L'impazienza del cuore

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L'impazienza del cuore
Titolo originaleUngeduld des Herzens
AutoreStefan Zweig
1ª ed. originale1939
1ª ed. italiana2004
Genereromanzo
Lingua originaletedesco
AmbientazioneAustria-Ungheria
Protagonisti
  • Anton Hofmiller
  • Edith von Kekesfalva

L'impazienza del cuore (Ungeduld des Herzens) è un romanzo dello scrittore austriaco Stefan Zweig, pubblicato nel 1939.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

La vicenda viene raccontata in prima persona da Anton Hofmiller, ufficiale dell'esercito austro-ungarico, eroe della prima guerra mondiale per aver spesso messo a repentaglio la propria vita in guerra.

Alla vigilia della guerra, Hofmiller svolge il servizio militare come sottotenente in una guarnigione posta in una piccola località nei pressi dell'Ungheria. Invitato da un ricco aristocratico nella sua abitazione, conosce Edith, la figlia del proprietario, una ragazza paralitica. Mosso da disagio, più che da pietà, Hofmiller comincia a recarsi quasi ogni giorno dai Kekesfalva per tener compagnia alla ragazza. Edith tuttavia equivoca i sentimenti dell'ufficiale e se ne innamora.

Sebbene Hofmiller non ricambi l'amore della ragazza, per compassione e per quieto vivere cede alle pressioni del padre di lei e di un suo superiore, e accetta di fidanzarsi ufficialmente con Edith. Poco dopo tuttavia Hofmiller si pente; medita addirittura il suicidio; nega il fidanzamento con i suoi colleghi; infine, dopo essere stato trasferito in altra sede, si pente di essersi pentito, sta meditando di ritornare con Edith quando gli giunge la notizia che la ragazza si è uccisa. Schiacciato dal rimorso, Hofmiller non si tira indietro di fronte ai pericoli della guerra gettandosi con incoscienza nelle situazioni più rischiose.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'impazienza del cuore è il primo romanzo scritto da Stefan Zweig (1881-1942), autore fino ad allora di racconti, versi e opere teatrali. L'autore, di religione israelita, si era trasferito a Londra dall'Austria nel 1934. La composizione del romanzo iniziò nel 1936 e terminò nel 1938, l'anno dell'Anschluss, l'annessione dell'Austria da parte della Germania di Hitler. Il romanzo fu pubblicato nel 1939 in Svezia dall'editore Bermann-Fischer Verlag[1]. Caratteristica del romanzo è la tecnica del flusso di coscienza. L'io narrante, un Anton Hofmiller di circa quarant'anni, racconta a uno sconosciuto viaggiatore in treno, presumibilmente l'autore, la sua tragica vicenda[2][3].

Edizioni[modifica | modifica wikitesto]

Adattamenti[modifica | modifica wikitesto]

Da questo romanzo di Stefan Zweig sono stati tratti tre film:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Elizabeth Allday, Stefan Zweig: A Critical Biography, Chicago: J. Philip O'Hara Inc., 1972
  2. ^ Anne Fuchs, A Space of Anxiety: Dislocation and Abjection in Modern German-Jewish Literature, Volume 138 di Amsterdamer Publikationen zur Sprache und Literatur, Amsterdam; Atlanta: Rodopi, 1999, ISBN 9042007974, ISBN 9789042007970
  3. ^ Nicholas Lezard, Rereading: Beware of Pity by Stefan Zweig, in The Guardian, 9 ottobre 2012. URL consultato il 30 aprile 2012.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN195835116 · GND (DE4447444-1
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