Neoplasia: differenze tra le versioni

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* [http://www.asspeterpan.it/index.asp Associazione di Peter Pan - Per l'assistenza ai bambini, e alle relative famiglie, affetti da tumore]
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* [http://www.ilmelanoma.com Il melanoma.com: informazioni sui tumori della cute]
* [http://www.aimac.it AIMaC - Associazione Italiana Malati di Cancro. Il sito di AIMaC fornisce tutte le informazioni sui diversi tipi di cancro, oltre che consulenza legale per i diritti dei malati e supporto psicologico ]
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* [http://www.fondazioneserono.org/oncologia Fondazione Cesare Serono - Il sito della Fondazione Serono fornisce informazioni sulla prevenzione dei tumori, e informazioni sui sintomi, le diagnosi e le cure]
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Quando le normali cellule sono danneggiate, esse vengono eliminate mediante apoptosi. Le cellule cancerogene evitano l'apoptosi e continuano a riprodursi in maniera irregolare.

In patologia, un tumore (dal latino tumor, «rigonfiamento») o neoplasia (dal greco néos, «nuovo», e plásis, «formazione») è, nella definizione dell'oncologo R.A. Willis, «una massa abnormale di tessuto che cresce in eccesso e in modo scoordinato rispetto ai tessuti normali, e persiste in questo stato dopo la cessazione degli stimoli che hanno indotto il processo»[1], definizione accettata a livello internazionale[2].

La crescita incontrollata e scoordinata, a scapito dell'omeostasi tissutale, di un gruppo di cellule è determinata da alterazioni del loro proprio patrimonio genetico, ed è alla base di una vasta classe di malattie, classificate per diverse caratteristiche, ma principalmente in tre modi:

Incidenza e mortalità

I tumori maligni degli epitelî, detti carcinomi, sono la categoria più frequente di cancro. La classe neoplasie[3], da definizione ICD-10, costituisce una delle principali cause di morte nei Paesi sviluppati. In Italia, per esempio, nel 2007[4] sono morte 572.881 persone: 224.311 per cause riconducibili al sistema cardiovascolare, e 171.625 a causa di tumori (in massima parte maligni); in quest'ultimo gruppo, le patologie più diffuse sono stati i tumori maligni del sistema respiratorio (soprattutto carcinoma del polmone; 34.610 morti), il carcinoma del colon-retto (18.349), della mammella (12.050), dello stomaco (10.522), oltre ai tumori maligni (generalmente non epiteliali) del sistema immunitario (13.880 morti).

Classificazione

La nomenclatura dei tumori si fonda generalmente sulla morfologia microscopica (con una nomenclatura indicata da organizzazioni internazionali come il WHO, intimamente collegata all'istogenesi (tessuto di derivazione) e al comportamento biologico (benignità o malignità) delle neoplasie; applicato correttamente la nomenclatura, è possibile applicare un sistema di codifica. Un esempio di sistema di codifica delle malattie, tumori compresi, è lo SNOMED.

Esemplari sono, invece, la classificazione per organo di insorgenza e la classificazione per estensione della malattia; l'estensione della maggior parte dei tumori maligni nell'organismo (lo stadio) viene classificata, in genere, attraverso il metodo TNM proposto e tenuto aggiornato dalla UICC

Nomenclatura dei principali tumori[5]

Tessuto di origine Tumori benigni Tumori maligni
Tessuti mesenchimali non linfo-emopoietici Sarcoma
Tessuto connettivo Fibroma Fibrosarcoma
Tessuto adiposo Lipoma Liposarcoma
Tessuto cartilagineo Condroma Condrosarcoma
Tessuto osseo Osteoma Osteosarcoma
Muscolo liscio Leiomioma Leiomiosarcoma
Muscolo striato Rabdomioma Rabdomiosarcoma
Endotelio Emangioma Angiosarcoma
Linfendotelio Linfangioma Linfangiosarcoma
Sinovia Sarcoma sinoviale
Mesotelio Mesotelioma
Meningi Meningioma Meningioma invasivo
Tessuti mesenchimali linfo-emopoietici
Linea ematopoietica linfoide Leucemia linfoide
Linfoma
Mieloma
Linea ematopoietica mieloide Leucemia mieloide
Epitelî Carcinoma
Epitelî di rivestimento Papilloma Carcinoma
Epitelî ghiandolari Adenoma Adenocarcinoma
Epitelio della placenta Mola idatiforme Coriocarcinoma
Cellule germinali del testicolo Seminoma
Tessuti nervosi
Glia Glioma Glioblastoma
Neuroni Neurocitoma Neuroblastoma
Melanociti Nevo melanocitico Melanoma
Cellule totipotenti (nelle gonadi o in residui embrionali) Teratoma maturo, cisti dermoide Teratoma immaturo, teratocarcinoma

Descrizione

Affinché una cellula diventi tumorale, deve accumulare una serie di danni al suo sistema di controllo della riproduzione. Infatti il cancro è una malattia genetica delle cellule somatiche. Tutte le cellule cancerose e precancerose presentano alterazioni, spesso molto estese, del loro assetto cromosomico (cariotipo): il numero di cromosomi presenti nel loro nucleo può essere alterato e i cromosomi stessi sono danneggiati, multipli o mancanti (aneuploidia): questa osservazione, fatta all'inizio del XX secolo da David von Hansemann e Theodor Boveri, fu la base della teoria dei tumori come "malattie cromosomiche" accettata in medicina fino alla scoperta della struttura del DNA a metà del secolo scorso e del meccanismo delle mutazioni genetiche.

L'alterazione cromosomica delle cellule tumorali è talmente estesa da fornire la prova che in ogni caso di tumore tutte le cellule cancerose discendano da una unica cellula madre mutata (popolazione cellulare clonale): tutte infatti condividono la stessa esatta forma di danno genetico, tanto complessa da rendere altamente improbabile l'eventualità di due cellule madri diverse che hanno subito per caso la stessa serie di mutazioni.

Alla base della patogenesi del tumore c'è la mutazione di determinati geni:

Questi ultimi sono quelli che garantiscono la stabilità genetica perché se altri geni sono mutati per azione per esempio di agenti cancerogeni, questi riparano il DNA prima che vada incontro alla replicazione, prima cioè che queste mutazioni diventino stabili. Il casuale disordine genetico che caratterizza le cellule tumorali spiega l'estrema variabilità per aspetto, effetti, sintomi e prognosi delle molte forme di cancro note. Il grado di aneuploidia, cioè il numero e l'entità dei difetti cromosomici, viene impiegato nelle biopsie come misura del potenziale canceroso di eventuali cellule anomale riscontrate.

Il cancro può colpire persone di ogni età, ma le persone anziane sono colpite con maggiore frequenza, perché i danni genetici tendono ad accumularsi con il tempo. Nei paesi sviluppati il cancro è una delle prime cause di morte. Le mutazioni necessarie che una data cellula deve accumulare per dare origine a un cancro sono i seguenti, e sono comuni a tutti i tipi di cancro:

  1. acquisizione dell'autonomia moltiplicativa per sopravvenuta incapacità a sottostare ai meccanismi regolatori della proliferazione cellulare;
  2. assenza di inibizione dipendente dalla densità (le cellule normali si moltiplicano fino a una definita densità cellulare, raggiunta la quale diventano quiescenti);
  3. ridotta capacità di adesione con altre cellule o componenti tissutali;
  4. assenza di matrice extracellulare (spesso digerita da proteasi) che favorisce l'invasione di tessuti normali adiacenti;
  5. angiogenesi: formazione di nuovi vasi sanguigni per fornire ossigeno e fattori nutritivi alle cellule tumorali;
  6. riduzione o perdita della capacità differenziativa;
  7. acquisizione della capacità di replicazione illimitata per effetto dell'espressione della telomerasi;
  8. riduzione o perdita della possibilità di andare incontro a morte cellulare programmata (apoptosi).
  9. perdita della cosiddetta inibizione da contatto.

Oltre a queste possono verificarsi (e di solito si verificano) anche altre mutazioni, dipendenti dal particolare tipo di cellula originaria e dalla esatta sequenza dei danni genetici.

Recentemente è stato scoperto che l'intervento dei macrofagi è la chiave del processo tumorale. La causa risiede nella proteina S100A10 che si trova sulla superficie di questi leucociti, la quale permette ai macrofagi di legarsi alle cellule malate contribuendo così alla crescita e alla diffusione del tumore.[6][7]

Caratteristiche

I tumori, nonostante il meccanismo generale di origine sia unico, possono manifestare una gamma molto vasta di evoluzioni e sintomatologie. In tutti però è costante un aumento del numero di cellule cancerose, dovuto alla maggiore velocità di riproduzione cellulare, per cui un maggior numero di cellule tumorali si moltiplica ed un minor numero di esse muore, mentre quelle che sopravvivono continuano a moltiplicarsi. Di solito la crescita di un tumore segue una legge geometrica: è molto lenta all'inizio, ma accelera all'aumentare della massa del tumore. La dimensione critica di un tumore è di circa 1 centimetro cubico: raggiunta tale dimensione il tumore inizia a crescere molto velocemente e a dare luogo ai primi sintomi, e diventa rilevabile con visite mediche e analisi (marker tumorali presenti nel sangue); spesso però i sintomi iniziali vengono ignorati o sottovalutati.

Carcinoma squamoso della laringe (ben differenziato).

La neoplasia può avere origine benigna o maligna a seconda delle caratteristiche delle cellule neoplastiche. In particolare si chiama cancro quando ha caratteristiche infiltranti (cioè si infiltra negli organi adiacenti), aspetto morfologico molto dissimile dalla cellula di base e presenta la caratteristica di recidivare molto spesso dopo resezione chirurgica. Si definisce invece tumore quando ha caratteristiche non infiltranti ma espansive (provoca quindi dolore da compressione), aspetto morfologico non molto dissimile dalla cellula di base e presenta un basso tasso di recidiva dopo asportazione chirurgica.
Il termine tumore, che letteralmente significa tumefazione, è stato coniato sulla base dell'aspetto macroscopico della maggior parte dei tumori che si presentano molto frequentemente, ma non sempre, con una massa rilevante sul sito anatomico di origine. Il termine neoplasia, che letteralmente significa nuova formazione, è sinonimo del precedente ma prende in considerazione, più che l'aspetto esteriore della massa, il contenuto cellulare della stessa che è costituito da cellule di "nuova formazione".

Infine il termine cancro (granchio) è stato coniato sulla base dell'osservazione che le cellule neoplastiche nel corso della loro moltiplicazione formano propaggini che avvinghiano le cellule normali vicine e le distruggono, così come il crostaceo fa con le sue chele nei riguardi della preda.
La branca della medicina che si occupa di studiare i tumori sotto l'aspetto eziopatogenetico, diagnostico e terapeutico è definita oncologia.

Terapie

Il problema principale nella terapia dei tumori è che il sistema immunitario del paziente non distingue le cellule tumorali da quelle sane, e quindi non reagisce alla loro presenza, o nei casi in cui reagisce non lo fa con sufficiente energia. Inoltre poiché strutturalmente le cellule tumorali sono ancora, di massima, cellule umane, anche gli antibiotici e gli antivirali non hanno alcun effetto su di esse: non solo, ma qualunque farmaco studiato per agire contro cellule tumorali deve essere testato con estrema attenzione per verificare che non agisca anche sulle cellule normali dell'organismo. La grande velocità di riproduzione delle cellule cancerose le rende però molto più vulnerabili alle radiazioni rispetto ai tessuti sani: questa debolezza viene sfruttata per curare molti tipi di tumore solido con la radioterapia (bombardamento con raggi gamma) nel tentativo di uccidere più cellule maligne possibili.

La chemioterapia invece sfrutta la sensibilità specifica dei singoli tumori a determinate sostanze, e per ogni paziente viene studiata una miscela personalizzata di più farmaci. Quasi sempre in questo "cocktail su misura" sono presenti uno o più inibitori della mitosi, come il tassolo e suoi derivati, per ostacolare la proliferazione cellulare: sono questi i responsabili della alopecia (perdita dei capelli e dei peli) che affligge i pazienti sottoposti a chemioterapia.

L'efficacia delle terapie tradizionali risulta potenziata da applicazioni di ipertermia oncologica, una terapia riconosciuta dal sistema sanitario nazionale italiano (codificata nel prontuario terapeutico con il codice 9985.2 ), inserita nei livelli minimi assistenziali ma ancora poco presente nelle strutture ospedaliere italiane.

La terapia del cancro ha, come obiettivo ideale, l'eliminazione dall'organismo di tutte le cellule tumorali. Quando questo obiettivo viene raggiunto, si ottiene la guarigione completa. Nonostante un grande sforzo di ricerca, tale obiettivo non viene raggiunto in molti casi; il ruolo delle cure mediche resta comunque importante anche nei casi in cui la guarigione completa non venga raggiunta, perfino nei casi in cui le cure consistono nella sola terapia palliativa, il cui importantissimo obiettivo è il sollievo di sintomi, in particolare del dolore, ed il miglioramento della qualità della vita del malato.

In generale, la terapia del cancro - per quanto riguarda l'obiettivo di guarire l'organismo malato, di ridurre l'estensione della malattia ottenendo una regressione parziale, o di rallentarne la progressione - si basa sull'applicazione di una serie di tecniche diverse integrate fra di loro, con protocolli specifici per lo specifico tipo di cancro e per le caratteristiche del paziente, ferma restando la libertà di scelta del paziente fra i diversi approcci possibili e il suo consenso informato al protocollo proposto.

Poiché il cancro colpisce più frequentemente la popolazione anziana, in molti casi la regressione parziale o anche il semplice rallentamento della progressione equivale, in sostanza, alla guarigione completa, in quanto libera il malato dai sintomi di malattia per tutto il suo periodo di vita residua.

Le tecniche utilizzate sono:

Comportamento biologico: benignità e malignità

I tumori si suddividono in:

  • "benigni", sono costituiti da cellule che mantengono in parte le loro caratteristiche morfologiche e funzionali, pur esibendo autonomia moltiplicativa. Essi sono caratterizzati da un tipo di sviluppo detto espansivo, perché comprime i tessuti vicini senza distruggerli: i tumori benigni che originano dall'epitelio ghiandolare (adenomi) sono spesso avviluppati da una capsula di tessuto connettivo fibroso che li delimitano nettamente dai tessuti confinanti, coi quali assumono un rapporto di contiguità.
  • "maligni" o "cancro", sono invece costituiti da cellule che appaiono morfologicamente e funzionalmente diverse dalle corrispondenti normali. L'atipia morfologica, che è tanto maggiore quanto più indifferenziato è il tumore, si manifesta con mancanza di uniformità nella forma e nelle dimensioni delle cellule (polimorfismo) e degli organi cellulari, in particolare del nucleo, che è frequentemente ipertromico ed in fase mitotica. I tessuti vicini al tumore maligno vengono invariabilmente infiltrati e distrutti dalle cellule tumorali che si sostituiscono a quelle normali, fenomeno questo caratteristico della malignità e noto col termine "invasività neoplastica".
  • "borderline", in alcuni casi, i tumori presentano un comportamento intermedio fra la malignità e la benignità (tumori "borderline") o risultano inclassificabili (tumori a comportamento biologico incerto). In questi casi, generalmente la frequenza delle metastasi è molto bassa e il decorso è lento. Un esempio è il Tumore stromale gastrointestinale.

Diagnosi

La natura dei tumori e la loro estensione nell'organismo (stadiazione) viene diagnosticata preliminarmente con l'esame clinico, integrato dai dati di laboratorio e dalle tecniche di diagnostica per immagini (ecografia, esami radiologici tradizionali o computerizzati (TAC), scintigrafia con radioisotopi, imaging a risonanza magnetica, PET); la conferma diagnostica della natura, del grado di malignità (grading) e dell'estensione dei tumori (staging) spetta ancora all'anatomia patologica ed in particolare all'esame istologico dei tessuti, sempre più spesso integrato da tecniche di smascheramento di antigeni (ad esempio, mediante le colorazioni immunoistochimiche) o di tecniche di biologia molecolare per lo studio degli acidi nucleici (genomica) o delle proteine (proteomica).

Inoltre esiste una classificazione internazionale per descrivere il tumore, la TNM.

Caratteristiche

Caratteristiche Tumori benigni Tumori maligni
Struttura

Il tessuto neoplastico:

  • presenta cellule simili a quelle del tessuto di origine;
  • conserva in gran parte le caratteristiche morfologiche e funzionali del tessuto di origine;
  • è localizzato e facilmente individuabile.

Il tessuto neoplastico:

  • presenta cellule molto diverse da quelle del tessuto di origine;
  • perde ogni caratteristica morfologica e funzionale del tessuto di origine;
  • è distribuito e difficile da individuare.
Crescita

Espansiva: il tumore cresce lentamente, è ben delimitato e spesso contenuto in un feltro di fibre reticolari e collagene; si espande comprimendo i tessuti circostanti ma non si infiltra in essi.

Infiltrativa/Espansiva: il tumore non ha confini netti, e oltre a crescere di volume si infiltra nei tessuti circostanti, invadendoli.

Velocità di crescita Solitamente lenta. Solitamente veloce.
Recidiva in loco (dopo intervento chirurgico) Raramente. Spesso.
Metastasi a distanza No. Spesso.
Danni all'organismo

Il tumore provoca:

  • ingombro;
  • comprime i tessuti circostanti;
  • la funzionalità dell'organo colpito viene incrementata (iperfunzione) nella maggior parte dei casi.

Il tumore provoca:

  • ingombro;
  • Diffusione di metastasi attraverso il sangue o la linfa;
  • infiltrazione di organi e tessuti vicini e loro progressiva distruzione.
  • La funzionalità dell'organo viene a mancare (ipofunzione) nella maggior parte dei casi.
  • cachessia neoplastica: grave debilitazione generale.
Prognosi Normalmente fausta. Normalmente infausta.

L'infiltrazione delle cellule neoplastiche non si arresta di fronte alla parete dei vasi linfatici, dei capillari e delle venule che possono essere invase, con la conseguenza che le cellule tumorali raggiungono i linfonodi o il circolo saguigno dando inizio a quel processo noto con il termine di metastatizzazione. Un'altra caratteristica dei tumori maligni è la "recidiva", cioè il rischio di riformazione del tumore nel sito di origine dopo l'asportazione chirurgica.

I tumori maligni, infine, se non rimossi per tempo danno luogo alla cachessia, cioè ad un progressivo e rapido decadimento dell'organismo, che va incontro ad una notevole perdita di peso ed a fenomeni di apatia e astenia.

Epidemiologia dei tumori

Tumori e fattori di rischio in paesi sviluppati
Tumori e fattori di rischio in paesi sviluppati

Le neoplasie sono delle patologie in costante crescita negli ultimi anni, anche in seguito all'allungamento della vita media globale degli individui. Sono infatti patologie per la maggior parte incidenti in età avanzata (basti pensare al tumore del colon-retto, i cui picchi di incidenza si hanno verso i 65 anni). Per questo costituiscono motivo di discussione e ricerca in ambiente geriatrico, specialmente in considerazione del fatto che l'aspettativa di vita, anche nelle fasce d'età più avanzate, è sempre superiore a quella concessa mediamente dall'evoluzione naturale del tumore.

Note

  1. ^ Cit. in Robbins Basic Pathology, 8ª edizione, Saunders/Elsevier 2007, cap. 6
  2. ^ http://www.nlm.nih.gov/medlineplus/ency/article/001310.htm Definizione NIH
  3. ^ ISTAT, ICD-10 Classificazione Statistica Internazionale delle Malattie e dei Problemi Sanitari Correlati
  4. ^ Dati ISTAT «Cause di morte in Italia nel 2007», diffusi il 29 gennaio 2010, http://www.istat.it/dati/dataset/20100129_00/
  5. ^ Modificata da Robbins Basic Pathology, 8ª edizione, Sauders/Elsevier 2007, cap. 6
  6. ^ Scoperta la "forbice" che apre alle metastasi
  7. ^ Proteina S100A10 coinvolta nella diffusione dei tumori

Voci correlate

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