Furniphilia
La furniphilia,[1] italianizzata anche col termine fornofilia o furnifilia, è un'attività sessuale particolare, consistente nel farsi sottoporre o sottoporre altri soggetti a varie forme di travestimento del corpo, tali da renderlo simile, nell'aspetto e/o nella funzione, a un oggetto di arredamento.
Il termine deriva infatti da "philia", ovvero amore, e "furni", che è abbreviazione per furniture, che in inglese indica appunto l'oggettistica legata all'arredamento.
Si tratta di una pratica particolarmente diffusa nell'ambito della comunità BDSM; essa infatti comporta per lo più, per colui che vi si sottopone, una forma di immobilizzazione fisica simile a quella sperimentata nel bondage. Tuttavia nel caso della furniphilia di rado vengono utilizzate catene o corde; piuttosto, il soggetto immobilizzato, dovendo espletare una ben precisa funzione tipica di un oggetto, subisce una sorta di costrizione psicologica all'immobilità, più o meno duratura anche a seconda della sua capacità di resistere.
Prevalentemente, nella pratica della furniphilia si usa trasformare il soggetto sottoposto in lampade (in questo caso spesso si utilizzano candele o candelabri, variamente posizionati e ancorati al corpo del sottoposto, anche con lo scopo di ottenere il rilascio di cera calda durante l'immobilità), oppure tavolini, oppure appendiabiti, sedie, poggiapiedi e altro ancora.[2]
La furniphilia caratterizza spesso anche diverse opere artistiche, un celebre esempio è rappresentato dalle creazioni a tema dello scultore Allen Jones.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Ashley Hames, Sin Cities, Tonto Books, 2008, ISBN 0955632609, pp.184-188
- ^ Fonte parziale: Rivista Fornofilia e Filatelia, su fornofilia.it, 15 ottobre 2017 (archiviato dall'url originale il 15 ottobre 2017).
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