Stazione di Piacenza
Piacenza stazione ferroviaria | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Località | Piacenza |
Coordinate | 45°03′07.27″N 9°42′22.82″E |
Linee | ferrovia Milano-Bologna, ferrovia Alessandria-Piacenza e ferrovia Piacenza-Cremona |
Storia | |
Stato attuale | in uso |
Attivazione | 1859 |
Caratteristiche | |
Tipo | stazione in superficie, passante, di diramazione |
Binari | 9[1] |
Gestori | Rete Ferroviaria Italiana |
Operatori | |
Interscambi | autobus urbani e interurbani, Ferrovia Piacenza-Bettola (1932-1967) |
Statistiche viaggiatori | |
al giorno | 9 254 (2019) |
Fonte | Regione Emilia-Romagna |
La stazione di Piacenza è una stazione ferroviaria collocata sulla linea Milano-Bologna, a servizio della città di Piacenza. È capolinea delle linee Alessandria-Piacenza e Piacenza-Cremona.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La stazione entrò in servizio nel 1859, quando venne raggiunta dalla ferrovia proveniente da Bologna: il primo viaggio ad interessare la stazione avvenne nel mese di luglio, con un convoglio a vapore che partì da Piacenza e raggiunse Bologna; l'evento attirò nei pressi dello scalo, le cui strutture erano al momento solo provvisorie, una folla di curiosi proveniente dalla città e da diversi centri della provincia[2]. Il 19 gennaio dell'anno successivo, con il completamento del tratto che separava la stazione dal ponte sul fiume Trebbia, l'infrastruttura divenne capolinea della linea proveniente da Alessandria[2].
La stazione rimase capolinea della linea proveniente da Bologna fino al novembre 1861, quando, a seguito della costruzione di un ponte provvisorio sul fiume Po[3], venne inaugurata la tratta Piacenza-Milano[4].
All'inizio degli anni '30 la stazione e il suo fabbricato viaggiatori, caratterizzato da una forma piatta che si allineava agli stilemi dell'architettura militare della seconda metà dell'Ottocento e vecchi di 75 anni, era considerata bisognosa di interventi di ammodernamento e potenziamento: ad opera del comune furono abbattute alcune costruzioni ritenute inutili ed ingombranti, mentre fu realizzato un nuovo fabbricato viaggiatori dotato di biglietteria, ristorante e alloggi per i ferrovieri, nonché sottopassi, pensiline e nuove cabine elettriche; gli appalti per la realizzazione dei lavori furono coinvolsero anche imprese piacentine[5].
Nel 1932, con l'inaugurazione della ferrovia per Bettola, fu affiancata dall'impianto capolinea della rete, gestito dalla SIFT[6], che rimase in uso fino alla chiusura della linea, avvenuta nel 1967, mentre a partire dall'ottobre del 1933 l'impianto ebbe anche la funzione di capolinea della linea per Cremona[7].
Il 12 gennaio 1997 vi si verificò un grave incidente ferroviario: alle 13.26 la prima carrozza di un treno ETR.460 "Pendolino" proveniente da Milano e diretto a Roma deragliò e si ribaltò durante la percorrenza della curva situata all'ingresso della stazione, a circa 400 m di distanza dal fabbricato viaggiatori, spezzandosi in due tronconi dopo aver colpito dei pali di sostegno e causando il deragliamento di sei delle otto restanti carrozze[8]. Dei 167 passeggeri presenti sul treno al momento dell'incidente, 36 rimasero feriti, mentre 8, i due macchinisti, due agenti della Polfer, due hostess e due passeggeri, morirono[8]. A bordo del treno si trovava anche Francesco Cossiga, senatore a vita ed ex presidente della Repubblica Italiana, che rimase illeso essendosi spostato dalla prima carrozza alla carrozza ristorante proprio poco prima dell'impatto[9]. Le cause dell'incidente, dopo una serie di ipotesi relative allo stato psicofisico dei macchinisti e a un guasto tecnico della prima carrozza, furono ricondotte alla velocità troppo alta del treno, che procedeva a circa 160 km/h quando il limite sul tratto era di 105 km/h[8]. In seguito all'episodio, in stazione fu posta nei pressi del binario 1 Ovest una lapide in memoria delle vittime[8].
Fino al 2018 la stazione fu gestita dalla società Centostazioni[10], per poi passare sotto la gestione diretta di RFI[11].
Strutture e impianti
[modifica | modifica wikitesto]L'impianto è gestito da Rete Ferroviaria Italiana[11].
Il fabbricato viaggiatori venne costruito nel 1937 su progetto di Roberto Narducci[12]. La struttura si compone di tre corpi: il corpo principale centrale si presenta affiancato da due laterali in stile Novecento[12].
Il corpo centrale, caratterizzato, come i due laterali, da una pianta rettangolare, si sviluppa su tre livelli di cui solo il piano terra accessibile ai viaggiatori; sul fronte sono presenti tre grandi archi che raggiungono il livello superiore, accanto ai quali sono presenti due archi più piccoli per lato. I corpi laterali, sviluppati simmetricamente rispetto al corpo centrale e articolati su due livelli, sono collegati con la struttura centrale da una galleria composta da cinque arcate.
Il piazzale è composto da nove binari dedicati al servizio viaggiatori, di cui otto passanti, numerati da 1 a 8, ed uno tronco, chiamato 1 Ovest e situato nel piazzale ovest[1]. Tutti i binari a servizio dei viaggiatori sono dotati di banchina e, ad eccezione di quello tronco, riparati da una pensilina e collegati fra loro da un sottopassaggio dotato di ascensore[1].
Sul lato settentrionale dell'impianto è presente un fascio di binari, alcuni dei quali tronchi, ad uso dello scalo merci[13]: nel complesso lo scalo si estende su una superficie di circa 17000 m² ed è composto da 8 binari ai quali si aggiungono 3 binari parte di un raccordo verso alcuni insediamenti industriali limitrofi[14].
Movimento
[modifica | modifica wikitesto]Il servizio passeggeri è svolto da Trenitalia per i treni a lunga percorrenza, da Trenitalia Tper, subentrata alla divisione regionale emiliano-romagnola di Trenitalia a partire dal 1º gennaio 2020, per i collegamenti regionali di competenza dell'Emilia-Romagna e da Trenord per i collegamenti regionali di competenza della Lombardia[15].
Nel 2010 la stazione era interessata da un flusso annuo pari a 5 milioni di passeggeri[16].
Limitatamente al trasporto ferroviario regionale, a novembre 2019, la stazione risultava frequentata da un traffico giornaliero medio di circa 9 254 persone (4 242 saliti + 5 012 discesi)[17].
Nello scalo merci, oltre a Trenitalia, operano varie ferroviarie come Rail Cargo Carrier Italia, Crossrail e GTS Rail[18].
Servizi
[modifica | modifica wikitesto]La stazione è classificata da RFI nella categoria gold[11].
La stazione offre i seguenti servizi[1]:
Interscambi
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f Piacenza, su rfi.it. URL consultato il 21 settembre 2021.
- ^ a b Giuseppe Romagnoli, Luglio 1859: parte il primo “mostro a vapore” dalla nostra stazione, in IlPiacenza, 15 ottobre 2018. URL consultato il 21 settembre 2021.
- ^ I Ponti sul Po Dirimpetto a Piacenza 1801-2013, su piacenzantica.it. URL consultato il 27 dicembre 2020.
- ^ Prospetto cronologico dei tratti di ferrovia aperti all'esercizio dal 1839 al 31 dicembre 1926, su trenidicarta.it, 6 febbraio 2014.
- ^ Piacenza negli anni '30 Sviluppo urbano e culturale di una città che cambia volto, su movio.beniculturali.it. URL consultato il 23 settembre 2021.
- ^ Giancarlo Anselmi, Le "Tramways" piacentine, su gracpiacenza.com. URL consultato il 4 settembre 2021.
- ^ Ogliari e Abate, p. 352.
- ^ a b c d Ferrovie: 12 gennaio 1997, il mito del Pendolino si infrange a Piacenza, su ferrovie.info, 12 gennaio 2020. URL consultato il 21 settembre 2021.
- ^ Alessandro Rovellini, Morto l'ex presidente Cossiga, fu superstite della tragedia del Pendolino, in IlPiacenza, 17 agosto 2010. URL consultato il 23 settembre 2021.
- ^ La rete oggi in Emilia Romagna, su rfi.it (archiviato dall'url originale il 5 settembre 2017).
- ^ a b c La rete oggi in Emilia Romagna, su rfi.it. URL consultato il 2 giugno 2018 (archiviato dall'url originale il 24 aprile 2020).
- ^ a b Milva Giacomelli, Narducci, Roberto, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 77, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2012. URL consultato il 21 settembre 2021.
- ^ Polo del ferro ma dove sei? Match tra Foti e la sinistra, in Libertà, 3 luglio 2021. URL consultato il 22 settembre 2021.
- ^ Piacenza territorio snodo - Documento di progetto. Rapporto finale, p. 177.
- ^ Lombardia: dal 12 giugno nuove fermate a Casalpusterlengo. A Trenord il treno Piacenza-Milano, su ferpress.it, 11 maggio 2011. URL consultato il 23 settembre 2021.
- ^ Flussi Centostazioni, su centostazioni.it (archiviato dall'url originale il 9 febbraio 2010).
- ^ Passeggeri trasportati: le frequentazioni. Il conteggio dei saliti/discesi sui treni del trasporto locale, su mobilita.regione.emilia-romagna.it. URL consultato il 4 gennaio 2022 (archiviato dall'url originale il 23 marzo 2023).
- ^ Analisi strutturale del trasporto combinato ferroviario ed aereo e proposte di potenziamento - Allegato 3: Offerta di servizi intermodali nazionali e internazionali, Roma, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, giugno 2011, p. 3. URL consultato il 23 settembre 2021.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Piacenza territorio snodo - Documento di progetto. Rapporto finale, Comune di Piacenza. URL consultato il 23 settembre 2021.
- Francesco Ogliari e Francesco Abate, Il tram a vapore tra l'Appennino e il Po. Piacenza, Voghera e Tortona, Milano, Arcipelago, 2011, ISBN 978-88-7695-398-9.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla stazione di Piacenza
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Immagine storica del fabbricato viaggiatori originario (JPG), su farm3.static.flickr.com.