Choucroute alsaziana
Choucroute alsaziana | |
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Origini | |
Luoghi d'origine | Francia Germania |
Diffusione | Alsazia |
Dettagli | |
Categoria | secondo piatto |
Ingredienti principali |
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Varianti | Choucroute di rape[3] |
La choucroute alsaziana, in francese choucroute d'Alsace, conosciuta anche come choucroute garnie, (traducibile in italiano "choucroute condita" o "crauti conditi") è un piatto a base di carne di maiale e crauti, tipico dell'Alsazia[3].
Nome
[modifica | modifica wikitesto]L'etimologia del termine choucroute è germanica, deriva da "sürkrüt / sauerkraut", che significa "cavolo acido" (i crauti). Localmente, per estensione, il termine indica direttamente la choucroute alsaziana e non solo i crauti.
Caratteristiche
[modifica | modifica wikitesto]Il cavolo viene tritato grossolanamente e sottoposto a una fermentazione acida di diverse settimane, prima di essere cucinato. Il cavolo fermentato quindi costituisce la base del piatto, che però viene accompagnato da patate e da alcuni diversi tagli di carne di maiale. In particolare salsicce tipiche tedesche, lardo e pancette, altri insaccati simili al cotechino. Per insaporire si possono aggiungere chiodi di garofano piantati in una cipolla. È un piatto unico molto ricco di grassi.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Choucroute all'alsaziana, su vinsalsace.com. URL consultato il 28 dicembre 2015 (archiviato dall'url originale il 19 gennaio 2016).
- ^ La Cucina Italiana - Ricetta - CHOUCROUTE ALSAZIANA, su lacucinaitaliana.it. URL consultato il 28 dicembre 2015 (archiviato dall'url originale il 13 gennaio 2016).
- ^ a b Mimi Sheraton Falcone, 1000 Cibi da provare nella vita La bibbia dei sapori della decana del food writing americano, Rizzoli, 2015, ISBN 88-586-7959-8.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Choucroute alsaziana
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Una ricetta di choucroute alsaziana da lacucinaitaliana.it, su lacucinaitaliana.it (archiviato dall'url originale il 13 gennaio 2016).