La dalmatina

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La dalmatina
Tragicommedia in cinque atti
AutoreCarlo Goldoni
Generetragicommedia in versi
AmbientazioneTetuan, in Marocco
Composto nel1758
Prima assolutaautunno 1758
Teatro San Luca di Venezia
Personaggi
  • Ibraim Alcaide, governatore di Tetuan
  • Capitano Radovich, dalmatino
  • Alì, corsaro saletino
  • Zandira, dalmatina, schiava in Tetuan
  • Lisauro, greco, schiavo in Tetuan
  • Argenide, figlia di Canadir, schiava
  • Cosimina, serva di Argenide, schiava
  • Candir, vecchio greco, schiavo in Tetuan
  • Marmut, sensale di schiavi in Tetuan
  • Mustafà, moro
  • Un uffiziale turco
  • Soldati turchi
  • Soldati dalmatini
 

La dalmatina è una tragicommedia in cinque atti in versi martelliani di Carlo Goldoni del 1758, rappresentata per la prima volta nell'autunno di quell'anno nel Teatro San Luca di Venezia, dove ebbe una straordinaria accoglienza, anche da parte dei molti spettatori di origine dalmata presenti in teatro:

«In quel giorno il teatro era pieno di Dalmatini, i quali furono di me sì contenti, che mi ricolmarono di elogi e di regali. »

Ispiratosi a Le Amazzoni della drammaturga francese Anne-Marie du Boccage[1], l'autore combinò i costumi barbareschi allo splendore coreografico delle milizie dalmate, ponendo così quest'opera nel filone delle opere esotiche di maniera, tanto di moda in quel periodo. La tragicommedia ebbe grande successo anche per i sentimenti di amor patrio (la fedeltà, l'onore, il valore militare dei soldati di San Marco) che in essa erano espressi[2] e rimase per qualche decennio tra i testi goldoniani più conosciuti, per sprofondare poi in un significativo oblio[3].

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Un'avvenente, coraggiosa donna dalmata è fatta schiava dai corsari. Contesa da più amanti, alla fine si riscatterà eroicamente.

Poetica[modifica | modifica wikitesto]

Il commediografo veneziano volle rendere onore alla Dalmazia, avamposto per la difesa dai Turchi e in cui la Repubblica di Venezia arruolava validi uomini per le sue truppe[4].

Secondo Giuseppe Ortolani, nel personaggio di Zandira, una piccola donna forte e orgogliosa, vive un riflesso della più celebre Mirandolina[2].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ C. Goldoni, Mémoires: Immaginai una commedia dello stesso genere, con la sola differenza che per soggetto di tragedia essa aveva scelto le eroine del Termodonte, e io per soggetto di commedia una sensibile e coraggiosa donna della Dalmazia
  2. ^ a b G. Ortolani, Tutte le opere di C. Goldoni, 1950, Mondadori Editore
  3. ^ A. Scannapieco, in Carlo Goldoni. La dalmatina, Marsilio Editore, 2005
  4. ^ C. Goldoni, Mémoires: I Veneziani fanno gran conto dei Dalmatini che, limitrofi del Turco, nel difendere le proprie possessioni garantiscono i diritti dei loro sovrani. La Repubblica estrae da essa il fiore delle sue truppe, e io tra le donne di quella coraggiosa popolazione scelsi l'eroina del mio dramma
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