Luoghi di Maigret

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Voce principale: Commissario Maigret.
Place des Vosges

La grande maggioranza dei romanzi e dei racconti di Georges Simenon che ha per protagonista il Commissario Maigret è ambientata a Parigi. All'interno della città si distinguono alcuni luoghi ricorrenti dalle atmosfere particolari: i boulevard o le stazioni ferroviarie affollate delle ore di punta, i locali notturni di Montmartre o Pigalle, i bassifondi del Marais o le chiuse, gli argini e i piccoli porti lungo i canali navigabili parigini: è una Parigi congelata, che non cambia, uguale nelle descrizioni di luoghi e atmosfere, sia che l'azione si svolga negli anni trenta, sia che si svolga nei tardi sessanta[1].

Alcune inchieste portano il commissario anche all'estero, in Europa e perfino negli Stati Uniti. Altri luoghi ricorrenti sono i paesi natali di Maigret e della signora Maigret, rispettivamente Saint-Fiacre (paese immaginario nell'Allier), Bergerac (in Dordogna) e l'Alsazia (dove vive la cognata di Maigret), oltre a svariate località della provincia francese.

Il palazzo di giustizia[modifica | modifica wikitesto]

L'ingresso del palazzo di giustizia, con la famosa scalinata.

Il palazzo di giustizia, noto nei romanzi di Georges Simenon come Quai des Orfèvres (o ancor più confidenzialmente il Quai), è il quartier generale della polizia giudiziaria, quindi il luogo di lavoro di Maigret e della sua squadra. Si trova, appunto, al numero 36 di Quai des Orfèvres, sulle rive della Senna, nell'Île de la Cité, tra il Pont Neuf e Rue de la Cité. Il palazzo ospita sia la sede della polizia giudiziaria che la sede della procura.

Nei romanzi e nei racconti dedicati a Maigret ci sono diverse descrizioni dei suoi interni:

  • l'ufficio del commissario, con vista sulla Senna e la stufa in ghisa, (anche dopo l'installazione nel palazzo dell'impianto di riscaldamento centralizzato), il portapipe e la bottiglia di cognac per le occasioni speciali o gli interrogatori delicati;
  • l'ufficio degli ispettori, dove gli stretti collaboratori del commissario attendono gli ordini, che spesso ricevono in maniera brusca e inaspettata;
  • la sala d'attesa con vetri a vista, chiamata dagli agenti l'acquario, dove fanno anticamera i personaggi più disparati: dalle vecchie conoscenze, ai poveri diavoli, dagli informatori della polizia, alle persone qualunque che, per motivi diversi, chiedono un colloquio con il commissario;
  • la piccola porta che separa le due ali del palazzo (la polizia giudiziaria e la procura): un vero e proprio spartiacque tra due mondi distinti e separati e nonostante tutto tanto vicini e inscindibili;
  • gli ultimi piani del palazzo, che accolgono la sede dell'unità scientifica della polizia giudiziaria, diretta da Moers.

Brasserie Dauphine[modifica | modifica wikitesto]

Una chiusa di un canale navigabile parigino

La Brasserie Dauphine è, nella finzione ideata da Simenon, un piccolo ristorante in place Dauphine, proprio dietro il quai des Orfèvres. È citata in moltissimi romanzi e racconti ed appare sia nel primo romanzo (Pietro il Lettone) che nell'ultimo (Maigret e il signor Charles): spesso il commissario vi si reca per consumare pasti o aperitivi, da solo o in compagnia di un collaboratore ed è sempre un garzone dalla brasserie colui che reca presso l'ufficio del commissario un vassoio di birre e panini durante le lunghe ore dedicate agli interrogatori: "inizia la canzonetta", come dicono gli ispettori, quando Maigret incurva le spalle e chiude la porta dell'ufficio.

Il ristorante è in realtà un luogo fittizio: nella zona del Palazzo di Giustizia di Parigi non esiste una Brasserie Dauphine, tuttavia di fronte alla facciata occidentale del palazzo, a Rue de Harlay, si trovava il Café Restaurant aux Trois Marches, che Simenon frequentava regolarmente[2] e oggi non è più esistente[3]

Boulevard Richard-Lenoir[modifica | modifica wikitesto]

I giardini nella zona pedonale del viale

È un viale alberato dell'XI arrondissement di Parigi, a circa metà strada tra l'Île de la Cité e il cimitero di Père-Lachaise, lungo circa un chilometro e mezzo.

Nella finzione dei romanzi, è la via in cui vivono Maigret e la moglie, devota compagna del commissario e ottima cuoca. L'abitazione dei Maigret viene descritta in diverse opere dedicate al commissario e solo in un caso, ne La chiusa n. 1, non si trova in boulevard Richard-Lenoir, ma in boulevard Edgar-Quinet, probabilmente per un errore di Simenon[4]. L'appartamento, in affitto, è situato al numero 132 di boulevard Richard-Lenoir[5]; i coniugi Maigret abiteranno in quell'appartamento finché rimarranno a Parigi, tranne un breve periodo in cui, a causa di alcuni lavori di ristrutturazione effettuati dal proprietario dello stabile di boulevard Richard-Lenoir, vanno ad abitare al 21 di place des Vosges, come descritto nei romanzi Les Mémoires de Maigret e Maigret e il vagabondo e nel racconto L'innamorato della signora Maigret. Simenon ha davvero abitato in place des Vosges, proprio al numero 21, dove tra l'altro ha ambientato L'ombra cinese, e, nella finzione, è proprio Simenon che cede il suo appartamento ai coniugi Maigret durante un suo viaggio in Africa[6].

In Boulevard Richard-Lenoir è ambientato il racconto Un Natale di Maigret, nel quale il commissario si trova a indagare, nel giorno di Natale, su un fatto accaduto in una abitazione situata di fronte alla sua.

Una volta raggiunta la pensione, Maigret abbandonerà definitivamente l'appartamento di boulevard Richard-Lenoir per trasferirsi insieme alla moglie fuori Parigi, a Meung-sur-Loire nel dipartimento del Loiret pur mantenendone l'affitto[6].

I bistrot[modifica | modifica wikitesto]

I bistrot di Parigi sono luoghi ricorrenti in ogni inchiesta. Sono luoghi di appostamento da cui osservare gli indagati e i sospetti, luoghi in cui aspettare o fare una telefonata e ai cui gestori chiedere informazioni.

Contrariamente a quanto succede abitualmente nei gialli anglosassoni, Maigret e i suoi ispettori non si fanno problemi a bere bevande alcoliche in servizio, ogni indagine è infatti costellata da birre, bianchini, calvados, pernod e armagnac, a volte usati come pretesto per una chiacchierata informale con gli indagati o altre persone utili all'inchiesta, altre volte semplicemente per poter stazionare a lungo nel locale, e controllare così un determinato punto di passaggio o taluni personaggi chiave dell'inchiesta.

Saint-Fiacre alias Paray-le-Frésil[modifica | modifica wikitesto]

L'interno di una casa alsaziana

Nella finzione ideata da Simenon, Saint-Fiacre è il luogo di nascita di Maigret. Nei romanzi, Saint-Fiacre è un piccolo centro del dipartimento dell'Allier, sito a circa 25 chilometri a Est di Moulins. In Francia ci sono varie cittadine e località denominate "Saint-Fiacre", ma nessuna si trova in Allier. Tuttavia occorre rammentare che Simenon, sotto il fittizio nome di Saint-Fiacre, si riferisce al piccolo comune di Paray-le-Frésil, ove egli lavorò come segretario privato, dall'estate 1923 alla primavera del 1924, nel palazzo del Marchese Raymond d'Estutt de Tracy.[7][8] Il commissario torna al paese natale nel romanzo L'affare Saint-Fiacre.

Fuori Parigi[modifica | modifica wikitesto]

Sono comunque diverse le inchieste svolte da Maigret al di fuori di Parigi. Innanzitutto nei suoi immediati dintorni, lungo la Senna (come nelle vicinanze di Morsang-sur-Seine in L'osteria dei due soldi o a Samois-sur-Seine in La chiusa n. 1), dove i parigini passano le giornate o i fine settimana estivi un poco più al fresco.

Allontanandosi ancora dai dintorni di Parigi, le situazioni sono altrimenti le più diverse. A volte Maigret segue un'inchiesta casualmente, mentre si trova in vacanza (è il caso di Les vacances de Maigret, ambientato a Les Sables-d'Olonne), altre volte si trova in altre località per incarichi temporanei, altre volte per seguire una determinata pista va a concludere anche all'estero le sue inchieste: è il caso per esempio di Un delitto in Olanda ambientato a Delfzijl, nei Paesi Bassi, di Maigret à New York e Maigret chez le coroner ambientati negli Stati Uniti (il primo in città, il secondo nello stato dell'Arizona), di La rivoltella di Maigret che si conclude a Londra, o di Maigret viaggia, nel quale il commissario segue la sua pista a Nizza, Losanna e Monte Carlo.

Per restare in Francia, oltre al già citato romanzo L'affare Saint-Fiacre, in Il porto delle nebbie Maigret segue un'inchiesta a Ouistreham, in Normandia, ed è ancora in Normandia, a Saint-Lô, in La vecchia signora di Bayeux, mentre in Il pazzo di Bergerac l'inchiesta si svolge appunto a Bergerac, nella regione di Bordeaux, ed abbiamo ancora il commissario a Vichy in Maigret a Vichy, a Givet, ai confini col Belgio, in La casa dei fiamminghi, e a Reims e Liegi in Il viaggiatore di terza classe. In Il cane giallo invece, Maigret indaga a Concarneau in Bretagna, mentre in L'ispettore Cadavre si trova a indagare in veste non ufficiale su un delitto commesso a Saint-Aubin-les-Marais, in Vandea. Altrove, lungo il mare del nord, svolge inchieste a Étretat (Maigret e la vecchia signora), a Fécamp (Al Convegno dei Terranova) o all'ovest, come a Saint-André-sur-Mer nella Charente Marittima (Maigret ha un dubbio) o verso il sud, come a Montélimar (Maigret e la vecchia pazza) o ad Antibes (Liberty Bar).

In tutti questi romanzi viene sempre tratteggiato un godibile spaccato della provincia francese del novecento, pittoresca e sonnacchiosa, con i suoi piccoli riti, i pettegolezzi e la mentalità un po' chiusa e provinciale, nella quale però il commissario, date le sue origini, riesce subito ad entrare. Ciò detto, bisogna aggiungere che Maigret rappresenta in pieno, anche se non vi è nato, un parigino del suo tempo. I ritratti più riusciti della provincia o dell'estero Simenon li ambienta nei cosiddetti "romanzi duri".

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Lisa Anne Gurr, Maigret's Paris, Conserved and Distilled, su trussel.com, Cambridge University Press, 1987. URL consultato il 29-3-2008.
  2. ^ (FR) Simenon guide la TV sur les pas du Commissaire Maigret, su trussel.com. URL consultato il 29-3-2008.
  3. ^ (EN) The site of La Brasserie Dauphine, su trussel.com. URL consultato il 3-2-2019.
  4. ^ (EN) Maigret Archives Blvd. Edgar-Quinet
  5. ^ L'indirizzo completo di numero civico viene specificato solamente in un romanzo, Maigret et son mort.
  6. ^ a b Da Les Mémoires de Maigret.
  7. ^ Gilles Henry, La véritable histoire du commissaire Maigret, Charles Orlet editore, Condé-sur-Noireau, 1989
  8. ^ Maigret e Saint-Fiacre, su genovalibri.it. URL consultato il 29-3-2008.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Henry Gilles, Commissaire Maigret qui êtes-vous?, Paris: Plon, 1977
  • Henry Gilles, La Veritable historie du commissaire Maigret, Condé-sur-Noireau: Corlet, 1989
  • Francis Lacassin, Simenon et la vraie naissance de Maigret, Monaco: Rocher, 1992; Paris: Horizon Illimité, 20032
  • Marco Vitale, Parigi nell'occhio di Maigret, Milano: Unicopli, 2000
  • Michel Carly, Sur les routes américaines avec Simenon, Paris: Omnibus, 2002
  • Michel Carly, Simenon et les secrets de La Rochelle, Paris: Presses de la Cité, 2003
  • Michel Carly, Maigret traversées de Paris. Les 120 lieux parisiens du commissaire, Paris: Omnibus, 2003
  • Michel Carly (a cura di) e Georges Simenon (testi), La France de Maigret vue par les maître de la photographie du XXe siècle, Paris: Omnibus, 2007
  • Georges Simenon (foto) e Freddy Bonmariage (testo), Fotografie di viaggio, Milano: Archinto, 2007

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]