La peruviana

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La peruviana
Tragicommedia in cinque atti
AutoreCarlo Goldoni
Generetragicommedia in versi
AmbientazioneUn villaggio vicino a Parigi
Composto nel1755
Prima assoluta1755
Teatro San Luca di Venezia
Personaggi
  • Zilia, peruviana
  • Aza, peruviano
  • Zulmira, dama spagnuola
  • Don Alonso, padre di Zulmira
  • Monsiuer Detervill, cavaliere francese
  • Madama Cellina, di lui sorella
  • Monsieur Rigadon, marito di madama Cellina
  • Pierotto, fattor di campagna
  • Pasquino, di lui figliuolo
  • Serpina, cameriera
  • Rollino, servitore
  • Un notaro
  • Un curiale
 

La peruviana è una tragicommedia in cinque atti in versi martelliani di Carlo Goldoni rappresentata per la prima volta nel 1755[1] nel Teatro San Luca di Venezia, dove fu accolta negativamente.

Proseguendo con i temi esotici che caratterizzano le tragedie goldoniane degli anni cinquanta del Settecento, il commediografo veneziano prese spunto dal romanzo epistolare Lettere d'una peruviana della scrittrice francese Françoise de Graffigny[2].

Nonostante l'insuccesso della prima rappresentazione ne abbia segnato la scarsissima fortuna[3], Goldoni rimase sempre affezionato a quest'opera:

«Voglio dire la verità, per questa mia Commedia ho avuto della passione, e mal grado la mediocre riuscita ch'ella ha fatto sopra le scene, non ho scemato il mio attaccamento particolare a questa mia Figliuola adottiva.»

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Francia, in un villaggio poco distante da Parigi. La giovane peruviana Zilia, che gli spagnoli hanno portato via dal suo paese, rimane devota all'infedele fidanzato Aza, rinunciando all'amore del cavaliere francese Detervill.

Poetica[modifica | modifica wikitesto]

Per Giuseppe Ortolani il testo è caratterizzato soprattutto dal sapore arcadico dei versi[3], ma conserva, seppur collocato in una dimensione utopica, la misura e il buonsenso goldoniani.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ C. Goldoni, Mémoires
  2. ^ C. Goldoni, Mémoires: a tutti è noto il romanzo intitolato Lettere di una Peruviana; ne seguii la tracce ravvicinandone gli oggetti principali. Procurai d'imitare lo stile semplice e naturale di Zilia, né punto mi scostai dall'originale della signora de Graffigny.
  3. ^ a b G. Ortolani, Tutte le opere di C. Goldoni, 1950, Mondadori Editore