Stramentopappus

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Stramentopappus
Immagine di Stramentopappus mancante
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Superasteridi
(clade) Asteridi
(clade) Euasteridi
(clade) Campanulidi
Ordine Asterales
Famiglia Asteraceae
Sottofamiglia Vernonioideae
Tribù Vernonieae
Sottotribù Leiboldiinae
Genere Stramentopappus
H.Rob. & V.A.Funk, 1987
Classificazione Cronquist
taxon non contemplato
Specie
(Vedi testo)

Stramentopappus H.Rob. & V.A.Funk, 1987 è un genere di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae.[1][2]

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome scientifico del genere è stato definito per la prima volta dai botanici Harold Ernest Robinson (1932-2020) e Vicki Ann Funk (1947-2019) nella pubblicazione Botanische Jahrbücher für Systematik, Pflanzengeschichte und Pflanzengeographie. Leipzig (Bot. Jahrb. Syst. 108(2-3): 227) del 1987.[3]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il portamento delle piante di questa voce è fruticoso (di aspetto arbustivo). Altezza massima 1,5 - 2 metri. La pubescenza è fatta di semplici peli multisettati. Gli organi interni di queste piante contengono lattoni sesquiterpenici.[4][5][6][7][8][9][10]

Le foglie lungo il fusto sono disposte in modo alterno. La lamina è intera, in genere a forma da lanceolata a ellittico-ovata. Le venature sono pennate. Entrambe le facce sono ricoperta da peli stipitato-ghiandolosi (quella abassiale in particolare è tomentosa).

Le infiorescenze sono di tipo terminale, formate da alcuni capolini (fino a 15 - 20). Frammisti ai capolini sono presenti delle fogliose brattee che li ricoprono abbondantemente. La struttura dei capolini, omogami e discoidi, è quella tipica delle Asteraceae: un peduncolo sorregge un involucro composto da 100 - 130 brattee disposte su circa 8 serie che fanno da protezione al ricettacolo sul quale s'inseriscono i fiori di tipo tubuloso. Le brattee, persistenti, sono provviste di apici stretti. Il ricettacolo può essere provvisto di pagliette oppure no.

I fiori, circa 110 per capolino, sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e pentameri (ogni verticillo ha in genere 5 elementi). I fiori sono inoltre ermafroditi e actinomorfi (raramente possono essere zigomorfi).

*/x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio.[11]
  • Calice: i sepali del calice sono ridotti ad una coroncina di squame.
  • Corolla: la corolla, formata da un tubo imbutiforme terminanti in 5 lobi, può essere pubescente o glabra. Il colore varia da lavanda a biancastro.
  • Androceo: gli stami sono 5 con filamenti liberi e distinti, mentre le antere sono saldate in un manicotto (o tubo) circondante lo stilo.[12] Le appendici delle antere sono sclerificate e glabre (e senza ghiandole). Le teche delle antere prive di code. Il polline è tricolporato (con tre aperture sia di tipo a fessura che tipo isodiametrica o poro) ed echinato (con punte) ma non "lophato".[13]
  • Gineceo: lo stilo è filiforme con base nodosa o diritta. Gli stigmi dello stilo sono due lunghi e divergenti; sono sottili, pelosi (peli a spazzola affilati e settati) e con apice acuto. L'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli. Gli stigmi hanno la superficie stigmatica interna (vicino alla base).[14]

I frutti sono degli acheni con pappo. Gli acheni, a forma più o meno cilindrica, hanno 5 coste con superficie in genere glabra. All'interno si può trovare del tessuto di tipo idioblasto e rafidi di tipo subquadrato da corti a moderatamente allungati; non è presente il tessuto tipo fitomelanina. Nella zona apicale dell'achenio è presente un anello all'interno del quale è posizionato il pappo che è formato da setole multiseriate. Le setole, facilmente decidue e usualmente non sclerificate alla base, sono corte e colorate di giallastro.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

  • Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).
  • Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
  • Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

La distribuzione delle piante di questa voce è relativa al Messico.[2]

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23 000 specie distribuite su 1 535 generi[15], oppure 22 750 specie e 1 530 generi secondo altre fonti[16] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1 679 generi)[17]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie.[1][7][8]

Filogenesi[modifica | modifica wikitesto]

Le specie di questo gruppo appartengono alla sottotribù Leiboldiinae descritta all'interno della tribù Vernonieae Cass. della sottofamiglia Vernonioideae Lindl.. Questa classificazione è stata ottenuta ultimamente con le analisi del DNA delle varie specie del gruppo.[18] Da un punto di vista filogenetico in base alle ultime analisi sul DNA la tribù Vernonieae è risultata divisa in due grandi cladi: Muovo Mondo e Vecchio Mondo. I generi di Leiboldiinae sono posizionati in un piccolo subclade centro-americano tra i cladi del Nuovo e Vecchio Mondo.[8] Nelle varie analisi filogenetiche questa sottotribù è risultata la prima a separarsi dal gruppo del Nuovo Mondo.[19]

La sottotribù, e quindi i suoi generi, si distingue per i seguenti caratteri:[7]

  • queste piante contengono sesquiterpeni glicosidi;
  • la pubescenza è fatta di peli semplici;
  • gli acheni sono privi di fitomelanina
  • l'areale di questo gruppo è il Messico e l'America Centrale.

In precedenza la tribù Vernonieae, e quindi la sottotribù (Leiboldiinae) di questo genere, era descritta all'interno della sottofamiglia Cichorioideae.[8]

I caratteri distintivi per le specie di questo genere (Stramentopappus) sono:[7]

  • nella zona apicale dell'achenio è presente un anello all'interno del quale è posizionato il pappo;
  • le brattee dell'involucro sono provviste di apici stretti.

Il numero cromosomico delle specie di questo genere è: 2n = 38.[7][8]

Elenco delle specie[modifica | modifica wikitesto]

Questo genere ha 2 specie:[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
  2. ^ a b c World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 23 ottobre 2021.
  3. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 23 ottobre 2021.
  4. ^ Pignatti 1982, vol.3 p. 1.
  5. ^ Strasburger 2007, p. 860.
  6. ^ Judd 2007, p. 517.
  7. ^ a b c d e Kadereit & Jeffrey 2007, p. 153.
  8. ^ a b c d e Funk & Susanna 2009, p. 445.
  9. ^ Robinson 1999, p. 8.
  10. ^ Redonda-Martínez et al. 2014.
  11. ^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
  12. ^ Pignatti 1982, Vol. 3 - p. 1.
  13. ^ Strasburger 2007, Vol. 2 - p. 760.
  14. ^ Judd 2007, p. 523.
  15. ^ Judd 2007, p. 520.
  16. ^ Strasburger 2007, p. 858.
  17. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 marzo 2021.
  18. ^ Susanna et al. 2020.
  19. ^ Siniscalchi et al. 2019.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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