Vasile Dîncu

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Vasile Dîncu

Ministro della difesa della Romania
Durata mandato25 novembre 2021 –
24 ottobre 2022
Capo del governoNicolae Ciucă
PredecessoreNicolae Ciucă
SuccessoreNicolae Ciucă
(ad interim)
Angel Tîlvăr

Ministro dello sviluppo regionale e della pubblica amministrazione
Durata mandato17 novembre 2015 –
4 gennaio 2017
Capo del governoDacian Cioloș
PredecessoreSevil Shhaideh
SuccessoreSevil Shhaideh

Ministro delle Informazioni Pubbliche
Durata mandato28 dicembre 2000 –
19 giugno 2003
Capo del governoAdrian Năstase

Senatore della Romania
In carica
Inizio mandato21 dicembre 2020

Durata mandato13 dicembre 2004 –
14 dicembre 2008
LegislaturaV, IX
Gruppo
parlamentare
PSD
CircoscrizioneCluj
Sito istituzionale

Europarlamentare
Durata mandato1 gennaio 2007 –
9 dicembre 2007
LegislaturaVI
Gruppo
parlamentare
PSE
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoPSD (fino al 2010)
Indipendente (2010-2020)
PSD (dal 2020)
Titolo di studioLaurea in Sociologia
UniversitàUniversità Babeș-Bolyai di Cluj-Napoca

Vasile Dîncu (oppure Dâncu) (Năsăud, 25 novembre 1961) è un politico e sociologo rumeno.

Formazione e studi[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di uno scrittore autodidatta, Vasile Dîncu crebbe nel piccolo villaggio di Runcu Salvei, in Transilvania[1][2]. Frequentò il liceo George Coșbuc di Bistrița e, successivamente, si iscrisse alla facoltà di storia dell'Università di Cluj per studiare sociologia[3]. Dopo la laurea fu per un breve periodo professore di scienze sociali a Petroșani e giornalista per il quotidiano Zori noi, occupandosi della pagina di cultura[1][3].

Carriera accademica e professionale[modifica | modifica wikitesto]

Fu professore presso la facoltà di scienze politiche, amministrative e della comunicazione all'Università di Cluj e anche presso la facoltà di sociologia dell'Università di Bucarest. Insegnò sociologia generale, opinione pubblica, comunicazione, ricerca di mercato e management strategico. Dal 2005 fu responsabile di dottorato presso lo IOSUD, nel quadro dell'Università di Bucarest. Dal 2012 rivestì il ruolo di membro della commissione di sociologia e di scienze politiche e amministrative del consiglio nazionale di verifica di titoli, diplomi e certificati universitari (CNATDCU). Fu membro dell'ESOMAR (Società europea per sondaggi di opinione e marketing)[4] e della società dei sociologi della Romania[5]. Nel 2014 fu nominato membro dell'Unione degli scrittori della Romania[6].

Nel 1994 fondò a Cluj l'istituto di ricerca sociologica e sondaggistica Metro Media Transilvania[7]. Nel 2009 questo fu seguito dall'Istituto Rumeno per la Valutazione e la Strategia (IRES), che divenne uno dei più importanti centri di ricerca sociologica del paese. Nel dicembre 2015, appena nominato ministro nel governo Cioloș, Dîncu cedette la società all'imprenditore Ovidiu Turcu[7].

Tra le altre attività culturali fondò il settimanale regionale Transilvania REPORTER[8], la rivista Sintesi – rivista di cultura e pensiero strategico[9] e, tra il 2011 e il 2013, fu presidente del gruppo editoriale proprietario delle emittenti televisive regionali Transilvania L!VE e Look TV[10].

Carriera politica[modifica | modifica wikitesto]

Ministro di Adrian Năstase[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1999 si iscrisse al Partito della Democrazia Sociale di Romania, poi denominato Partito Social Democratico (PSD)[1][3].

In virtù della sua fama di esperto di sociologia e direttore dell'Istituto Metro Media, nel 2000 fu convocato dal primo ministro Adrian Năstase per la conduzione nel neonato Ministero delle Informazioni Pubbliche[11]. Mantenne l'incarico fino al 2003, quando il ministero fu dismesso e trasformato in Agenzia per le Strategie di Governo (rumeno: Agenția Pentru Strategii Guvernamentale)[12]. Dâncu rimase direttore dell'agenzia fino al termine del mandato nel dicembre del 2004[3]. Nello stesso periodo fu vicepresidente del partito e presidente esecutivo del PSD nel distretto di Cluj, nonché tra i più importanti esponenti del partito in Transilvania[3].

Fece parte, infatti, del cosiddetto "gruppo di Cluj", insieme agli allora ministro degli interni Ioan Rus e ministro per le negoziazioni con l'Unione Europea Vasile Pușcaș[10][13][14][15]. Si trattò di una corrente interna al partito che sosteneva la necessità di ammodernare il PSD decentrando il potere decisionale e allontanandosi dall'influenza ideologica di alcuni leader legati al passato. In tal senso fu palese l'opposizione del gruppo all'ex presidente della repubblica Ion Iliescu[15]. Nel 2005, infatti, il "gruppo di Cluj" fu determinante nell'elezione a presidente del partito di Mircea Geoană, che per la carica concorreva proprio contro Iliescu[13][14][15].

Deputato ed europarlamentare[modifica | modifica wikitesto]

Eletto al senato alle elezioni legislative del 2004, fu parlamentare del PSD per il distretto di Cluj fino al 2008[16][17].

Dal 26 settembre 2005 al 31 dicembre 2006 fu europarlamentare con status di osservatore presso il Parlamento europeo[18]. Con l'ingresso della Romania nell'Unione europea, divenne membro effettivo con decorrenza dal 1º gennaio 2007, fino al 9 dicembre dello stesso anno[18]. Nella sua esperienza a Bruxelles apprezzò fortemente il professionalismo e lo stile politico aconflittuale e negoziale delle istituzioni europee[1].

Nel luglio 2007, visti i crescenti contrasti con il presidente Mircea Geoană e con altri elementi del PSD (come Marian Vanghelie), nati anche per via della scelta del partito di seguire la linea Iliescu e di schierarsi contro Traian Băsescu in occasione del referendum diretto alla rimozione dal suo incarico, Dîncu rassegnò le dimissioni da vicepresidente[19][20]. Dopo aver abbandonato insieme a Ioan Rus tutte le funzioni all'interno del PSD, nel 2010 lasciò il partito per occuparsi della propria attività professionale[10].

Periodo da indipendente[modifica | modifica wikitesto]

Nell'ottobre del 2015 il presidente del PSD Liviu Dragnea fece un appello a Dîncu perché si riavvicinasse al partito, ma questo non fu colto dal diretto interessato[10].

Nel novembre 2015, dopo le dimissioni del governo Ponta IV, il nome di Vasile Dîncu circolò come quello di possibile nuovo primo ministro in sostituzione di Victor Ponta[21]. Il 10 novembre il presidente della repubblica Klaus Iohannis, tuttavia, affidò il governo all'ex Commissario europeo per l'agricoltura e lo sviluppo rurale Dacian Cioloș. Sebbene si trattasse di un governo tecnico senza affiliazione partitica dei suoi membri, nonostante la vicinanza del sociologo al PSD, Cioloș conferì a Dîncu il ruolo di vice primo ministro e la guida del ministero dello sviluppo regionale e della pubblica amministrazione[22].

Nel dicembre del 2016 fu ipotizzato dalla stampa come possibile premier nel caso di una vittoria del PSD alle elezioni parlamentari in Romania del 2016. Nonostante i rapporti personali con Dragnea, questi comunicò che Dîncu non sarebbe stato proposto per la posizione di primo ministro, ma che probabilmente avrebbe rivestito un altro incarico in seno al gabinetto di governo[23].

Presidente del Consiglio nazionale del PSD[modifica | modifica wikitesto]

Pur formalmente indipendente, dal febbraio 2020 fece parte del team che si occupava della nuova strategia politica del PSD[24]. Il 30 luglio dello stesso anno fu nominato presidente ad interim del consiglio nazionale del PSD su indicazione del nuovo leader socialdemocratico Marcel Ciolacu, che era intenzionato a riproporre Dîncu nella stessa funzione nel corso del congresso del partito in programma per l'estate[25].

Il 22 agosto 2020, eletto presidente del consiglio nazionale del PSD nel quadro del meeting che confermò la leadership di Ciolacu, Dîncu tornò a far parte della dirigenza del partito[26]. Nel corso del congresso affermò che il suo obiettivo era quello di dare un nuovo orientamento al PSD, che in tre anni aveva perso metà del suo elettorato a causa di politiche inadeguate[26].

Senatore e ministro della difesa[modifica | modifica wikitesto]

Alle elezioni del 2020 conseguì un seggio da senatore per il distretto di Cluj. Nel corso della legislatura fu membro delle commissioni istruzione e cultura del senato e membro della commissione parlamentare comune per i rapporti con l'UNESCO. Tra il settembre e il novembre 2021 fu anche vicepresidente del Senato. Nel novembre 2022 fu nominato presidente della commissione affari europei[27].

Nel novembre 2021 fu indicato come ministro della difesa del neonato governo Ciucă.

Nell'ottobre 2022 rilasciò un'intervista in cui affermava la necessità di negoziare un trattato di pace con la Russia nel contesto della crisi russo-ucraina, che incontrò la contrarietà del presidente della Romania, Klaus Iohannis. Il 24 ottobre rassegnò le proprie dimissioni da ministro della difesa, lamentando l'impossibilità di collaborare con il capo di Stato[28][29][30].

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Si sposò con una collega di università al secondo anno di facoltà ed ebbero subito un figlio[1].

Pubblicazioni[modifica | modifica wikitesto]

  • (RO) Vasile Dâncu, Audiența radio în România, Cluj-Napoca, Editura Fundației Culturale Române, 1998.
  • (RO) Vasile Dâncu, Societatea civilă și administrația locală, Cluj-Napoca, Metro Media Press, 1999.
  • (RO) Vasile Dâncu, Comunicarea simbolică. Arhitectura discursului publicitar, Cluj-Napoca, Editura Dacia, 1999.
  • (RO) Vasile Dâncu, Comunicarea în managementul instituțional, Cluj-Napoca, Editura Wolphin, 1999.
  • (RO) Vasile Dâncu, Țara telespectatorilor fericiți. Contraideologii, Cluj-Napoca, Editura Dacia, 2000.
  • (RO) Vasile Dâncu, Politica inutilă, Cluj-Napoca, Editura Eikon, 2007.
  • (RO) Vasile Dâncu, Patrie de unică folosință, Cluj-Napoca, Editura RAO, 2010.
  • (RO) Vasile Dâncu, Mitologii, fantasme și idolatrie, Cluj-Napoca, Editura RAO, 2011.
  • (RO) Vasile Dâncu, Poveștile, viața și moartea, Cluj-Napoca, Editura Eikon, 2011.
  • (RO) Vasile Dâncu, O Românie interioară, Cluj-Napoca, Editura Eikon, 2013.
  • (RO) Vasile Dâncu, Triburile. O patologie a politicii românești de la Revoluție la Generația Facebook, Cluj-Napoca, Editura Școala Ardeleană, 2014.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Ordine di Jaroslav il Saggio - III Classe - nastrino per uniforme ordinaria
«Per significativi meriti personali nel consolidamento della cooperazione interstatale, il sostegno alla sovranità e all'integrità territoriale dell'Ucraina e il contributo alla popolarità dello Stato ucraino nel mondo»
— 2 marzo 2023[31]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e (RO) Biografie Vasile Dancu, su realnewslist.wordpress.com, 13 settembre 2011. URL consultato l'8 gennaio 2017.
  2. ^ (RO) Lavinia Dimancea, Securitatea l-a vanat pe poetul taran din Runcu, Jurnalul Național, 7 luglio 2005. URL consultato l'8 gennaio 2017.
  3. ^ a b c d e (RO) Crișan Andreescu, Cine este Vasile Dâncu, propunerea pentru Ministerul Dezvoltării și vicepremier în Guvernul Dacian Cioloș, DC News.ro, 15 novembre 2015. URL consultato l'8 gennaio 2017.
  4. ^ Vasile Dancu, su esomar.org, ESOMAR. URL consultato l'8 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  5. ^ (RO) Secțiuni științifice - Societatea Sociologilor din România, su societateasociologilor.ro, SSR.
  6. ^ (RO) DANCU-Vasile-Sebastian- - Uniunea Scriitorilor din România - filiala Cluj-Napoca, su uniuneascriitorilor-filialacluj.ro.
  7. ^ a b (RO) Ionel Dancu, Cui i-a lăsat Dâncu IRES-ul, Stiripesurse.ro, 5 dicembre 2015. URL consultato l'8 gennaio 2017.
  8. ^ Transilvania Reporter, su transilvaniareporter.ro, Transilvania Reporter.
  9. ^ (RO) Sinteza — Revista de cultura si gandire strategica, su revistasinteza.ro, Sinteza.
  10. ^ a b c d (RO) Andra Dumitru, Vasile Dâncu, fost membru PSD zece ani, propus ministrul Dezvoltării Regionale. Ce CV are, România Libera, 15 novembre 2015. URL consultato il 10 gennaio 2017.
  11. ^ (RO) Guvernul Adrian Năstase, su politicaromaneasca.ro. URL consultato l'8 gennaio 2017.
  12. ^ (RO) HOTARARE Nr. 754 din 3 iulie 2003, su legex.ro. URL consultato l'8 gennaio 2017.
  13. ^ a b (RO) Ionel Dancu, Culisele viitoarei guvernări: Grupul de la Cluj face valuri în PSD, Evenimentul Zilei, 13 ottobre 2016. URL consultato il 10 gennaio 2016.
  14. ^ a b (RO) Raluca Pantazi, Cine este Vasile Dancu, propus vicepremier si ministru al Dezvoltarii si Administratiei in guvernul Ciolos, HotNews, 15 novembre 2015. URL consultato il 10 gennaio 2017.
  15. ^ a b c (RO) Remus Florescu, Grupul de la Cluj - evoluţia lui Ioan Rus de la liderul politicienilor ardeleni care l-au înlăturat pe Iliescu din vârful PSD, la subiectul scandalului „golani şi curve“, Adevărul, 12 giugno 2015. URL consultato il 10 gennaio 2017.
  16. ^ Vasile DÂNCU, su senat.ro, Senato della Romania. URL consultato l'8 gennaio 2017.
  17. ^ (RO) Vasile DÂNCU - Sinteza activitatii parlamentare în legislatura 2004-2008, su cdep.ro, Camera dei deputati della Romania. URL consultato l'8 gennaio 2017.
  18. ^ a b (EN) Vasile DÂNCU, su europarl.europa.eu, Parlamento europeo. URL consultato l'8 gennaio 2017.
  19. ^ (RO) Grupul de la Cluj se rupe din PSD: Vasile Dâncu, prima demisie, in Gândul, 17 luglio 2007. URL consultato il 10 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale il 12 gennaio 2017).
  20. ^ (RO) Dan Tapalaga, Dancu: 'Geoana nu are experienta politica si identitate de lider', HotNews, 18 luglio 2007. URL consultato il 10 gennaio 2017.
  21. ^ (RO) Iulia Rosca, Vasile Dancu, vehiculat pentru nominalizarea de premier, si-a publicat azi "memoriul de activitate". Dancu, la Realitatea: "Oamenii ca mine pot sa ajute Guvernul din afara", HotNews, 4 novembre 2015. URL consultato l'8 gennaio 2017.
  22. ^ (RO) Alexandru Vișan, PSD, vot pentru noul Guvern, Cotidianul, 15 novembre 2015. URL consultato il 6 gennaio 2017.
  23. ^ (RO) V.M., Liviu Dragnea spune ca nici Dincu, nici Maior, nu vor fi premieri, dar Dincu nu exclude prezenta sa in viitorul Guvern, HotNews, 7 dicembre 2016. URL consultato il 10 gennaio 2017.
  24. ^ (RO) Ioana Radu, Întoarcerea lui Dîncu: „Am fost tot timpul alături de partid”, su cotidianul.ro, Cotidianul, 7 febbraio 2020. URL consultato il 22 agosto 2020.
  25. ^ (RO) Leonard Bădilă, Decizia momentului în PSD! Vasile Dâncu a fost numit președinte interimar al Consiliului Național, su capital.ro, Capital, 30 luglio 2020. URL consultato il 22 agosto 2020.
  26. ^ a b (RO) Luminita Pirvu, Marcel Ciolacu este noul președinte al PSD: Mă simt împlinit că am reușit să facem cea mai performantă echipă, su hotnews.ro, HotNews, 22 agosto 2020. URL consultato il 22 agosto 2020.
  27. ^ (RO) Profilo di Vasile DÎNCU sul sito del Senato rumeno, su senat.ro. URL consultato il 25 novembre 2021.
  28. ^ (RO) Luminita Pirvu, Din culisele demisiei lui Vasile Dîncu. Cum joacă și ce vrea să obțină PSD, in HotNews, 24 ottobre 2022. URL consultato il 27 ottobre 2022.
  29. ^ (RO) Ioana Câmpean, Vasile Dîncu a demisionat din funcția de ministru al Apărării Naționale: „Motivez gestul prin perspectiva imposibilității colaborării cu Președintele României, comandantul suprem al Armatei”, in G4 Media, 24 ottobre 2022. URL consultato il 27 ottobre 2022.
  30. ^ (RO) Andreea Pora, Vasile Dîncu, pas cu pas spre remaniere. Cine îl vrea plecat și cine îl susține pe ministrul Apărării, in Europa liberă România, 14 ottobre 2022. URL consultato il 27 ottobre 2022.
  31. ^ (RO) Vasile Dîncu, fostul ministru al Apărării, decorat cu Ordinul Prințului Iaroslav cel Înțelept gradul III, de către Ambasadorul ucrainean în România, su ecopolitic.ro, Ecopolitic, 2 marzo 2023. URL consultato il 18 marzo 2024.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Ministro dello sviluppo regionale e della pubblica amministrazione Successore
Sevil Shhaideh 17 novembre 2015 - 4 gennaio 2017 Sevil Shhaideh
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