R.D. 55

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
R.D. 55
Descrizione generale
TipoDragamine
Proprietà Regia Marina
Ordine1917
CostruttoriNavalmeccanica di Castellammare di Stabia
Impostazione1923
Varo1925
Entrata in servizio1925
Destino finaleaffondato per bombardamento aereo il 25 maggio 1943
Caratteristiche generali
Dislocamento212
Lunghezza35,35 m
Larghezza5,8 m
Pescaggio2,2 m
Propulsione1 caldaia a vapore, 1 macchina alternativa a triplice espansione
potenza 870 CV
1 elica
Velocità12,5 nodi (23,15 km/h)
Autonomia700 mn (a 11 nodi)
Equipaggio21 tra ufficiali, sottufficiali e marinai
Armamento
Armamento
Note
dati riferiti all’entrata in servizio
dati presi da Regia Nave RD 55[1]
voci di navi presenti su Wikipedia

Lo R.D. 25 è stata una nave dragamine della Regia Marina affondato per bombardamento aereo a Messina il 25 maggio 1943

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Costruito nel cantiere navale Migliardi di Savona, la Regia Nave R.D. 55 fu varata nel 1925, ed entrò in servizio nella Regia Marina nel corso dello stesso anno. La nave aveva scafo in acciaio, e disponeva di un apparato propulsore basa su una caldaia a tubi d'acqua alimentata a carbone tramite due forni.[1] Essa alimentava una macchina alternativa a triplice espansione erogante la potenza di 870 CV.[1] L'armamento si basava su di un cannone da 76/40 Mod. 1916 R.M. mm 3 2 mitragliatrici Colt da 6,5 mm.[1]

Nel corso della seconda guerra mondiale, insieme al gemello R.D. 25, prestò servizio presso la base navale della Regia Marina di Messina. Il 25 maggio 1943 una formazione di 50 aerei da bombardamento Consolidated B-24 Liberator della Royal Air Force e di 89 Boeing B-17 Flying Fortress della US Air Force eseguirono una missione di bombardamento del porto di Messina sganciando sugli obiettivi 253 tonnellate di bombe.[2] Lo R.D. 55 venne colpito da alcune bombe alle 14:30, e a causa del contraccolpo generato dalle esplosioni si ruppero gli ormeggi di poppa.[2] Il dragamine venne trascinato lontano dalla banchina, e finì per affondare in acque profonde all'interno del porto.[2] Alla data dell'affondamento risultava sprovvisto del cannone di prua, sostituito da due mitragliatrici pesanti Breda cal. 13,2 mm.[1] Nel corso di quel bombardamento venne affondata anche la torpediniera Groppo.[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]


Fonti[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gabriele Bagnoli, La guardia di finanza nella seconda guerra mondiale, Firenze, Università degli Studi di Firenze, 2014.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Video