Musica dell'Iran

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La musica dell'Iran (Persiano: موسیقی در ایران) o musica della Persia, come comprovato da studi archeologici sulla civiltà di Elam, la più antica cultura nel sud-ovest dell'Iran, ha origini preistoriche.

La musica iraniana oggi oltre a conservare la cosiddetta musica tradizionale persiana ha sviluppato una musica nei nuovi generi: pop, rock, metal, hip hop ed elettronica.

Lo stile di musica iraniano ha influenzato la musica dell'area del Caucaso, dell'Asia Centrale e di quelle nazioni che facevano parte dell'Iran in passato tra cui la musica dell'Armenia, la musica dell'Azerbaijan, la musica della Turchia e la musica del Tagikistan.

Generi musicali in Iran

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Musica classica persiana

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Lo stesso argomento in dettaglio: musica tradizionale persiana.

Per musica classica persiana si intende la musica suonata sin dal periodo sasanide, di musicisti come Barbad. Fino al XX secolo, "musiqi-e assil" era ascoltata solamente dalla corte reale, dopo che dinastia Qajar cadde nel 1925, la dinastia Pahlavi finanziò e supportò la musica tradizionale iraniana "Musiqi-e assil" e la rese disponibile al popolo, soprattutto dopo l'introduzione delle musicassette negli anni sessanta.

Dal 1925 al 1979, divennero famosi in questo genere come cantanti: Adíb, Badie zadeh, Gholam-Hossein Banan, Marzeyeh, Hoseyn Ghawami, Taj esfahani, e strumentalisti come Majid Kiani, Haj Ali Akbar khan Shahnazi, Abolhasan Saba, Asghar Bahari, Ahmad Ebadi, Hossein Tehrani, Faramarz Payvar, Ali Tadjvidi, Parviz Yahaghi, Jalil Shahnaz e Hassan Kassai. Dopo divennero famose invece: Parviz Meshkatian, Kayhan Kalhor, Mohammad Reza Lotfi, Hossein Alizadeh, Dariush Talai, Mohammad-Reza Shajarian, e Shahram Nazeri.

Musica folklorica iraniana

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Le canzoni folkloriche, cerimoniali e popolari dell'Iran potrebbero essere considerate "vernacolari" nel senso che sono conosciute e apprezzate da una parte importante della società (al contrario della musica colta, che si rivolge per lo più a classi sociali più elitarie)[1]. La varietà della musica folklorica dell'Iran è spesso scaturita dalla diversità culturale dei gruppi etnici e locali del paese.

Le canzoni popolari iraniane sono classificate in vari temi, compresi quelli di contesti storici, sociali, religiosi e nostalgici. Ci sono anche canzoni popolari che si applicano a occasioni particolari, come matrimoni e raccolti, così come ninne nanne, canzoni per bambini e indovinelli[2].

Ci sono diversi specialisti di musica folk tradizionale in Iran. Strumentisti e cantanti folk professionisti si esibiscono in eventi formali come i matrimoni. I narratori (naqqāl; gōsān) recitavano poesie epiche, come quella del Šāhnāme, utilizzando forme melodiche tradizionali, intervallate da commenti parlati, pratica che si trova anche nelle tradizioni dell'Asia centrale e dei Balcani. I bakshy (baxši), menestrelli erranti che suonano il dotar, intrattengono il loro pubblico durante le riunioni sociali con ballate romantiche su guerrieri e signori della guerra. Ci sono anche cantori di lamenti (rowze-xān), che recitano versi che commemorano il martirio di figure religiose[1].

I cantanti iraniani di musica sia classica che popolare possono improvvisare il testo e la melodia all'interno di. modalità musicali codificate[3]. Molte canzoni popolari iraniane hanno il potenziale per essere adattate in tonalità maggiori o minori, e quindi, un certo numero di canzoni popolari iraniane sono state arrangiate per l'accompagnamento orchestrale[4].

Molte delle antiche canzoni folcloristiche iraniane sono state rivitalizzate grazie a un progetto sviluppato dall'Institute for the Intellectual Development of Children and Young Adults, un istituto culturale ed educativo fondato con il patrocinio dell'ex imperatrice iraniana Farah Pahlavi nel 1965. Sono state prodotte in un raccolta di registrazioni di qualità, eseguite da cantanti professionisti come Pari Zanganeh, Monir Vakili e Minu Javan, e sono stati molto influenti nelle produzioni di musica folk e pop dell'Iran[5].

Musica sinfonica persiana

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Yehudi Menuhin mentre suona con l'Orchestra Sinfonica di Tehran sotto la direzione di Heshmat Sanjari, 1967

La musica sinfonica persiana ha una lunga storia. Infatti l'Opera si originò in Persia prima che emergesse in Europa. Gli iraniani tradizionalmente si esibivano in Tazeeieh,che in molti aspetti assomiglia all'Opera europea[6]. I primi pezzi di musica sinfonica persiana sono stati composti da Aminollah Hossein, Parviz Mahmoud e poi da Houshang Ostovar, Samin Baghtcheban, Morteza Hannaneh, Hossein Nassehi, Hossein Dehlavi, Ahmad Pejman, etc.

Ci sono stati anche crescenti sforzi di combinare la musica tradizionale persiana con la musica classica occidentale Davood Azad, tentò di fondere lo stile musicale di Johann Sebastian Bach e la musica classica iraniana.

Le orchestre principali iraniane sono: National Orchestra, Tehran Symphony Orchestra and Melal Orchestra.

In Iran esistono anche noti maestri di musica sinfonica occidentale come Shardad Rohani (Orchestra sinfonica di los Angeles), Lily Afshar (chitarrista classico e studente di Andrés Segovia), Loris Tjeknavorian[7] and Hormoz Farhat (Composer, Ethnomusicologist, Music Professor). In 2005, Ali Rahbari, the head of Tehran Symphony Orchestra, performed Beethoven's 9th Symphony in Tehran Vahdat Hall.[8]

Lo stesso argomento in dettaglio: Musica pop iraniana.
Haydeh e Anoushirvan nella TV nazionale Iraniana inel 1975.

In seguito all'emergere della radio, sotto il regno della dinastia Qajar, iniziò a svilupparsi in Iran una forma autoctona di popular music[9]. In seguito, l'arrivo di nuove influenze occidentali, come l'uso della chitarra e di altri strumenti occidentali, segnò una svolta nella popular music iraniana degli anni '50[10]. La musica pop iraniana è comunemente eseguita da cantanti accompagnati da ensemble elaborati, spesso utilizzando una combinazione di strumenti indigeni iraniani ed europei.[1].

La musica pop iraniana è ampiamente promossa attraverso i mass media, ma ha subito un decennio di proibizione dopo la rivoluzione del 1979. Anche le esibizioni pubbliche sono state vietate, ma sono state occasionalmente consentite dal 1990. Anche la musica pop delle comunità della diaspora iraniana è stata significativa..[1][11]

Cantanti di musica pop: Dariush Eghbali, Ebi, Siavash Shams, Siavash Ghomeyshi, Hayedeh, Homeira, Mahasti, Hassan Sattar, Shohreh Solati, Aref, Shahram Shabpareh, Leila Forouhar, Andy, Koros, Morteza, Shadmehr Aghili, Mansour, Moein, Bijan Mortazavi, Omid, Faramarz Aslani, Habib, Farhad Mehrad

Musica Blues e Jazz

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Lo stesso argomento in dettaglio: Jazz iraniano.
Viguen

La musica jazz entrò nella popular music iraniana grazie ad artisti come Viguen, noto come il "Sultano del jazz" iraniano. La prima canzone di Viguen, Moonlight fu pubblicata nel 1954 e divenne subito un successo radiofonico influenzando la musica jazz successiva[10].

Anche elementi tipici iraniani, come le forme della musica classica e la poesia, furono incorporati nel jazz iraniano[12]. Rana Farhan, una cantante jazz e blues iraniana che vive a New York[13], combina la poesia persiana classica con il jazz e il blues moderni[14]. La sua opera più nota, Drunk with Love, è basata su una poesia del famoso poeta persiano del XIII secolo Rumi. Anche gli artisti jazz e blues che lavorano nell'Iran post-rivoluzionario hanno guadagnato una notevole popolarità[15][16][17].

Lo stesso argomento in dettaglio: Musica rock iraniana.
Kourosh Yaghmaei nel 1975

La musica rock è stata introdotta nella popular music iraniana negli anni '60, insieme all'emergere di altri generi musicali coevi dell'Europa occidentale e Stati Uniti[1]. Ben presto la musica rock divenne popolare tra le giovani generazioni, soprattutto nei locali notturni di Teheran[18]. Nell'Iran post-rivoluzionario, molti artisti di musica rock iraniana, pur non essendo ufficialmente sanzionati, dovettero fare affidamento sui mezzi della scena underground prima e su Internet poi[19].

Nel 2008, la band power metal Angband ha firmato con l'etichetta discografica tedesca Pure Steel Records[20] come prima band metal iraniana a pubblicare a livello internazionale attraverso un'etichetta europea. Avevano collaborazioni con il noto produttore Achim Köhler[21][22].

Musica Hip hop

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Lo stesso argomento in dettaglio: Hip hop iraniano.

Con l'introduzione della televisione satellitare in Iran, all'inizio degli anni '90 e il riconoscimento internazionale di artisti statunitensi di questo genere, l'hip hop inizia ad avere un seguito tra i giovani iraniani. L'hip hop iraniano è emerso negli anni 2000, dalla capitale del paese, Teheran[23]. Il movimento è iniziato con artisti underground che registravano mixtape influenzati dalla cultura hip hop americana, e successivamente si è combinato con elementi delle forme musicali autoctone iraniane[24][25]. Tra i rapper ufficiali ci sono nomi come Yas, Ho3ein, Zedbazi, Arash, Sogand. Più costretti ad una clandestinità underground sono invece i rapper Hichkas, Kaardo, Bahram Nouraei, Reza Pishro, Fadaei.

Musica elettronica

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Strumenti musicali

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Un tipico strumento musicale a sei corde viene chiamato tar.

  1. ^ a b c d e IRAN xi. MUSIC, in Encyclopædia Iranica, XIII, 30 marzo 2012, pp. 474–480.
  2. ^ FOLK POETRY, in Encyclopædia Iranica, X, 31 gennaio 2012, pp. 66–71.
  3. ^ BADĪHA-SARĀʾĪ, III, 22 agosto 2011, pp. 379–380.
  4. ^ ḴĀLEQI, RUḤ-ALLĀH, in Encyclopædia Iranica, XV, 19 aprile 2012, pp. 377–380.
  5. ^ KĀNUN-E PARVAREŠ-E FEKRI-E KUDAKĀN VA NOWJAVĀNĀN vi. Music and Sound Production, in Encyclopædia Iranica, XV, 20 aprile 2012, pp. 512–515.
  6. ^ Iranian performance of Beethoven's 9th Symphony (BBC Persian)
  7. ^ Loristjeknavorian.com. URL consultato il 7 febbraio 2017 (archiviato dall'url originale il 13 luglio 2011).
  8. ^ BBC.co.uk
  9. ^ Pop Music in Iran, in Iran Chamber Society, 2003.
  10. ^ a b Sadeq Saba, Obituary: Vigen Derderian, in The Guardian, London, 26 novembre 2003.
  11. ^ Rock Rolls Once More in Iran As Hard-Liners Back Pop Revival, in The Wall Street Journal, 2 giugno 2000. URL consultato il 9 aprile 2010.
  12. ^ (FA) اولین کنسرت جز ایرانیزه شده با سبک تلفیقی بعد از انقلاب در ایران [The First Iranized Jazz Concert with a Fusion Style After the Revolution in Iran], in Musicema, 8 novembre 2010.
  13. ^ Jonathan Curiel, Rana Farhan Sings the 'Persian Blues', in KQED Arts, 24 settembre 2013. URL consultato il 7 marzo 2015.
  14. ^ Emily Esfahani Smith, Persian Poetry Gets the Blues, in The Wall Street Journal, 30 agosto 2011. URL consultato il 5 aprile 2018.
  15. ^ Iranian blues and jazz bands find fans in Tehran, in Reuters, 13 novembre 2014.
  16. ^ Pallett Releases 'Endless Ending', in Financial Tribune, 1º marzo 2017.
  17. ^ Iranians love their klezmer, in Public Radio International, 26 febbraio 2016.
  18. ^ (FA) 'اسکورپیو' در آپارات ["Eskorpio on Aparat"], in BBC Persian, 27 febbraio 2013.
  19. ^ Iran's rock stars and their underground scene, in The Guardian, 4 giugno 2014.
  20. ^ Iranian Metal Band ANGBAND Signs With Germany's PURE STEEL RECORDS, in Blabbermouth. URL consultato l'8 giugno 2008 (archiviato dall'url originale il 12 giugno 2008).
  21. ^ ANGBAND: New Album Release Date, Track Listing Revealed, in Blabbermouth. URL consultato il 16 settembre 2010.
  22. ^ ANGBAND - Three New Songs Streaming, in BW&BK. URL consultato il 10 settembre 2012.
  23. ^ Iran's underground hip hop dance scene, in France 24, 29 agosto 2013. URL consultato il 24 febbraio 2014 (archiviato dall'url originale il 28 febbraio 2014).
  24. ^ (FA) پشت دیوار کیه؟ رپ ایرانی؟, in Hamshahri (archiviato dall'url originale il 17 luglio 2011).
  25. ^ روزنامه اعتماد ملی 85/6/28 – رپ ایرانی ، صدای اعتراض نیست, su magiran.com. URL consultato il 17 giugno 2015.
  • Azadehfar Mohammad Reza Azadehfar, M R. 2011. Rhythmic Structure in Iranian Music, Tehran: University of Arts, ISBN 964621892X.
  • During, Jean and Mirabdolbaghi, Zia, "The Art of Persian Music", Mage Pub; 1st edition (Book & CD) June 1, 1991, ISBN 978-0-934211-22-2
  • Nelly Caron and Dariush Safvate, "Iran: Traditions Musicales" (Paris, 1966).
  • Nooshin, Laudan. "The Art of Ornament". 2000. In Broughton, Simon and Ellingham, Mark with McConnachie, James and Duane, Orla (Ed.), World Music, Vol. 1: Africa, Europe and the Middle East, pp 355–362. Rough Guides Ltd, Penguin Books. ISBN 1-85828-636-0.
  • Nettl, Bruno (1989). Blackfoot Musical Thought: Comparative Perspectives. Ohio: The Kent State University Press. ISBN 0-87338-370-2.
  • Ameneh Youssefzadeh, "Iran’s Regional Musical Traditions in the Twentieth Century: A Historical Overview." Iranian Studies, volume 38, number 3, September 2005. Metapress.com[collegamento interrotto]
  • DVD of TOMBAK / Madjid Khaladj – Coproduction: Le Salon de Musique & Ecole de Tombak | Language: français, anglais, espagnol | 172 minutes | Booklet of 80 pages (French/English.)| EDV 937 CV. CD Infinite Breath / Madjid Khaladj, NAFAS / Bâ Music Records.

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