Rush (gruppo musicale): differenze tra le versioni

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Versione delle 11:22, 15 dic 2007

Disambiguazione – Se stai cercando singolo di Aly & AJ, vedi Rush (canzone).

Template:Gruppo I Rush sono un gruppo progressive rock/hard rock canadese composto da Geddy Lee (basso/tastiere/voce) Alex Lifeson (chitarra) e Neil Peart (batteria). Il gruppo è attivo sia con tournée che con registrazioni in studio fin dal 1973. John Rutsey suonò la batteria per i Rush sul loro primo album, Rush (1974) ma dovette abbandonare poco dopo per problemi di salute. Dopo l'arrivo del suo sostituto, Neil Peart, nel 1974, la formazione non ha più subito cambiamenti. È interessante notare che, mentre Lee canta tutte le canzoni, quasi tutti i testi sono stati scritti da Peart. Neil diventa la spina dorsale del gruppo e il suo stile si può già notare dal secondo lavoro in studio Fly by Night (1975) con Anthem brano energico che mette in risalto la sua ottima tecnica. Lo stesso anno esce il suggestivo Caress of Steel, del 1975. La canzone d'apertura, Bastille Day, continua il discorso iniziato con il primo disco, ma the Professor (così viene chiamato Peart dai suoi fans) comincia a portare le sue modifiche: i testi di quel periodo cominciarono ad essere pesantemente influenzati dalla fantascienza, delle opere di Tolkien, e, in alcuni casi, dagli scritti e dalla filosofia di Ayn Rand, come viene evidentemente mostrato in 2112 (1976) e Hemispheres (1978). Per questo non riusciranno mai del tutto a togliersi di dosso l'accusa di strizzare l'occhio al fascismo, che fu loro rivolta. Notevole e onirica la suite The fountain of Lamneth, presente sulla seconda facciata di Caress of Steel. Questi lavori iniziali, come il successivo 2112 sono una miscela di hard rock e progressive, simili a Yes o Genesis, e dal punto di vista visivo dimostrano la nascita del gruppo nel breve periodo del glitter rock, quello di artisti come Iggy Pop o David Bowie, fatto di costumi e spettacoli scintillanti. Da molti 2112 viene tutt'ora salutato come il capolavoro dei Rush e, comunque, come il loro album definitivo degli anni '70: all'omonima suite (basata su una novella di Ayn Rand nella quale un giovane scopre la musica - sotto forma di una chitarra - in un'epoca in cui un regime totalitario ha tolto all'uomo ogni spazio di libertà creativa), si alternano canzoni più brevi ma non meno intense, come l'esotica A passage to Bangkok, l'acustica Lessons, la triste e romantica Tears, la cadenzata The Twilight Zone e la splendida, conclusiva, Something for Nothing, che rappresenta la summa delle tematiche più care ai Rush.

Storia

Nel corso degli anni i Rush hanno saputo rinnovare di continuo il loro stile, lasciando che nella loro musica confluissero anche le tendenze musicali del tempo. La loro discografia può essere sommariamente divisa in un certo numero di cicli, solitamente scanditi dalla pubblicazione di live album che chiudono un ciclo e riaprono il successivo; ogni ciclo mantiene in genere determinate caratteristiche di stile che poi lentamente si modificano confluendo nel nuovo ciclo. I cicli della discografia dei Rush sono cinque, di cui l'ultimo è ancora in corso:

  • primo ciclo, fortemente influenzato dall'hard rock dei Led Zeppelin
  • secondo ciclo, di natura propriamente progressive rock
  • terzo ciclo, ispirato dalla new wave (in particolare dai Police)
  • quarto ciclo, dallo stile pop/rock moderno
  • quinto ciclo, un ritorno all'hard rock in chiave moderna.

Tornando ad una breve cronistoria della discografia dei Rush, Permanent Waves cambiò drasticamente le cose. Anche se la musica era ancora basata su uno stile hard rock, vennero introdotte sempre più le tastiere. I temi delle canzoni cambiarono drasticamente, e divennero molto più simili a quelli del rock alternativo che a quelli del rock progressivo. Una canzone in particolare, Spirit of Radio (che prende il titolo da una emittente radio di Toronto, la CFNY), divenne un grosso successo del circuito alternativo, e fu anche la prima canzone dei Rush ad inserire trame reggae sulla scia di un altro power trio, ovvero i Police. In Permanent Waves, tuttavia, le classiche strutture prog dei Rush anni '70, formalizzate in 2112, A Farewell to Kings ed Hemispheres sopravvivono nelle splendide Jacob's Ladder e Natural Science.

L'album successivo, Moving Pictures (1981), segna forse il definitivo abbandono del prog, contenendo una serie di canzoni rock oriented dalla durata maggiormente concisa, anche se, come sempre, contraddistinta da arrangiamenti complessi. L'album esordisce con una canzone, che è ancora oggi tra le favorite delle stazioni americane di rock classico, Tom Sawyer. In Signals (1982) è la volta dell'esordio nel synth-pop (si ascoltino Digital Man e New World Man), con le tastiere di Geddy Lee in primo piano rispetto alla chitarra di Alex Lifeson e del drumming di Neal Peart. Signals è sintomatico di un'evoluzione propria anche ad altri gruppi prog rock degli anni '70, come i loro coetanei Yes, che uscivano con il 90125 di Owner of a Lonely Heart, o i King Crimson di Discipline e Beat.

Le tematiche di Signals vengono meglio definite nel successivo Grace Under Pressure (1984), in cui spiccano, fra gli altri, brani come Distant Early Warning, The Body Electric, Red Sector A. Sia il design della copertina che le tematiche dell'album, talvolta ispirate ad un'apocalisse futuribile e post-industriale, sia il prominente utilizzo dei pad elettronici e delle tastiere segnano un momentaneo abbandono delle sonorità hard rock degli anni '70, avvicinando i Rush alla new wave britannica. Lo stile chitarristico di Lifeson si fa più rarefatto e si concentra maggiormente sulla ritmica, analogamente a quanto effettuato da Andy Summers dei Police o da The Edge degli U2.

Seguono nell'ordine album quali Power Windows, in cui sono presenti pezzi notevoli come Marathon, The Manhattan Project, Mystich Rythms e la rockeggiante The Big Money (1985), Hold Your Fire (1987), con Force Ten e Turn the Page, dalla sgargiante copertina rossa. Curiosità: la retrocopertina dell'album, oggi visibile nel libretto interno del cd, contiene l'immagine di un giocoliere che fa roteare tre palle di fuoco (i tre membri del gruppo), con implicito rinvio al titolo dell'album (hold your fire, stringi il tuo fuoco). Dietro di lui un orologio segna le 21.12 (2112!), in un contesto urbano che contiene ulteriori rinvii a tutte le copertine dei precedenti album del trio.

Il loro terzo disco dal vivo, A Show of Hands (1988), chiude quest'epoca dei Rush e ne apre una nuova dove il trio lascia da parte il synth-pop e con Presto si avvicina ad una forma di pop/rock pulito e moderno. Questo periodo in realtà durerà solo un altro album: dopo il melodico Roll the Bones del 1991, che mostra anche influenze rap e funk probabilmente ispirate dai Primus, i Rush decisero con Counterparts (1993) di ritornare verso una forma di hard rock moderno che trae qualche leggera influenza dal grunge.

Dopo Test for Echo ((1996)) la figlia di Neil Peart, Selena, morì in un incidente stradale nell'agosto 1997, seguita dalla moglie Jacqueline che morì di tumore nel giugno 1998. Per queste tragedie il gruppo decise di sospendere l'attività musicale e Peart si imbarcò in un viaggio guaritore in motocicletta, nel quale percorse migliaia di chilometri attraverso il Nord America. Successivamente descrisse il suo viaggio nel libro Ghost Rider: Travels on the Healing Road.

Il gruppo è ritornato a suonare nel 2002 con un album sorprendentemente pesante, Vapor Trails, che contiene tra l'altro la canzone Ghost Rider sui viaggi del batterista. Il disco ha ottenuto modesti elogi al suo debutto, ed è stato supportato dal primo tour del gruppo, dopo una pausa di sei anni. Il loro primo tour mondiale dopo sei anni di pausa è iniziato con dei concerti a Città del Messico e in Brasile di oltre tre ore di lunghezza ciascuno; la registrazione della data a Rio De Janeiro è stata pubblicata nel 2003 sotto il nome di Rush in Rio.

Nel 2004, per celebrare il trentesimo anniversario della loro carriera, i Rush hanno dato alle stampe un disco intitolato Feedback, che raccoglie delle cover di gruppi che i tre ascoltavano quando iniziavano a muovere i primi passi nel mondo della musica, come: The Who, The Yardbirds, Cream ed altri. Il tour celebrativo del trentennale di carriera li ha portati a suonare per la prima volta in Italia, con un concerto tenutosi a Milano il 21 settembre.

Nel maggio 2007 i Rush pubblicano un nuovo studio album, il diciannovesimo per l'esattezza. Il trio canadese incomincia così il tour mondiale in giugno, cominciando dall'America per poi arrivare in Europa in ottobre. Passano per l'Inghilterra, Norvegia, Germania, Svezia, Finlandia, e si fermano per la seconda volta nella loro carriera, per il secondo tour di fila in Italia, con il concerto tenutosi il 23 ottobre a Milano, con più di tre ore di musica e un spettacolo laser eccezionale.

Curiosità

  • Esistono degli studi sulla connessione tra i testi dei Rush e gli stati di dissociazione mistica dovuti al consumo di droghe come l'LSD. Pare difatti che il principale autore delle liriche del gruppo, Neil Peart, abbia fatto uso di queste sostanze per un lungo periodo all'inizio della carriera e per questo all'interno dei suoi testi sarebbero presenti varie allusioni a quel tipo di allucinazioni mentali date dal consumo di sostanze psicotrope.Non ci sono comunque prove che dimostrino quest'associazione con le droghe e lo studio rappresenta un'interpretazione soggettiva dell'autore.
  • In alcune versioni live del brano Tom Sawyer (per esempio quella di A Show Of Hands) Geddy Lee canta catch the fish al posto di catch the spit. Questa particolare variante è dovuta ad un evento che segnò il tour di Moving Picures. I roadies erano infatti soliti prendersi gioco di Neil Peart lasciando del pesce sulla batteria. Un giorno decisero di squartare un pesce e inserirlo sopra una macchina telecomandata. Durante uno show, il pesce fu guidato a distanza fino sul palco. Alex Lifeson e Geddy Lee non seppero resistere e si piegarono per le risate, mentre Neil Peart addirittura smise di suonare per lo stupore. Da questo scherzo deriva la variante.

Discografia

Album in studio

  • LP
  • EP

Album ufficiali dal vivo

Raccolte/interviste

Lavori solisti dei membri del gruppo

Libri

Premi

Juno awards

I Rush hanno ottenuto i seguenti Juno awards:

  • 1974 Gruppo più promettente dell'anno
  • 1977 Gruppo dell'anno
  • 1978 Gruppo dell'anno
  • 1991 Miglior album Heavy Metal
  • 1991 Miglior copertina - Presto
  • 1992 Miglior album Hard Rock
  • 1992 Miglior copertina - Roll the Bones

Grammy awards

  • 1982 Finalisti per la categoria miglior canzone Rock strumentale
  • 1992 Finalisti per la categoria miglior canzone Rock strumentale
    • Where's my thing - battuta da Cliffs of Dover di Eric Johnson.

Premi delle riviste musicali

  • Geddy Lee è nella Hall of Fame dei bassisti, della rivista Guitar Player Magazine, vincendo il premio come miglior bassista per più di 5 volte.
  • Geddy Lee nel 1993 ha vinto come miglior bassista rock in un sondaggio tra i lettori di Bass Player.
  • Peart ha ricevuto i seguenti premi dai sondaggi dei lettori della rivista Modern Drummer:
  • Hall of Fame: 1983
  • Miglior batterista rock: 1980, 1981, 1982, 1983, 1984, 1985
  • Miglior Multi-Percussionista: 1983, 1984, 1985, 1986
  • Migliori percussioni strumentali: 1982
  • Nuovo batterista più promettente: 1980
  • Miglior percussionista in generale: 1986
  • Miglior performance registrata:
    • 1981: Moving Pictures
    • 1982: Exit... Stage Left
    • 1983: Signals
    • 1985: Grace Under Pressure
    • 1986: Power Windows
    • 1988: Hold Your Fire
    • 1989: A Show of Hands
    • 1990: Presto
    • 1992: Roll The Bones
    • 2007: Snakes and Arrows
  • 1986 Honor Roll: batterista rock, multi-percussionista

Collegamenti esterni

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