LVIA-Associazione Internazionale Volontari Laici

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LVIA
Associazione Internazionale Volontari Laici
Lay Volunteers International Association[1]
TipoONG, ONLUS
Fondazione1966
FondatoreAldo Benevelli
Sede centraleBandiera dell'Italia Cuneo
Altre sediTorino
PresidenteAlessandro Bobba
Sito web

L.V.I.A – Associazione Internazionale Volontari Laici è un'associazione di volontariato ONLUS riconosciuta tra le organizzazioni non governative idonee a partecipare agli interventi italiani di cooperazione allo sviluppo finanziati dal Ministero degli esteri[2]; è impegnata in dieci Paesi africani e (a partire dal 1991[3]) in Albania, dove opera nel campo dello sviluppo e della lotta alla povertà.

La storia[modifica | modifica wikitesto]

LVIA fu fondata a Cuneo da Aldo Benevelli (nato nel 1923 a Monforte d'Alba e cittadino onorario di Boves[4] e morto il 19 febbraio 2017[5]). Questi aderì giovanissimo alla Resistenza e venne più volte arrestato per la propria attività di partigiano.[6] Negli anni che seguirono la Liberazione Benevelli frequentò il seminario; diventato sacerdote fu prete operaio, missionario in Africa e, tornato in Italia, nel 1966 fondò la LVIA[7]. L'associazione cominciò ad operare con alcuni volontari che dedicavano il loro tempo libero a gruppi di lavoratori e contadini italiani emigrati all'estero (Germania e Francia) dalle loro regioni[8], allora caratterizzate da bassi redditi.

Nel 1967 la LVIA iniziò ad inviare volontari in Africa, nel Distretto di Meru (Kenya), inaugurando una lunga serie di interventi nel Sud del mondo. Nel 1972 ottenne il riconoscimento di idoneità dal governo italiano (Ministero degli affari esteri), che ha fornito il suo appoggio a numerosi progetti di sviluppo. Il 1972 vide anche i primi contatti dei volontari LVIA con il Burkina Faso, che negli anni seguenti diventò, tra i vari paesi dove l'associazione è attiva, il primo in termini di impatto economico dei progetti messi in atto.[9]

Un momento difficile per l'associazione è stato il rapimento dei due cooperanti Giuseppe Barbero e Salvatore Grungo, avvenuto in Somalia nel 1995 e conclusosi con il rilascio dei due a seguito di complesse trattative con alcuni clan somali.[10]

Anche la Comunità Europea a partire dal 1978 ha approvato e co-finanziato molte delle iniziative dell'associazione, divenendone una tra le maggiori fonti di supporto economico. Tra i vari progetti dell'Unione europea ai quali LVIA ha aderito negli ultimi anni può essere citato lo European Water Facility Project, che LVIA contribuisce a implementare in Tanzania assieme all'associazione partner locale MAMADO.[11]

Paesi e settori di intervento[modifica | modifica wikitesto]

LVIA è attualmente impegnata nei seguenti Paesi:

Europa

  1. Albania

Africa

  1. Burkina Faso
  2. Burundi
  3. Etiopia
  4. Guinea Bissau
  5. Guinea Conakry
  6. Kenya
  7. Mali
  8. Mozambico
  9. Senegal
  10. Tanzania

Campagne d'azione[modifica | modifica wikitesto]

LVIA ha promosso nel 2003 la campagna di informazione e raccolta fondi "Acqua e vita", finalizzata a sensibilizzare la società civile sulla crisi idrica mondiale e per garantire il diritto e l'accesso all'acqua sicura e potabile alle popolazioni africane che ancora ne sono prive[12]. L'iniziativa venne lanciata in occasione dell'Anno Internazionale dell'Acqua ed ha permesso a LVIA di operare con i partner locali per garantire l'accesso all'acqua e a servizi igienici a un milione di persone in 10 paesi africani. La campagna è stata sostenuta in varie forme da testimonial provenienti dal mondo della cultura e dello sport[13][14], e da grandi aziende private.[15] A fine 2009 l'ONG ha avviato in Italia e nei paesi nei quali operava una campagna rivolta alla diminuzione dell'uso dei materiali plastici e all'incoraggiamento del loro riciclo chiamata "Molla la plastica!"[16]. Negli anni successivi al 2013 si è invece occupata della campagna "La carestia non è una dieta", rivolta in particolare ai paesi del Sahel che nel 2012 erano stati duramente colpiti da una carestia.[17]

Struttura[modifica | modifica wikitesto]

L'associazione aderisce all'Istituto italiano della donazione che ne verifica annualmente la trasparenza e il corretto uso dei fondi raccolti.[18]

Essa è socio fondatore di:

È inoltre partner di:

  • The Hunger Project - UK (progetti in Senegal)[20]
  • USAID - ELMT Consortium (Enhanced Livelihoods in the Mandera Triangle) (progetti in Etiopia)[1]

Gruppi locali e giovanili[modifica | modifica wikitesto]

In Italia si sono formati diversi gruppi giovanili LVIA, a Cuneo, Torino, Forlì, Firenze e Palermo. Oltre al sostegno economico dei progetti gestiti dalla sede centrale i gruppi locali si occupano di attività specifiche del territorio di riferimento, quali ad esempio l'organizzazione di seminari di riflessione sui temi dello sviluppo[21] o la partecipazione ad eventi sui temi della sovranità alimentare o dell'uso delle risorse idriche, spesso con il coinvolgimento delle scuole della zona.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Partners, scheda su www.elmt-relpa.org Archiviato il 23 settembre 2015 in Internet Archive.
  2. ^ Elenco delle Ong idonee, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, anno 2015; elenco on-line in .pdf su www.cooperazioneallosviluppo.esteri.it[collegamento interrotto] (accesso: 6 ottobre 2015)
  3. ^ Dall'Lvia di Cuneo sono pronti a partire 5 tecnici Volontari in Albania Daranno lavoro ai disoccupati, in La Stampa, 13 aprile 1997. URL consultato il 18 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 28 settembre 2015).
  4. ^ Cittadinanza onoraria di Boves a don Aldo Benevelli , articolo di Matteo Borgetto del 28 luglio 203 su La Stampa, vedi www.lastampa.it
  5. ^ Morto don Aldo Benevelli, Cuneo in lutto, ANSA, notizia del 20 febbraio 2017, vedi www.ansa.it
  6. ^ Un prete partigiano tra la "Granda" e l'Africa, articolo di Carlo Petrini del 28 luglio 2008 su La Repubblica
  7. ^ Omaggio a don Aldo Benevelli, comune di Piossaco, testo in pdf su www.comune.piossasco.to.it/ Archiviato il 23 settembre 2015 in Internet Archive. (accesso: 19 settembre 2015)
  8. ^ Week-end di solidarietà: la Lvia, articolo del 2 marzo 2007 su www.romagnaoggi.it Archiviato il 2 marzo 2016 in Internet Archive.
  9. ^ (FR) 40 ans de solidarité et de développement au Burkina Faso, articolo del 30 novembre 2013 su Le quotidien (vedi www.plateforme-re-sources.org)
  10. ^ Somalia, italiani liberi, articolo del Corriere della Sera del 5 marzo 1995, vedi archiviostorico.corriere.it
  11. ^ (EN) Wami basin : a situation analysis, IUCN, 2010; vedi Google books (consultato il 25 settembre 2015)
  12. ^ Sete d'Africa: Mali e Burkina Faso in bicicletta, Claudia Perugini, Ediciclo Editore, 2004, vedi Google books
  13. ^ Acqua è vita: lo dice Erri De Luca, 22 marzo 2013; pagina sul sito di Famiglia Cristiana
  14. ^ Stefania Belmondo gira un videoper appoggiare i volontari Lvia, articolo del 9 maggio 2012 su La Stampa
  15. ^ Viaggio in anfibio per beneficenza, articolo del 26 maggio 2008 su La Repubblica
  16. ^ Alessio Sciurpa, Tra teatro, cinema e video-interviste, su envi.info, Museo A come Ambiente, 20 novembre 2009. URL consultato il 19 marzo 2018.
  17. ^ La carestia non è una dieta, in Famiglia Cristiana, 14 gennaio 2013. URL consultato il 19 marzo 2018.
  18. ^ Bilancio sociale Istituto italiano della donazione - Aggiornamento dati 2012, www.istitutoitalianodonazione.it
  19. ^ Solidali con la valigia. Lo sviluppo è il nuovo nome della pace; Paolo Lambruschi, Sergio Marelli, Francesco Chiavarini, Edizioni Paoline, anno 2007; on-line su Google books (accesso: 19 settembre 2015)
  20. ^ (EN) Who We Are, www.thehungerproject.co.uk Archiviato il 23 settembre 2015 in Internet Archive.
  21. ^ LVIA - Forlì nel Mondo, scheda del Centro Servizi per il Volontariato della Provincia di Forlì-Cesena su www.assiprov.it Archiviato il 27 settembre 2015 in Internet Archive.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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