Cassœula: differenze tra le versioni

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La '''cassoeula''' [[Aiuto:IPA|/kaˈsøla/]] o '''cassoeûla '''<ref>Grande Dizionario Italiano dell'Uso, Tullio De Mauro - U.T.E.T. Il circonflesso sulla ''u'' nella grafia "italianizzata" indicata che il gruppo ''oeu'' va letto [[vocale anteriore semichiusa arrotondata|/ø/]], data la difficile interpretazione del [[trigrafo]] ''oeu'' in [[lingua italiana|italiano]] </ref> (in [[Dialetto lombardo occidentale|milanese]], talvolta ma solo nella zona di [[Varese]] e della [[Provincia di Monza e Brianza|Brianza Monzese]] ''cassoeura'' o ''casöra''), italianizzata in ''cazzuola'' o ''cazzola'', oppure ''bottaggio'' (probabilmente derivante dal termine [[lingua francese|francese]] ''potage'') è un piatto invernale tipico della tradizione popolare e della [[cucina milanese]] e [[Lombardia|lombarda]].
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La leggenda afferma che [[Arturo Toscanini]] fosse ghiotto di cassoeula. Oggigiorno è il "piatto forte" di numerose [[Sagra (festa)|sagre]] lombarde, sia invernali sia estive.
La leggenda afferma che [[Arturo Toscanini]] fosse ghiotto di cassoeula. Oggigiorno è il "piatto forte" di numerose [[Sagra (festa)|sagre]] lombarde, sia invernali sia estive.


== Leggenda ==
== Leggenda ==

Il piatto, così come viene preparato, nasce all'inizio del [[XX secolo]], ma le sue varianti più antiche sono di origine incerta e controversa.
Il piatto, così come viene preparato, nasce all'inizio del [[XX secolo]], ma le sue varianti più antiche sono di origine incerta e controversa.
Probabilmente, il piatto deriva ed è legato alla ritualità del culto popolare di [[Sant'Antonio abate]], festeggiato il 17 gennaio, data che segnava la fine del periodo delle macellazioni dei maiali. I tagli di carne utilizzati per la cassoeula erano quelli più economici e avevano lo scopo di insaporire la verza, elemento invernale basilare della cucina contadina lombarda nei secoli scorsi. Ciò ha fatto presumere ad alcuni storici che il piatto sia nato da aggregazione successiva di ingredienti intorno al nucleo di verza e maiale, altri ipotizzano invece che il piatto originario, di origine barocca, prevedesse l'utilizzo di diversi tipi di carne e vi sia stata una successiva semplificazione e riduzione di ingredienti. È anche ritenuto plausibile che i due piatti, la versione "povera" e la versione "ricca", avessero origine diversa e nel tempo vi sia stata una sorta di convergenza che ha portato al piatto come è attualmente conosciuto.
Probabilmente, il piatto deriva ed è legato alla ritualità del culto popolare di [[Sant'Antonio abate]], festeggiato il 17 gennaio, data che segnava la fine del periodo delle macellazioni dei maiali. I tagli di carne utilizzati per la cassoeula erano quelli più economici e avevano lo scopo di insaporire la verza, elemento invernale basilare della cucina contadina lombarda nei secoli scorsi. Ciò ha fatto presumere ad alcuni storici che il piatto sia nato da aggregazione successiva di ingredienti intorno al nucleo di verza e maiale, altri ipotizzano invece che il piatto originario, di origine barocca, prevedesse l'utilizzo di diversi tipi di carne e vi sia stata una successiva semplificazione e riduzione di ingredienti. È anche ritenuto plausibile che i due piatti, la versione "povera" e la versione "ricca", avessero origine diversa e nel tempo vi sia stata una sorta di convergenza che ha portato al piatto come è attualmente conosciuto.
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== Storia ==
== Storia ==
Al di la delle leggende, gli storici individuano nel ricettario di [[Robert de Nola|Ruperto da Nola]]<ref>{{Cita web|autore = Leonardo Bloch|url = http://www.affaridigola.it/PDF/2014_03.pdf|titolo = LA VERA STORIA DELLA CASSOEULA (pg. 12)|accesso = |editore = |data = }}</ref> la prima ricetta riconducibile alla pietanza. Questo autore, originario di [[Nola]], e che viene considerato uno dei padri della gastronomia spagnola, fu al servizio della corte Aragonese di Napoli, nel corso del XV secolo. Nella sua opera più importante, Il ''Llibre del Coch'', ci propone una ricetta di "''Cassola de carn" ''in cui molti elementi riconducono alla Cassoeula''. ''Sempre a Napoli nel 1773, Vincenzo Corrado riporta una ricetta per il "''Grugno di porco lesso''" e lo propone "''su pottaggio di cavoli''". Un evidente filo rosso, che lega la [[minestra maritata]], della tradizione Napoletana alla Casseula Lombarda. Bisognerà attendere il XIX secolo, per ritrovare nell'opera “''Il cuoco senza pretese''” del comasco Odescalchi (1826), la prima ricetta lombarda del piatto.


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==Varianti==

== Varianti ==

Vi sono numerose varianti locali:
Vi sono numerose varianti locali:

*nella tradizione [[Provincia di Como|comasca]] non vi sono i piedini e il battuto di verdure ma viene aggiunto il vino bianco e la testa.
* nella tradizione [[Provincia di Como|comasca]] non vi sono i piedini e il battuto di verdure ma viene aggiunto il vino bianco e la testa.
* in [[Brianza]] la cassoeula è più asciutta rispetto a quella milanese, più brodosa.
* in [[Brianza]] la cassoeula è più asciutta rispetto a quella milanese, più brodosa.
* nel [[Provincia di Novara|Novarese]], tra gli ingredienti si trova anche la carne d'[[oca (zoologia)|oca]].
* nel [[Provincia di Novara|Novarese]], tra gli ingredienti si trova anche la carne d'[[oca (zoologia)|oca]].
*nel [[Pavia|Pavese]] sono usate solo le puntine e il piatto prende il nome di '''ragò'''. Ne esiste anche una versione tradizionale a base di oca.
* nel [[Pavia|Pavese]] sono usate solo le puntine e il piatto prende il nome di '''ragò'''. Ne esiste anche una versione tradizionale a base di oca.
*nel [[Provincia di Milano|Milanese]] si utilizzavano anche le orecchie ed il musetto del maiale.
* nel [[Provincia di Milano|Milanese]] si utilizzavano anche le orecchie ed il musetto del maiale.
* sempre nel Milanese si prepara il '''bottaggio''' che si differenzia per l'utilizzo della carne di [[Gallus gallus domesticus|pollo]] in luogo di quella di [[maiale]].
* sempre nel Milanese si prepara il '''bottaggio''' che si differenzia per l'utilizzo della carne di [[Gallus gallus domesticus|pollo]] in luogo di quella di [[maiale]].
* nel [[Provincia di Varese|Varesotto]] si aggiungono anche i ''verzini'' (piccole salamelle fatte con l'impasto della salsiccia).
* nel [[Provincia di Varese|Varesotto]] si aggiungono anche i ''verzini'' (piccole salamelle fatte con l'impasto della salsiccia).


==Note==
== Note ==
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==Voci correlate==
== Voci correlate ==

* [[Choucroute alsaziana]]
* [[Choucroute alsaziana]]
* [[Cotechino]]
* [[Cotechino]]

Versione delle 11:13, 23 set 2014

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Cassoeula
Una pentola di cassoeula.
Origini
IPA[kaˈsøla]
Altri nomicazzuola
cazzola
bottaggio
Luogo d'origineBandiera dell'Italia Italia
RegioneLombardia
Dettagli
Categoriasecondo piatto
Ingredienti principaliverze
varie parti del maiale (cotenna, piedini, testa, costine, verzini)

La cassoeula /kaˈsøla/ o cassoeûla [1] (in milanese, talvolta ma solo nella zona di Varese e della Brianza Monzese cassoeura o casöra), italianizzata in cazzuola o cazzola, oppure bottaggio (probabilmente derivante dal termine francese potage) è un piatto invernale tipico della tradizione popolare e della cucina milanese e lombarda[2][3].

La leggenda afferma che Arturo Toscanini fosse ghiotto di cassoeula. Oggigiorno è il "piatto forte" di numerose sagre lombarde, sia invernali sia estive.

Leggenda

Il piatto, così come viene preparato, nasce all'inizio del XX secolo, ma le sue varianti più antiche sono di origine incerta e controversa. Probabilmente, il piatto deriva ed è legato alla ritualità del culto popolare di Sant'Antonio abate, festeggiato il 17 gennaio, data che segnava la fine del periodo delle macellazioni dei maiali. I tagli di carne utilizzati per la cassoeula erano quelli più economici e avevano lo scopo di insaporire la verza, elemento invernale basilare della cucina contadina lombarda nei secoli scorsi. Ciò ha fatto presumere ad alcuni storici che il piatto sia nato da aggregazione successiva di ingredienti intorno al nucleo di verza e maiale, altri ipotizzano invece che il piatto originario, di origine barocca, prevedesse l'utilizzo di diversi tipi di carne e vi sia stata una successiva semplificazione e riduzione di ingredienti. È anche ritenuto plausibile che i due piatti, la versione "povera" e la versione "ricca", avessero origine diversa e nel tempo vi sia stata una sorta di convergenza che ha portato al piatto come è attualmente conosciuto.

La leggenda vuole invece che la cassoeula nasca da un soldato spagnolo che invaghitosi di una giovane donna milanese, cuoca di una famiglia nobile, le abbia insegnato la ricetta e che in seguito la giovane abbia proposto con successo il piatto ai suoi datori di lavoro.

Nella tradizione culinaria popolare europea vi sono altri piatti con ingredienti simili, come le diverse forme di "potée" francesi (minestre a base di cavolo e maiale) o la Choucroute alsaziana, a sua volta derivata dal Sauerkraut tedesco (entrambi i piatti sono basati su crauti e carne di maiale e sono preparati però con ingredienti già passati da un procedimento di conservazione).

Gli ingredienti principali della cassoeula sono le verze, che la tradizione prevede vengano utilizzate solo dopo la prima gelata, e le parti meno nobili del maiale, come la cotenna, i piedini, la testa e le costine.

Il nome deriva probabilmente dal cucchiaio con cui si mescola (casseou) o dalla pentola in cui si prepara (casseruola). Esiste un'altra spiegazione per il nome: è piuttosto noto che, per tradizione, il piatto venisse preparato dagli operai dei cantieri edili una volta che l'edificio fosse giunto al tetto ed il nome derivi dall'attrezzo utilizzato per mescolarla durante la cottura, per l'appunto la "cazzuola". È da segnalare inoltre che esiste un piatto della tradizione tedesca, il "Kasseler" ("càssola" nella pronuncia tedesca), consistente in tagli di maiale affumicato servito con un contorno di cavolo verza.

Storia

Al di la delle leggende, gli storici individuano nel ricettario di Ruperto da Nola[4] la prima ricetta riconducibile alla pietanza. Questo autore, originario di Nola, e che viene considerato uno dei padri della gastronomia spagnola, fu al servizio della corte Aragonese di Napoli, nel corso del XV secolo. Nella sua opera più importante, Il Llibre del Coch, ci propone una ricetta di "Cassola de carn" in cui molti elementi riconducono alla Cassoeula. Sempre a Napoli nel 1773, Vincenzo Corrado riporta una ricetta per il "Grugno di porco lesso" e lo propone "su pottaggio di cavoli". Un evidente filo rosso, che lega la minestra maritata, della tradizione Napoletana alla Casseula Lombarda. Bisognerà attendere il XIX secolo, per ritrovare nell'opera “Il cuoco senza pretese” del comasco Odescalchi (1826), la prima ricetta lombarda del piatto.

Varianti

Vi sono numerose varianti locali:

  • nella tradizione comasca non vi sono i piedini e il battuto di verdure ma viene aggiunto il vino bianco e la testa.
  • in Brianza la cassoeula è più asciutta rispetto a quella milanese, più brodosa.
  • nel Novarese, tra gli ingredienti si trova anche la carne d'oca.
  • nel Pavese sono usate solo le puntine e il piatto prende il nome di ragò. Ne esiste anche una versione tradizionale a base di oca.
  • nel Milanese si utilizzavano anche le orecchie ed il musetto del maiale.
  • sempre nel Milanese si prepara il bottaggio che si differenzia per l'utilizzo della carne di pollo in luogo di quella di maiale.
  • nel Varesotto si aggiungono anche i verzini (piccole salamelle fatte con l'impasto della salsiccia).

Note

  1. ^ Grande Dizionario Italiano dell'Uso, Tullio De Mauro - U.T.E.T. Il circonflesso sulla u nella grafia "italianizzata" indicata che il gruppo oeu va letto /ø/, data la difficile interpretazione del trigrafo oeu in italiano
  2. ^ Cassoeula, su cibo360.it. URL consultato il 23/9/2014.
  3. ^ Ricetta Casoeûla, su GialloZafferano.it. URL consultato il 23/9/2014.
  4. ^ (PDF) Leonardo Bloch, LA VERA STORIA DELLA CASSOEULA (pg. 12) (PDF), su affaridigola.it.

Voci correlate

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