Triodia sylvina

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Silvina
Esemplare fotografato a Walton-on-the-Naze (Essex, Inghilterra)
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Superphylum Protostomia
Phylum Arthropoda
Subphylum Tracheata
Superclasse Hexapoda
Classe Insecta
Sottoclasse Pterygota
Coorte Endopterygota
Superordine Oligoneoptera
Sezione Panorpoidea
Ordine Lepidoptera
Sottordine Glossata
Infraordine Exoporia
Superfamiglia Hepialoidea
Famiglia Hepialidae
Genere Triodia
Specie T. sylvina
Nomenclatura binomiale
Triodia sylvina
(Linnaeus, 1761)
Sinonimi

Alphus sylvinus
(Linnaeus, 1760)
Hepialus sylvinus
(Linnaeus, 1761)
Hepiialus sylvina
(Linnaeus, 1761)
Noctua sylvina
Linnaeus, 1761
Phalaena multicolor
Geoffroy, 1785
Phalaena sylvina
Linnaeus, 1760[1][2]

La silvina (Triodia sylvina (Linnaeus, 1761)), nota anche come "epialide delle felci" o "epialo dei boschi" è un lepidottero appartenente alla famiglia Hepialidae, diffuso in Europa[1][3][4].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Confronto fra femmina (a sinistra) e maschio (a destra)
Uova
Pupa

Si tratta di una specie comune, ben riconoscibile dal colore marrone-arancio, con le ali ornate da due barre bianche disposte a V rovesciata, contornate da ombreggiature irregolari, e talvolta da altre macchie simili, più piccole; tutto il resto del corpo ha lo stesso colore di fondo delle ali, con l'eccezione dell'addome, leggermente più chiaro[4]. La specie, come le sue congeneri, presenta dimorfismo sessuale, sia nelle dimensioni (apertura alare di 26-40 mm nei maschi, 30-50 mm nelle femmine), sia nel colore (il maschio è di un arancione nettamente più intenso)[3][4][5].

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

La specie è generalmente univoltina, con gli adulti che s'involano tra aprile e giugno, ma occasionalmente può anche essere bivoltina, con una seconda generazione a settembre[3]. Le uova vengono deposte sulla bassa vegetazione; inizialmente sono bianche, e scuriscono fino a diventare nere man mano che si sviluppano[4]. Il bruco, biancastro con il capo marrone, è polifago ed endofito; si nutre nel terreno per due anni, a spese delle radici di varie piante quali lapazio, piantaggine, malva, salvia, tarassaco, altea e verbasco[4][5][6].

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

È diffusa in quasi tutta Europa, con l'eccezione di alcuni territori (fra cui l'Irlanda)[4]; in Italia è attestata su gran parte del territorio nazionale, con maggiore frequenza al Nord e al Centro (la presenza in Sardegna è incerta)[3].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Triodia sylvina (Linnaeus, 1761), su GBIF. URL consultato il 22 settembre 2022.
  2. ^ (EN) Orange Swift - Triodia sylvina (Linnaeus, 1761), su BioLib.cz. URL consultato il 22 settembre 2022.
  3. ^ a b c d Triodia sylvina, su Papilionea. URL consultato il 23 settembre 2022.
  4. ^ a b c d e f Triodia sylvina, su Gdoremi. URL consultato il 24 settembre 2022.
  5. ^ a b (EN) Triodia sylvina, su ukmoths. URL consultato il 24 settembre 2022.
  6. ^ (EN) Triodia sylvina (Linnaeus, 1761), su Moths and Butterflies of Europe and North Africa. URL consultato il 23 settembre 2022.

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