Mimosa scabrella

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Mimosa scabrella
Albero di Mimosa scabrella
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Superrosidi
(clade) Rosidi
(clade) Eurosidi
(clade) Fabidi
Ordine Fabales
Famiglia Fabaceae
Sottofamiglia Caesalpinioideae
(clade) Mimosoide
Genere Mimosa
Specie M. scabrella
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Ordine Fabales
Famiglia Mimosaceae
Genere Mimosa
Specie M. scabrella
Nomenclatura binomiale
Mimosa scabrella
Benth., 1841
Sinonimi

Mimosa bracaatinga
Hohene, 1930

Nomi comuni

bracatinga

Mimosa scabrella Benth., 1841 è una pianta appartenente alla famiglia delle Fabacee[1] originaria dell'America meridionale, ove è comunemente nota come bracatinga.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Foglie e fiori di M. scabrella

Si presenta come un grande albero alto fino a 15-20 metri, con la caratteristica di poter crescere molto rapidamente anche in zone molto calde e aride.[2] Il fusto può raggiungere i 4 metri di diametro.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

É presente in Brasile (Paraná, Santa Catarina, Rio Grande do Sul) e Argentina[1], dove è noto con i nomi di bracaatinga, abaracaatinga o paracaatinga.

Biochimica[modifica | modifica wikitesto]

Produce nella scorza del tronco triptamine, N-metiltriptamina e un alcaloide beta-carbolino, la 2-metil-THBC 2-metil-tetraidrobetacarbolina.[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Mimosa scabrella, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 4 giugno 2023.
  2. ^ http://tropical.theferns.info/viewtropical.php?id=Mimosa+scabrella
  3. ^ Copia archiviata, su samorini.it. URL consultato il 17 settembre 2018 (archiviato dall'url originale il 24 agosto 2018).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • MORAES de H.F. EDUARDO et al., 1990, As bases nitrogenadas de Mimosa scabrella Bentham, Química Nova, vol. 13(4), pp. 308–309.

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