parte dell'Università di Bergamo accogliendo il Dipartimento di Lingue e letterature straniere.

Storia

La costruzione dovrebbe risalire al 1520, non se ne conosce il committente, anche se verrebbe indicato il nobile e giurista Benedetto Ghislandi[1], questo anticiperebbe la sua costruzione di una trentina d'anni. Prende il nome della famiglia Fogaccia di Clusone in particolare da Vittorio Fogaccia che la acquistò nel 1675 da Francesco Arici, diventando poi nel 1840 eredità e proprietà degli arcipreti del Basilica di Sant'Alessandro[2]. Alcune sale dell'interno ospitarono il museo diocesano, spostato nel 2000 nel Palazzo Bassi Rathgeb[3].

Il progetto della facciata viene identificato in Pietro Isabello, conoscitore del Bramante, presente a Bergamo nel Palazzo della Ragione, riesce a presentare quella che è l'arte bergamasca, nella facciata di questo palazzo a marmi policromi, facendo propria quell'arte che nasce dagli artisti di tradizione veneta.

Architettura

Il fabbricato è composto da due differenti corpi di fabbrica, uno con l'ingresso volto in via Gaetano Donizetti, e l'altro rivolto a sud, verso la parte bassa della città di Bergamo, un cortile del XVI secolo interno li divide.

Il fabbricato è antecedente agli immobili che lo circondano, ma la situazione originaria non doveva presentare differenze da quella attuale. La facciata rivolta verso via Donizetti, antica Via Gromo, aveva di fronte la chiesa di San Cassiano, ora sostituita con la piazzetta Zavadini, serviva quindi dare respiro al fabbricato.

La facciata in marmo grigio proveniente da Nembro in Val Seriana è composta da tre piani divisi da trabeazioni sostenute da lesene corinzie, che la dividono verticalmente in tre parti. Nella due laterali del piano terra sono presenti due porte ad arco e una finestra decorata a finta prospettiva[4]. Sul piano superiore, alle porte sottostanti si alternano le finestre ad arco, e nella parte centrale un'edicola, forse un tempo contenente un affresco, mentre al secondo piano leggermente sfondato rispetto le due parti sottostanti, una porta finestra con inferriata. La leggera differenza nelle proporzioni dei differenti livelli è architettonicamente ponderata, perdendosi nella visione completa della facciata, situazione che si presenta in altri palazzi del cinquecento bergamasco.

L'androne con il soffitto a volta affrescato porta in un cortile interno, chiuso dai quattro lati del fabbricato formati da una balconata sostenuta da grandi mensile curve, mentre il piano superiore è composto da finestre rotonde e pareti affrescate.

Particolare casa Focaggia-dell'Arciprete

Gli affreschi che decorano i vari locali, in particolare le due salette una con volta a crocieta e una s volta semitonda, con soggetti paesaggistici di fantasia vennero eseguiti durante la proprietà dei Fogaccia e risalgono alla seconda metà XVII secolo. Alcune pitture rappresentanti l'antica vita romana, e altri che decorano le finestre nel salone del Conservatorio Musicale, sono opera di Paolo Vincenzo Bonomini, il salone contiene affreschi di particolare effetto scenografico[5].

Note

  1. ^ Casa dell'Arciprete, su dimoredesign.it, Dimore e design. URL consultato il 12 dicembre 2016.
  2. ^ Tour nella casa dell'Arciprete, su bergamopost.it, Bergamo post. URL consultato il 12 dicembre 2016.
  3. ^ Storia del Museo, su fondazionebernareggi.it, Fondazione Museo Adriano Bernareggi. URL consultato il 12 dicembre 2016.
  4. ^ Casa dell'Arciprete, su guide.travelitalia.com, Traverl Italia. URL consultato il 12 dicembre 2016.
  5. ^ Casa Fogaccia (o dell'Arciprete), su zonzofox.com, Zonzofox. URL consultato il 12 dicembre 2016.

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