Meritites I

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Meritites I
Piramide (G1b) della regina Meritites I
Regina consorte d'Egitto
PredecessoreHetepheres I
SuccessoreHenutsen (altra moglie di Cheope)
Luogo di sepolturapiramide G1b a Giza
DinastiaIV dinastia egizia
PadreSnefru
Madresconosciuta
ConsorteCheope
FigliHetepheres II, Kauab, Chefren?[1], Djedefhor, Baefra, Meritites II? Djedefra? Meresankh II

Meritites I (... – ...; fl. XXVI secolo a.C.) è stata una regina egizia della IV dinastia.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Fu una figlia del faraone Snefru e sposa del suo successore Cheope (2589 a.C. - 2566 a.C.[2][3]), che dovette esserle fratello o fratellastro[4], e a cui generò i prìncipi Kauab e, forse, Djedefra[5]. Si è ipotizzato che anche la regina Hetepheres II fosse sua figlia, così come il faraone Chefren[6] (per il quale, però, è candidata come madre pure la regina Henutsen[5]). Anche Meritites II fu, forse, sua figlia.

Auguste Mariette portò alla luce una stele a Giza in cui Meritites I è appellata favorita sia di Snefru che di Cheope:

«Sposa del Re, Sua amata, devota a Horus, Meritites. Sposa del Re, Sua amata, Meritites; amata dal Favorito delle Due Dee; Colei che, qualsiasi cosa dica, questa è fatta per lei. Grande nel favore di Snefru; grande nel favore di Cheope, devota a Horus, onorata sotto Chefren, Meritites.»

[7]Inoltre, i titoli della regina erano: Grande dello scettro-hetes di Cheope, Grande dello scettro-hetes di Snefru, Sposa del Re, Sua amata, attendente a Horus e Consorte dell'Amata alle Due Signore (Uadjet e Nekhbet)[8]. I suoi titoli si sono conservati in un frammento, attualmente al Museum of Fine Arts di Boston (reperto 27.1321).

Piramide[modifica | modifica wikitesto]

La piramide G1b, nella Necropoli di Giza, è ritenuta la sepoltura di Meritites I. Le piramidi delle regine erano generalmente edificate a sud di quella del faraone ma a Giza, a causa di una cava presso il lato meridionale della piramide di Cheope, queste furono addossate al suo lato orientale. George Reisner collocò, cronologicamente, l'edificazione della tomba di Meritites I intorno al 15º anno di regno del Cheope (ca. 2574 a.C.), immediatamente dopo la costruzione della piramide G1a. Le piramidi delle regine si trovano nella parte orientale della necropoli, insieme alle mastabe di altri membri della famiglia reale[9].

La piramide G1a (la più settentrionale delle tre piccole piramidi correlate alla piramide di Cheope) era un tempo ritenuta la tomba di Meritites, mentre ora la si ritiene edificata per la regina Hetepheres I, madre di Cheope. La G1b, attribuita di conseguenza a Meritites, era completata da un piccolo tempio funerario decorato e da una fossa destinata ad accogliere una barca rituale che tuttavia non fu mai rinvenuta[10]. Gli scavi portarono alla luce anche dei rilievi provenienti da una falsa porta, e altri frammenti raffiguranti offerte e animali recati alla defunta e una nave[11].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Tyldesley, Joyce. Chronicle of the Queens of Egypt. Thames & Hudson. 2006. ISBN 0-500-05145-3
  2. ^ Clayton, Peter A. Chronicle of the Pharaohs, Thames and Hudson, London, 2006. ISBN 978-0-500-28628-9 p.42
  3. ^ Malek, Jaromir, "The Old Kingdom" in The Oxford History of Ancient Egypt, ed. Ian Shaw, Oxford University Press 2000, ISBN 978-0-19-280458-7 p.88
  4. ^ Dodson, Aidan and Hilton, Dyan. The Complete Royal Families of Ancient Egypt. Thames & Hudson. 2004. ISBN 0-500-05128-3
  5. ^ a b Joyce Tyldesley. Chronicle of the Queens of Egypt. Thames & Hudson. 2006. ISBN 0-500-05145-3
  6. ^ Gundacker: Genealogie. S. 24–26
  7. ^ James Henry Breasted, Ancient Records of Egypt, Vol. 1: The First through the Seventeenth Dynasties, 2001, ISBN 978-0-252-06990-1
  8. ^ Grajetzki, Ancient Egyptian Queens: A Hieroglyphic Dictionary, Golden House Publications, London, 2005, ISBN 978-0-9547218-9-3
  9. ^ George Andrew Reisner, A History of the Giza Necropolis I, Cambridge: Harvard University Press, 1942, pp 70–74
  10. ^ Miroslav Verner. The Pyramids: The Mystery, Culture, and Science of Egypt's Great Monuments. Grove Press. 2001 (1997). ISBN 0-8021-3935-3
  11. ^ Porter, Bertha e Moss, Rosalind, Topographical Bibliography of Ancient Egyptian Hieroglyphic Texts, Statues, Reliefs and Paintings, Volume III: Memphis, Parte I Abu Rawash to Abusir.