Prosimetro
Il prosìmetro (dal lat. prosimetrum)[1] è un genere letterario in cui si alternano prosa e versi.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Genere molto raro nella letteratura, nato forse con intenti parodici verso la poetica e le liriche della tradizione greca: infatti i primi esempi sono delle satire menippee, genere parodico/satirico per eccellenza. È possibile collocare la sua nascita in età cesariana con le Saturae Menippeae di Marco Terenzio Varrone, anche se questo tipo di componimento raggiunge un maggiore successo nell'età imperiale, prima con Seneca nell'Apokolokyntosis, scritta per schernire[2] l'imperatore Claudio, e successivamente con Petronio nel Satyricon.
Tuttavia, nei secoli successivi il prosimetro assume una nuova veste, non più soltanto legata a motivi satirici, ma anche a temi filosofico-religiosi e poetici. Ne sono illustri esempi, già nel mondo tardo-antico, il De consolatione philosophiae di Severino Boezio e, nella letteratura italiana, la Vita Nuova di Dante Alighieri, la Comedia delle ninfe fiorentine di Boccaccio, il Comento de' miei sonetti di Lorenzo de' Medici e l'Arcadia di Jacopo Sannazaro.
Successo e declino
[modifica | modifica wikitesto]Il prosimetro ebbe grande successo per tutto il medioevo[3], durante il quale l'alternanza tra le omnes carminum varietates, compresenti nel prosimetro tardoantico, si riteneva producesse "un’armonia musicale gradevole per il lettore"[4] In seguito vi si dedicò un numero sempre minore di autori, fino a giungere ad una totale scomparsa nella produzione letteraria contemporanea.
Esempi di prosimetro in età contemporanea possono essere considerati la raccolta Canti Orfici di Dino Campana, Il Signore degli Anelli di John Ronald Reuel Tolkien o Il Levante di Mircea Cărtărescu.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ "Il lemma prosimetrum, come dimostra la ricorrenza del vocabolo nei trattati mediolatini di retorica, è termine tecnico della tradizione medievale delle artes dictandi. Esso non è attestato nei dizionari mediolatini, né nei lessici coevi, che però registrano, invece, l’aggettivo prosimetricus -a -um": Valeria Cotza, Le Allegorie di Giovanni del Virgilio nel ms. Braidense AF XIV 21 e l'enigmatico de carmine metrico (tav. XII), Italia medioevale e umanistica : LIII, 2012, p. 338 (Padova: Antenore, 2012).
- ^ Alice Bonandini, Augusto tra realtà storica e funzione satirica: valore simbolico del ritratto di un princeps nel prosimetro seriocomico, tra l'Apocolocyntosis e Giuliano l'Apostata, Paideia : rivista di filologia, ermeneutica e critica letteraria, LXVII, 2012 (Cesena: Stilgraf, 2012).
- ^ L. Nauta, The «Consolatio»: the Latin commentary tradition, 800-1700, in The Cambridge Companion to Boethius, a c. di J. Marenbon, Cambridge, Cambridge University Press, 2009, pp. 251-75.
- ^ Luca Lombardo, Guido da Pisa e la Consolatio Philosophiae Alighieri : 43, 1, 2014, p. 142 (Ravenna : Longo, 2014).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Dagmar BARTOÑKOVÀ, Prosimetrum, the Mixed Style, in "Ancient Literature", «Eirene» 14, 1976, pp. 65-92.
- A.M. Turcan-Verkerk, Le prosimetrum des artes dictaminis médiévales, in «Archivum latinitatis Medii Aevi », a. LXI, 2003, pp. 111-74.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- prosimetro, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- (EN) prosimetrum, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
Controllo di autorità | GND (DE) 4340024-3 · BNF (FR) cb135125204 (data) |
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