Utente:Luciano G. Calì/Sandbox/PSDI3

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Template:Infobox Partito politico italiano

La Storia recente[modifica | modifica wikitesto]

Alla fine del 2003, dopo un periodo di oblio dovuto allo sfaldamento dei ranghi nazionali, diversi esponenti socialdemocratici - alcuni dei quali inizialmente confluiti nei Socialisti Democratici Italiani - si riorganizzarono sotto le insegne dello storico Partito Socialista Democratico Italiano. Nel mese di gennaio del duemilaquattro, dopo aver ripreso su scala nazionale l'organizzazione del tesseramento rimasto operativo grazie all'apporto delle federazioni territoriali, venne celebrato il XXIV Congresso Nazionale, conclusosi con l'elezione a Segretario dell'on. Giorgio Carta e del Presidente onorario, sen. Antonio Cariglia.

Nel biennio 2004/2005, il partito ritornò ad essere presente con diversi suoi rappresentanti eletti lungo tutto il territorio della penisola, partecipando nel 2005 anche alle elezioni primarie dell'Unione sostenendo la candidatura di Romano Prodi a leader della coalizione. In occasione delle elezioni politiche del 2006, per la competizione della Camera presentò propri candidati nelle liste dell'Ulivo (il segretario Giorgio Carta fu candidato in Basilicata).

Al Senato, invece, dove non era presente la lista de L'Ulivo il PSDI, in virtù dell'accordo politico-organizzativo sottoscritto da Piero Fassino per i Democratici di Sinistra e da Giorgio Carta per il partito socialdemocratico, presentò soltanto in 10 regioni il proprio simbolo, stringendo in tale occasione una collaborazione con il Nuovo Partito d'Azione, che schierò nelle liste del PSDI alcuni suoi candidati.

Le Elezioni Politiche del 2006[modifica | modifica wikitesto]

Nelle liste dell'Ulivo alla Camera il segretario nazionale Giorgio Carta, risultato il primo dei non eletti in Basilicata, è stato eletto per il c.d. "ripescaggio". Iscritto dapprima al Gruppo Parlamentare de L'Ulivo, in seguito alla scelta della costituzione del Partito Democratico nell'agosto 2007 ha comunicato la volontà di continuare a rappresentare il PSDI iscrivendosi al Gruppo Misto.

Al Senato le liste del PSDI alleate col centro-sinistra presenti in 10 regioni non riescono in nessuna a superare lo sbarramento del 3% (a livello nazionale il dato è dello 0,2%). Il dato più alto è in Calabria ed in Puglia con lo 0,8%.

La crisi del 2007[modifica | modifica wikitesto]

Giorgio Carta si dimette il 25 novembre 2006 e nella Direzione Nazionale del 14 dicembre viene eletto segretario Renato d'Andria.

L'elezione viene fatta oggetto di contestazione dal gruppo rimasto legato a Carta e che si proclama maggioritario. D'Andria si fa invece confermare segretario con un congresso nazionale a Fiuggi (26-27-28 gennaio 2007). Vengono dunque chiamati i tribunali a chiarire su quale sia il Psdi legittimo. In ogni caso a Carta restano fedeli i 2/3 dei membri della Direzione Nazionale. Intanto il 1º marzo Carta si riorganizza come Associazione Politico Culturale Socialdemocratici Europei. Il 13 aprile il Tribunale di Roma sospende cautelativamente l'elezione di D'Andria e tutte le sue decisioni da segretario (tra cui espulsioni eccellenti dal partito). Il 18 e il 21 maggio lo stesso tribunale respinge un reclamo di D'Andria. Il Partito Socialista Democratico Italiano, sotto la guida del vice Segretario Vicario Mimmo Magistro, riprende la sua attività organizzativa ed il 19 maggio la ritrovata Direzione Nazionale respinge all'unanimità le dimissioni di Carta. Il 15 giugno D'Andria fonda infine il Partito dei Riformatori Democratici, perdendo in data 19 luglio l'ennesimo ricorso.

Il XVII Congresso nazionale nell'ottobre 2007 ripristina la pace all'interno del PSDI con la proclamazione all'unanimità di Mimmo Magistro Segretario, di Alberto Tomassini Presidente del partito e di Giorgio Carta Presidente onorario.

Dialogo con la Costituente Socialista[modifica | modifica wikitesto]

Nell'ottobre 2007 il XXVII congresso nazionale ha dato «mandato alla Direzione Nazionale ed alla Segreteria del Partito di verificare in tempi rapidi la percorribilità dell’alleanza con la Costituente Socialista».

Collegamenti interni[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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