Petacciato: differenze tra le versioni

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Il territorio di Petacciato è stato sempre conteso da vari popoli e briganti. Subì gli assalti dei [[Goti]] ([[V secolo]]), dei [[Bizantini]] ([[VI secolo]]), dei [[Longobardi]] ([[VII secolo]]).
Il territorio di Petacciato è stato sempre conteso da vari popoli e briganti. Subì gli assalti dei [[Goti]] ([[V secolo]]), dei [[Bizantini]] ([[VI secolo]]), dei [[Longobardi]] ([[VII secolo]]).


Il centro costiero è stato più volte distrutto da [[terremoto|terremoti]]; sono da menzionare quelli accorsi negli anni [[1117]], [[1125]], [[1456]]. Quest'ultimo, in particolare, nella notte tra il 4 e il 5 dicembre, provocò una terribile distruzione del centro abitato con la conseguente morte di numerosi abitanti. Seguirono alcuni anni di povertà ed abbandono del paese.
Il centro costiero è stato più volte distrutto da [[terremoto|terremoti]]; sono da menzionare quelli occorsi negli anni [[1117]], [[1125]], [[1456]]. Quest'ultimo, in particolare, nella notte tra il 4 e il 5 dicembre, provocò una terribile distruzione del centro abitato con la conseguente morte di numerosi abitanti. Seguirono alcuni anni di povertà ed abbandono del paese.


Nel [[1463]] Petacciato venne nuovamente rasa al suolo dagli [[Angioini]], in battaglia contro gli [[Aragonesi]] che Petacciato, insieme a Guglionesi, un paese limitrofo, aveva difeso strenuamente. Solo dopo alcuni secoli, verso la metà del [[XVI secolo]], Petacciato tornò a vivere momenti di prosperità. Ci furono infatti degli insediamenti di popolazione [[slavi|slava]] che garantirono il ripopolamento del territorio. Venne annesso all'Università di Guglionesi, ma nel [[1618]] il Feudo di Petacciato fu venduto e rilevato dal duca di Celenza (Abruzzo) [[Giulio Cesare Caracciolo]] nel [[1619]].[[File:MarediPetacciato.JPG|thumbnail|Mare di Petacciato|left]]
Nel [[1463]] Petacciato venne nuovamente rasa al suolo dagli [[Angioini]], in battaglia contro gli [[Aragonesi]] che Petacciato, insieme a [[Guglionesi]], un paese limitrofo, aveva difeso strenuamente. Solo verso la metà del [[XVI secolo]] Petacciato tornò a vivere momenti di prosperità. Ci furono infatti degli insediamenti di popolazione [[slavi|slava]] che garantirono il ripopolamento del territorio. Venne annesso all'Università di Guglionesi, ma nel [[1618]] il Feudo di Petacciato fu venduto e rilevato dal duca di Celenza (Abruzzo) [[Giulio Cesare Caracciolo]] nel [[1619]].[[File:MarediPetacciato.JPG|thumbnail|Mare di Petacciato|left]]
Questi contribuì a rafforzare quella fase di ripopolamento e ripresa economica del paese.
Questi contribuì a rafforzare quella fase di ripopolamento e ripresa economica del paese.


Verso la fine del XVI secolo Petacciato conobbe l'invasione dei [[Turchi]], diventando rifugio di briganti.
Verso la fine del XVI secolo Petacciato conobbe l'invasione dei [[Turchi]], diventando rifugio di briganti.


Nella sua lunga e travagliata storia, Petacciato ha vissuto anche il dominio dei D'Avalos, una nobile famiglia napoletana la quale contribuì notevolmente a ridare al paese uno sviluppo economico,sociale,culturale e religioso.
Nella sua lunga e travagliata storia, Petacciato ha vissuto anche il dominio dei D'Avalos, una nobile famiglia napoletana la quale contribuì notevolmente a ridare al paese uno sviluppo economico, sociale, culturale e religioso.


Petacciato, nella sua millenaria storia, come si può evincere da questo breve escursus, lo si può comunque definire un paese "giovane", se si tiene conto del fatto che è divenuto un Comune autonomo soltanto il [[30 dicembre]] del [[1923]], distaccandosi da Guglionesi.
Petacciato, nonostante la sua millenaria storia, è divenuto un Comune autonomo soltanto il [[30 dicembre]] del [[1923]], distaccandosi da Guglionesi.


==Ambiente e Turismo==
==Ambiente e Turismo==

Versione delle 16:17, 22 dic 2011

Petacciato
comune
Petacciato – Stemma
Petacciato – Veduta
Petacciato – Veduta
Chiesa S.Maria a Petacciato
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Molise
Provincia Campobasso
Amministrazione
SindacoGabriele Domenico La Palombara (lista civica) dal 28-5-2007
Territorio
Coordinate42°01′00″N 14°52′00″E / 42.016667°N 14.866667°E42.016667; 14.866667 (Petacciato)
Altitudine225 m s.l.m.
Superficie34 km²
Abitanti3 656[1] (31-12-2010)
Densità107,53 ab./km²
FrazioniCollecalcioni, Marina di Petacciato
Comuni confinantiGuglionesi, Montenero di Bisaccia, Termoli
Altre informazioni
Cod. postale86038
Prefisso0875
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT070051
Cod. catastaleG506
TargaCB
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Nome abitantipetacciatesi
Patronosan Rocco
Giorno festivo16 agosto
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Petacciato
Petacciato
Petacciato – Mappa
Petacciato – Mappa
Posizione del comune di Petacciato nella provincia di Campobasso
Sito istituzionale

Petacciato è un comune di 3.648 abitanti della provincia di Campobasso.

Centro del litorale adriatico, si erge su di una collina a 225 m s.l.m. Dalla sua posizione dominante offre un vasto e suggestivo panorama che si estende dai monti della Majella al promontorio del Gargano, attraversando l'arcipelago delle Isole Tremiti.

Il suo territorio si sviluppa su di una superficie di 2.968 ettari. Conta una popolazione di 3.648 abitanti.

Storia

La storia di Petacciato è molto antica ma al tempo stesso incerta in quanto si dispone di una documentazione parzialmente dubbia circa la sua origine e denominazione. In epoca preromana fu occupata dai Frentani, popolo di origine incerta. Infatti, secondo alcuni storici questi discenderebbero dai Sanniti, per altri, invece, dai Liburni, dai Sabini o dagli Etruschi. Molteplici sono state anche le sue denominazioni: "Petazio", di origine greco-romana, vuol dire cappello a larghe falde, "Potare", che significa bere in abbondanza, probabilmente per la presenza di numerose sorgenti nel suo territorio, nonché "Betavium", "Petacciata", "Pitacciato" ecc.

Il territorio di Petacciato è stato sempre conteso da vari popoli e briganti. Subì gli assalti dei Goti (V secolo), dei Bizantini (VI secolo), dei Longobardi (VII secolo).

Il centro costiero è stato più volte distrutto da terremoti; sono da menzionare quelli occorsi negli anni 1117, 1125, 1456. Quest'ultimo, in particolare, nella notte tra il 4 e il 5 dicembre, provocò una terribile distruzione del centro abitato con la conseguente morte di numerosi abitanti. Seguirono alcuni anni di povertà ed abbandono del paese.

Nel 1463 Petacciato venne nuovamente rasa al suolo dagli Angioini, in battaglia contro gli Aragonesi che Petacciato, insieme a Guglionesi, un paese limitrofo, aveva difeso strenuamente. Solo verso la metà del XVI secolo Petacciato tornò a vivere momenti di prosperità. Ci furono infatti degli insediamenti di popolazione slava che garantirono il ripopolamento del territorio. Venne annesso all'Università di Guglionesi, ma nel 1618 il Feudo di Petacciato fu venduto e rilevato dal duca di Celenza (Abruzzo) Giulio Cesare Caracciolo nel 1619.

Mare di Petacciato

Questi contribuì a rafforzare quella fase di ripopolamento e ripresa economica del paese.

Verso la fine del XVI secolo Petacciato conobbe l'invasione dei Turchi, diventando rifugio di briganti.

Nella sua lunga e travagliata storia, Petacciato ha vissuto anche il dominio dei D'Avalos, una nobile famiglia napoletana la quale contribuì notevolmente a ridare al paese uno sviluppo economico, sociale, culturale e religioso.

Petacciato, nonostante la sua millenaria storia, è divenuto un Comune autonomo soltanto il 30 dicembre del 1923, distaccandosi da Guglionesi.

Ambiente e Turismo

Alle spalle della spiaggia si sviluppa un sistema di dune tra i più pregevoli della costa adriatica e una vasta pineta sottoposta a tutela ambientale.

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[3]

Amministrazione

Template:ComuniAmministrazione

Galleria fotografica

Note

  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2010.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.

Altri progetti

Collegamenti esterni

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