Locally unwanted land use

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Le discariche sono LULU comuni.

Il termine Locally Unwanted Land Use (in lingua italiana uso del territorio localmente indesiderato), abbreviato in LULU, indica un uso del territorio inviso alle popolazioni locali a causa dei costi di esternalità che ricadono su di loro. Le LULU insistono spesso in prossimità di zone già svantaggiate come baraccopoli, aree industriali, quartieri abitati da fasce povere o minoranze etniche, il cui scarso peso politico rende difficile alla popolazione opporsi a tali progetti.[1]

Tra le più comuni LULU figurano centrali elettriche, discariche, prigioni, infrastrutture stradali, ferroviarie, aeroportuali, e portuali, fabbriche e cave. Per ridurre l'impatto di tali progetti sulle popolazioni locali e sulle loro proprietà si ricorre alla pianificazione urbanistica, alle leggi ambientali, al coinvolgimento delle comunità, alla creazione di aree cuscinetto e alla zonizzazione.

Un nuovo tipo di LULU è il processo di gentrificazione di quartieri un tempo popolari, che li rende inaccessibili ai residenti originari, e il fenomeno di spopolamento dei centri storici per l'overtourism.

Il concetto di LULU è vicino a quello di NIMBY ma in quest'ultimo la popolazione non è necessariamente contraria al progetto in sé ma solo alla sua posizione, giudicata negativa per i propri interessi.[2][3].

Esternalità[modifica | modifica wikitesto]

Tra i più comuni costi di esternalità che ricadono sulle comunità locali si annoverano rischi per la salute umana, danni paesaggistici, inquinamento, inquinamento acustico o olfattivo, diminuzione della qualità e dell'aspettativa di vita, riduzione del valore immobiliare dell'area e incremento del traffico.

Disuguaglianza sociale[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Conflitto ambientale e Giustizia ambientale.

Secondo alcuni studi esiste una nesso causale tra l’ubicazione dei siti considerati LULU e la vicinanza ad aree povere e popolate da minoranze in quanto le esternalità derivanti dalle LULU tendono a scoraggiare gli acquirenti ad alto reddito a trasferirsi in tali aree, che restano invece l'unica scelta possibile per le persone più povere[4]. Ciò contribuisce ad abbassare ulteriormente il valore degli immobili[4].

Ad esempio, negli Stati Uniti, "tre afroamericani e latinoamericani su cinque vivono in comunità con siti di rifiuti tossici abbandonati".[5]

Esempi[modifica | modifica wikitesto]

Tra gli esempi di LULU in Italia si annoverano la TAV Torino-Lione, contro la quale si è sviluppato il movimento No TAV e l'estrazione di marmo e carbonato di calcio dal bacino delle Alpi Apuane contro la quale lottano i gruppi No Cav.

Negli Stati Uniti esempi sono la gentrificazione di città come San Francisco e Boston.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ R. W. Caves, Encyclopedia of the City, Routledge, 2004, pp. 437, ISBN 9780415252256.
  2. ^ Giuliana de Luca, effetto, NIMBY, in Dizionario di economia e finanza, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2012.
  3. ^ Nimby, su Oxford Dictionaries, oxforddictionaries.com. URL consultato il 14 febbraio 2019 (archiviato dall'url originale il 29 luglio 2016).
  4. ^ a b (EN) Feng Liu, Dynamics and Causation of Environmental Equity, Locally Unwanted Land Uses, and Neighborhood Changes, in Environmental Management, vol. 21, n. 5, 1997, pp. 643–656, DOI:10.1007/s002679900057, ISSN 0364-152X (WC · ACNP), PMID 9236281.
  5. ^ Stanley D. Eitzen e Janis E. Johnston, Inequality: Social Class and Its Consequences, 2015.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]