Tempio di Tellure

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Iscrizione eretta da Giunio Valerio Bellicio (prima metà V secolo) in occasione del restauro degli edifici pertinenti alla prefettura urbana nei pressi del Tempio di Tellure[1]

Il tempio di Tellure (in lat. aedes Telluris) o tempio della Terra era un edificio di culto della Roma antica dedicato a Tellus, situato sull'Esquilino, presso il quartiere delle Carinae. Non vi sono resti dell'edificio.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il tempio fu inaugurato nel 268 a.C. dal console Publio Sempronio Sofo per celebrare l'Italia unificata sotto il potere romano.[2] Sulle sue pareti vi era infatti una raffigurazione dipinta dell'Italia (si discute se questa fosse una personificazione o una mappa dell'Italia).[senza fonte] Il tempio fu restaurato nel 54 a.C. per iniziativa di Cicerone (che abitava nelle Carinae)[3] e vi furono tenute anche delle sedute del Senato, fra cui quella famosa del 17 marzo del 44 a.C., a pochissimi giorni dall'uccisione di Giulio Cesare, durante la quale venne varata l'amnistia (ἀμνηστία) per i cesaricidi in cambio della ratifica e dell'avallo agli Acta Cesaris. In tal modo Cesare non veniva riconosciuto come tiranno e i suoi atti non venivano invalidati, così come le nomine alle magistrature da lui promosse (tra cui quelle degli stessi cesaricidi).[4] In questa seduta si addivenne alla trattativa tra Bruto, Cassio e Antonio, che tuttavia non avrebbe impedito di lì a poco lo scoppio della guerra civile.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ CIL VI, 40803
  2. ^ Angelo Amoroso, op. cit., p. 55
  3. ^ Cicerone, Ad Quintum fratrem, III, 1, 14
  4. ^ Cic. Phil., I, 1

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