Lek (biologia)

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Arena di svolgimento del lek modellizzata per il gallo della salvia. Ogni maschio alfa presidia un territorio di alcuni metri di superficie dove cerca di attrarre fino a otto o più femmine.[1] La dimensione dello spazio presidiato varia in funzione del livello gerarchico occupato dal maschio; le figure dominanti hanno un'area maggiore rispetto ai subordinati.[2]

Per lek si intende una forma di corteggiamento in cui un numero variabile di maschi si esibisce in forme ritualizzate di corteggiamento in un'area comune, sotto gli occhi delle femmine che si riserveranno poi di scegliere il proprio partner[3].

Il concetto di lek fu introdotto in etologia a partire dagli anni '60 del XIX secolo e deriva dalla parola svedese lek, che significa propriamente "gioco", inteso come attività ricreativa[4]. Inizialmente concepito espressamente per il gallo forcello ed il gallo cedrone (rispettivamente orrlek e tjäderlek), effettivamente il corteggiamento a lek è molto diffuso fra i tetraonidi, ma non ne è prerogativa: solo fra gli uccelli, infatti, un comportamento riproduttivo di questo tipo è osservabile anche nell'otarda, pavoncella combattente, croccolone, galletti di roccia, piha, anatra muschiata, colibrì eremita verde, in tutti i manachini della famiglia Pipridae, nella stragrande maggioranza degli uccelli del paradiso e nel kakapo[5][6][7]. Oltre che negli uccelli, dei quali a lungo è stato ritenuto appannaggio unico, la struttura a lek è stata osservata un po' a tutti i livelli del regno animale: sia fra i mammiferi (alcuni pinnipedi, molte specie di megachirotteri, alcune antilopi come il cobo e il topi) che nell'iguana marina[8], in alcune specie di pesci (merluzzo, Astatotilapia burtoni, Cyprinodon macularius[9]) e perfino fra gli insetti (varie specie di moscerino, la falena Hepialus humuli, le vespe Polistes dominula[10] ed Hemipepsis ustulata, l'ape delle orchidee Eulaema meriana[11] e la farfalla Papilio polyxenes[12], mentre alcune specie, come la formica Pogonomyrmex barbatus e le api Tetragonisca angustula e Trigona spinipes, mostrano comportamenti riproduttivi paragonabili al lek, coi maschi che si aggregano ed emettono feromoni per attrarre le femmine[13][14]).

Sono distinguibili due tipi di lek: nel primo, i vari maschi in esibizione sono in contatto visuale e uditivo fra loro, mentre nel secondo (exploded lek) i maschi sono più lontani fra loro e non in contatto visivo, mentre il contatto uditivo permane[15]. Nel primo caso, i comportamenti dei maschi sono piuttosto simili in tutte le specie, mentre nel secondo caso esiste una certa variabilità interspecifica[16][17]: in ambedue i casi, le arene di esibizione sono stabili e non è presente variabilità intraspecifica[18].

I maschi tendono a cercare di tornare sempre nelle stesse zone per esibirsi[19]: le femmine, invece, tendono a dimostrarsi fedeli ai maschi piuttosto che ai territori di esibizione[20]. Ciò è dovuto al rigido sistema di gerarchie fra i maschi nel lek, che spesso competono aspramente per guadagnarsi i posti migliori, coi subordinati che spesso si aggregano per attrarre maggiormente l'attenzione delle femmine[21].

Gamma tassonomica[modifica | modifica wikitesto]

Nefrozoi
Deuterostòmi
Vertebrati
Teleostei

Merluzzo nordico[22]

Cyprinodon macularius[23]

Ciclidi[24]

Tetrapodi

Anfibi: alcune rane[25][26]

Amnioti

Rettili: iguane marine[27]

Uccelli

Tetraonidae[5] (gallo cedrone)

Neoaves

Otididae[6] (otididi)

Scolopacidae[6] (scolopacidi)

Psittacidae[6] (psittacidi)

Passeriformi

Cotingidae[6] (cotingidi)

Pipridae[6] (pipridi)

Pycnonotidae[6] (picnonotidi)

Ploceidae[6] (tessitori)

Paradiseidi[6] (uccelli del paradiso)

Mammiferi

Pipistrelli[28][29]

Bovidi: diverse specie[30][31][32][33]

Pinnipedi[34][35]

Protostomia

Decapodi: uca[36]

Insetti
Imenotteri

Vespidi: Vespe cartonaie[37]

Pompilidi: Vespe falco della tarantola[38]

Formicidae: alcune formiche[39]

Apoidea: alcune api[40]

Lepidotteri: alcune farfalle[41] e falene[42][43]

Ditteri: moscerini della frutta,[44] druidi[45]

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

Tipi[modifica | modifica wikitesto]

Esistono due tipi di lek: classico ed esploso. Nel sistema di lek classico i territori maschili sono nel raggio visivo e uditivo dei loro vicini. In un lek esploso i maschi sono più lontani l'uno dall'altro di quanto non sarebbero in un lek classico. I maschi in un lek esploso sono al di fuori del raggio visivo l'uno dell'altro, ma rimangono a portata d'orecchio. I territori dei lek esplosi sono molto più vasti e di dimensioni più variabili rispetto ai lek classici. Un noto esempio di lek esploso è il richiamo "rimbombante" del kakapo, i cui maschi si posizionano a molti chilometri di distanza l'uno dall'altro per emettere segnali ai potenziali compagni[46][47][48].

Stabilità[modifica | modifica wikitesto]

I territori di lekking di diverse unità tassonomiche sono stabili e non variano in termini di dimensioni e posizione. I maschi tornano spesso negli stessi siti di accoppiamento data la fedeltà femminile. Ad esempio le femmine aviarie di gallo forcello e di beccaccino sono fedeli ai maschi e non ai siti di accoppiamento. I maschi si radunano nella stessa area della precedente stagione riproduttiva perché è loro familiare, mentre le femmine tornano per riunirsi ai loro maschi. Le femmine non tornano in un luogo di accoppiamento se il loro partner maschile non è presente[49][50][51].

Una meta analisi di 27 specie ha rilevato che qualità come la dimensione del lekking, il tasso di esposizione maschile e il tasso di aggressività maschile mostrano una correlazione positiva con i tassi di successo maschile[5].

Benefici[modifica | modifica wikitesto]

Il lekking riduce la difficoltà della ricerca femminile di un partner perché l'aggregazione dei maschi rende più facile la selezione del compagno. Le femmine non devono viaggiare per lunghe distanze, poiché sono in grado di valutare e confrontare più maschi nelle stesse vicinanze. Inoltre, avere i maschi in un posto preciso può ridurre la quantità di tempo in cui una femmina è vulnerabile ai predatori[52][53].

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

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  4. ^ Llewelyn Lloyd, The Game Birds and Wild Fowl of Sweden and Norway, Frederick Warne & Co, 1867, p. 219.
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