Utente:Rossir71/bozza2

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{{Scheda libro| titolo = La prima inchiesta di Maigret | titoloorig = La première enquête de Maigret | autore = [[Georges Simenon]] | editore = Adelphi | anno = [[2001]] | annoorig = [[1949]] | traduttore = Emma Bas | genere = [[Romanzo]] | sottogenere = [[Giallo]] | collana = Gli Adelphi - Le inchieste di Maigret | npagg = 178 | ISBN = 8845916391 | Wikiproject = [[:Progetto:Maigret|Progetto Maigret]] · [[Portale:Letteratura|Portale Letteratura]] }} La première enquête de Maigret (titolo italiano: "La prima inchiesta di Maigret") è un romanzo di Georges Simenon con protagonista il Commissario Maigret.

Il romanzo è stato scritto durante il soggiorno nella tenuta Stud Barn di Tumacàcori, nei pressi di Tucson (USA) nel marzo del 1948, pubblicato poi in Francia nel 1949.

In una Parigi che festeggia la visita di un monarca straniero, Maigret, non ancora commissario ed appena sposato, abbozza per la prima volta gesti e comportamenti che diverranno, nello sviluppo letterario del personaggio, i suoi tratti distintivi.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

{{trama}} In una chiassosa notte di festeggiamenti, nella villa della potente famiglia Gendreau-Balthazar, si apre una finestra ed una ragazza urla chiedendo aiuto. La scena viene notata dallo strampalato musicista Justin Minard che casualmente passava di lì.
A Maigret, ventiseienne segretario del commissariato di Saint-Georges, l'ingrato compito di effettuare il sopralluogo per verificare l'accaduto.
I superiori incoraggiano la sua prima indagine convinti che, affidata a mani inesperte, non potrà nuocere all'immagine dei produttori del caffè Balthazar, il più consumato a Parigi.






Notevole il passaggio in cui Maigret si vede come "accomodatore di destini":

«Ma fra tutti quei personaggi, che due giorni prima non conosceva neppure, uno solo era accessibile, e Maigret vi si aggrappava istintivamente.
Era strano, ma quel bisogno aveva radici in certi sogni d'infanzia o di adolescenza. La morte del padre lo aveva costretto a interrompere al secondo anno gli studi di medicina, ma in realtà non aveva mai avuto intenzione di fare il medico e curare i malati.
A dire il vero, il mestiere che aveva sempre sognato non esisteva. Da ragazzo, al paese, aveva come l'impressione che un sacco di gente non fosse al posto suo, o prendesse una strada sbagliata unicamente perchè non aveva le idee chiare.
E immaginava un uomo di infinita saggezza, e soprattutto di infinita perspicacia, al tempo stesso medico e sacerdote, un uomo in grado di intuire con un'occhiata il destino delle persone.
Quel che aveva risposto poco prima a sua moglie a proposito di Germaine rientrava in questa linea: se fosse rimasta ad Anseval...
Un uomo da consultare come si consulta un medico. Una specie di accomodatore di destini. E non solo perchè intelligente - forse non aveva neanche bisogno di un'intelligenza eccezionale -, ma perchè capace di vivere la vita di chiunque, di mettersi nei panni di chiunque.
Maigret non aveva mai parlato di questo con nessuno. Nè osava pensarci troppo seriamente per paura di sentirsi ridicolo. Non potendo portare a termine gli studi di medicina, era comunque entrato nella polizia, per caso. Ma era stato poi veramente un caso? E i poliziotti non sono qualche volta proprio degli accomodatori di destini?
Quella notte, da sveglio o in sogno, l'aveva trascorsa interamente in compagnia di quelle persone che conosceva appena, di cui non sapeva quasi niente, a cominciare da vecchio Balthazar, morto cinque anni prima - e adesso, mentre bussava alla porta di Germaine, si portava appresso tutta la famiglia.»

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]