La birba

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La birba
Intermezzo di due parti per musica
Giandomenico Tiepolo - I saltimbanchi (1797)
AutoreCarlo Goldoni
Genereintermezzo comico
Composto nel1735
Prima assoluta1735
Teatro San Samuele di Venezia
Personaggi
  • Orazio, cavalier romano
  • Cecchina, sua sorella
  • Lindora, veneziana, moglie di Orazio
 
La birba
CompositoreGiacomo Maccari
Tipo di composizioneintermezzo
Epoca di composizione1735
Prima esecuzione1735

La birba è un intermezzo comico per musica di Carlo Goldoni composto nel gennaio del 1735, con musica di Giacomo Maccari. Fu rappresentato per la prima volta nel Teatro San Samuele di Venezia, dove incontrò il gradimento del pubblico.

L'intermezzo fu creato al fine di dare sostegno alla tragicommedia Rosmonda che non stava riscuotendo il successo sperato. Dopo quattro rappresentazioni la Rosmonda fu sostituita in cartellone da Belisario, ma La birba fu replicata fino alla fine della stagione[1]

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Venezia. Orazio, Lindora e Cecchina sono tre birbe, tre ciarlatani spiantati che campano imbrogliando la gente. Dopo screzi e litigi tra loro, alla fine si uniranno per meglio compiere le loro birbanterie (Così il mondo camminando, / diremo cantando / che la Birba è un bel mestier[2]).

Poetica[modifica | modifica wikitesto]

Per la creazione di questo intermezzo, il commediografo veneziano si ispirò ai saltimbanchi che aveva a lungo osservato in Piazza San Marco [3].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Carlo Goldoni, Mémoires: Il 17 gennaio si rappresentò per la prima volta la Rosmonda. Essa non cadde, ma dopo il Belisario non potevo sperare un successo così splendido; fu ripetuta in quattro rappresentazioni molto passabili, e alla quinta Imer la spalleggiò con un nuovo intermezzo. La Birba piacque sommamente: questa bagattella piena d’arguzie, e molto bizzarra sostenne Rosmonda per quattro altre recite; bisognò peraltro tornare al Belisario. La ripetizione ebbe il medesimo successo della prima volta; onde il Belisario e la Birba furono esposte unitamente fino al martedì grasso, e chiusero il carnevale. Con questo si diè termine all’anno comico.
  2. ^ [1]
  3. ^ Carlo Goldoni, Mémoires: L'idea dei saltimbanchi della piazza di San Marco, dei quali avevo già ben studiato il linguaggio, le ridicolezze, le caricature e le furberie. I tratti comici da me usati negl'intermezzi erano semi che gettavo nel mio campo, per raccoglierne un giorno frutti maturi e piacevoli