Struchium sparganophorum

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Struchium sparganophorum
Immagine di Struchium sparganophorum mancante
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Superasteridi
(clade) Asteridi
(clade) Euasteridi
(clade) Campanulidi
Ordine Asterales
Famiglia Asteraceae
Sottofamiglia Vernonioideae
Tribù Vernonieae
Sottotribù Lepidaploinae
Genere Struchium
P.Browne, 1756
Specie S. sparganophorum
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Sottoclasse Asteridae
Ordine Asterales
Famiglia Asteraceae
Sottofamiglia Cichorioideae
Tribù Vernonieae
Genere Struchium
Specie S. sparganophorum
Nomenclatura binomiale
Struchium sparganophorum
(L.) Kuntze, 1891

Struchium sparganophorum (L.) Kuntze, 1891 è una pianta angiosperma dicotiledone della famiglia delle Asteraceae. Struchium sparganophorum è anche l'unica specie del genere Struchium P.Browne, 1756.[1][2][3]

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome scientifico della specie è stato definito per la prima volta dai botanici Linneo (1707-1778) e Carl Ernst Otto Kuntze (1843-1907) nella pubblicazione " Revisio Generum Plantarum: vascularium omnium atque cellularium multarum secundum leges nomeclaturae internationales cum enumeratione plantarum exoticarum in itinere mundi collectarum. Leipzig" ( Revis. Gen. Pl. 1: 366 ) del 1891.[4] Il nome scientifico del genere è stato definito per la prima volta dal botanico Patrick Browne (1720-1790) nella pubblicazione " Civil and Natural History of Jamaica in Three Parts, The" ( Civ. Nat. Hist. Jamaica 312, t. 34) del 1756.[5]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Le piante di questa voce hanno un habitus erbaceo annuale decombente. La pubescenza è formata da peli semplici sparsi.[6][7][8][9][10]

Le foglie lungo il fusto sono disposte normalmente in modo alterno e subsessile. La lamina è intera e in genere ha la forma varia da lanceolata a ellittica con apici acuti e base attenuata. Il contorno è subcrenulato/seghettato. La consistenza è cartacea. Le venature sono pennate.

Le infiorescenze sono di ascellare, formate da alcuni capolini discoidi, omogami e sessili agglomerati variamente. La struttura dei capolini è quella tipica delle Asteraceae: un peduncolo sorregge un involucro a forma emisferica composto da 20 - 25 brattee disposte su 2 serie subuguali che fanno da protezione al ricettacolo sul quale s'inseriscono i fiori di tipo tubuloso. Le brattee, in genere persistenti, si presentano con forme lineari, diritte e pungenti. Il ricettacolo può essere provvisto di pagliette oppure no.

I fiori, da 50 a 70 per capolino, sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e pentameri (ogni verticillo ha in genere 5 elementi). I fiori sono inoltre ermafroditi e actinomorfi (raramente possono essere zigomorfi).

*/x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[11]
  • Calice: i sepali del calice sono ridotti ad una coroncina di squame.
  • Corolla: la corolla, formata da un tubo imbutiforme terminanti in 3 - 4 lobi, può essere pubescente/ghiandolare o glabra. Il colore varia da purpureo o lavanda a biancastro.
  • Androceo: gli stami sono 3 - 4 con filamenti liberi e distinti, mentre le antere sono saldate in un manicotto (o tubo) circondante lo stilo.[12] Le antere, sagittate, spesso sono ricoperte da ghiandole ed hanno delle code arrotonde; le appendici distali sono a forma triangolare. Il polline è subtriporato (con tre aperture di tipo isodiametrica o poro), echinato (con punte) e "lophato" (la parte più esterna dell'esina è sollevata a forma di creste e depressioni); sono presenti delle lacune polari.[13]
  • Gineceo: lo stilo, colorato di viola, è filiforme con base nodosa. Gli stigmi dello stilo sono due divergenti (subulati) con la superficie stigmatica posizionata internamente (vicino alla base). La pubescenza è del tipo a spazzola con peli appuntiti.[14] L'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli.

I frutti sono degli acheni con pappo. Gli acheni, a forma più o meno cilindrico-turbinata, hanno 3 - 5 coste (o angoli) con la superficie glabra (non sericea). Il "carpopodium" (carpoforo) è presente. All'interno si può trovare del tessuto di tipo idioblasto e rafidi di tipo subquadrato da corti a moderatamente allungati; non è presente il tessuto tipo fitomelanina. Il pappo, coroniforme, è formato da una serie di squame cartilaginee connate.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

  • Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).
  • Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
  • Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

La distribuzione delle piante di questa voce è relativa all'America Meridionale, altrove (Africa, India e Indocina) è avventizia.[2]

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[15], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[16] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[17]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie.[1][9][10]

Filogenesi[modifica | modifica wikitesto]

Le specie di questo gruppo appartengono alla sottotribù Lepidaploinae descritta all'interno della tribù Vernonieae Cass. della sottofamiglia Vernonioideae Lindl.. Questa classificazione è stata ottenuta ultimamente con le analisi del DNA delle varie specie del gruppo.[18] Da un punto di vista filogenetico in base alle ultime analisi sul DNA la tribù Vernonieae è risultata divisa in due grandi cladi: Muovo Mondo e Vecchio Mondo. I generi di Lepidaploinae appartengono al subclade relativo all'America tropicale (l'altro subclade americano comprende anche specie del Nord America e del Messico).[19]

La sottotribù, e quindi i suoi generi, si distingue per i seguenti caratteri:[10]

  • l'infiorescenza è cimosa-seriale;
  • la pubescenza è fatta di peli semplici o a forma di "T";
  • l'involucro è persistente con ricettacolo privo di pagliette;
  • gli acheni sono privi di fitomelanina;
  • il polline tricolporato è echino-lophato;
  • l'areale principale di questo gruppo è l'America tropicale.

In precedenza la tribù Vernonieae, e quindi la sottotribù (Lepidaploinae) di questo genere, era descritta all'interno della sottofamiglia Cichorioideae.[10] La costituzione di questo gruppo è relativamente recente (2009); in precedenza tutti i generi della sottotribù erano descritti all'interno della sottotribù Vernoniinae.[9] Nell'ambito della tribù Lepidaploinae occupa, da un punto di vista filogenetico, una posizione abbastanza "centrale" insieme alle sottotribù Vernoniinae, Chrestinae e Elephantopinae. Attualmente la sottotribù Lepidaploinae, così come è circoscritta, non risulta monofiletica.[19]

I caratteri distintivi per le specie di questo genere ( Struchium ) sono:[9]

  • il portamento di queste piante è annuale;
  • la corolla possiede 3 - 4 lobi;
  • il pappo è cartilagineo;
  • il polline è triporato con singole lacune polari.

Il numero cromosomico delle specie di questo genere è: 2n = 32.[9][10]

Sinonimi[modifica | modifica wikitesto]

Sono elencati alcuni sinonimi per questa entità:[2]

  • Ethulia sparganophora L.
  • Ethulia struchium Sw.
  • Sparganophorus africanus (P.Beauv.) Steud.
  • Sparganophorus ethulia Crantz
  • Sparganophorus fasciatus Poir.
  • Sparganophorus fasciculatus Steud.
  • Sparganophorus fuscatus Steud.
  • Sparganophorus sparganophora (L.) C.Jeffrey
  • Sparganophorus struchium (Sw.) Poir.
  • Sparganophorus vaillantii Crantz
  • Sparganophorus vaillantii var. longifolius Griseb.
  • Struchium africanum P.Beauv.

I sinonimi per il genere sono:[2]

  • Athenaea Adans.
  • Sparganophorus Boehm.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
  2. ^ a b c d World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 28 ottobre 2021.
  3. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 28 ottobre 2021.
  4. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 28 ottobre 2021.
  5. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 28 ottobre 2021.
  6. ^ Pignatti 1982, vol.3 pag.1.
  7. ^ Strasburger 2007, pag. 860.
  8. ^ Judd 2007, pag.517.
  9. ^ a b c d e Kadereit & Jeffrey 2007, pag. 157.
  10. ^ a b c d e Funk & Susanna 2009, pag. 445.
  11. ^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
  12. ^ Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 1.
  13. ^ Strasburger 2007, Vol. 2 - pag. 760.
  14. ^ Judd 2007, pag. 523.
  15. ^ Judd 2007, pag. 520.
  16. ^ Strasburger 2007, pag. 858.
  17. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 marzo 2021.
  18. ^ Susanna et al. 2020.
  19. ^ a b Siniscalchi et al. 2019.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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