Kunsthaus Bregenz

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KUB
Kunsthaus Bregenz
Ubicazione
StatoBandiera dell'Austria Austria
LocalitàBregenz
IndirizzoKornmarktsstraße 3
Coordinate47°30′18″N 9°44′50.23″E / 47.505001°N 9.747287°E47.505001; 9.747287
Caratteristiche
TipoArte contemporanea
Istituzione1997
Apertura1997
Sito web
La Kunsthaus Bregenz sul lago di Costanza.

La Kunsthaus Bregenz (anche nota con l’acronimo KUB) è un museo d'arte contemporanea internazionale a Bregenz, nello stato federato del Vorarlberg, in Austria. Il museo, che si trova vicino alla riva del lago di Costanza, cambia i suoi allestimenti ogni anno.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La Kunsthaus Bregenz è stata progettata dall'architetto svizzero Peter Zumthor su commissione dello stato del Vorarlberg e costruito tra il 1990 e il 1997. Peter Zumthor ha vinto il premio Mies van der Rohe per l'architettura europea nel 1998 con la Kunsthaus. Nel 2009 Zumthor ha ricevuto anche il premio Pritzker per le sue opere in tutto il mondo.[1] Il KUB è stato inaugurato nel luglio 1997, con una mostra dell'artista americano James Turrell. Edelbert Köb fu il direttore fondatore che diresse il museo fino al 2000. Il suo successore, Eckhard Schneider, ha ricoperto questa carica dal 2000 al 2008. Dal 1º maggio 2015 Thomas D. Trummer dirige la KUB.[2]

Architettura[modifica | modifica wikitesto]

«La Kunsthaus si specchia nella luce del lago di Costanza, il suo corpo è costruito con lastre di vetro, acciaio e una massa di pietra di cemento colato, che dà struttura e spazio all'interno della casa. Visto dall'esterno, l'edificio sembra un corpo luminoso. Assorbe la luce mutevole del cielo e quella della foschia del lago, irradiandola in se stessa e, a seconda dell'angolo di osservazione, dell'ora del giorno e del tempo, ci dà un assaggio della sua vita interna.»

Per via del suo design, la KUB è annoverata tra i più importanti edifici museali di architettura contemporanea del mondo ed è un esempio dello stile architettonico minimalista. Nel progetto per la Kunsthaus, l'architetto svizzero Peter Zumthor ha raggiunto l'obiettivo di creare un luogo ideale per le opere d'arte contenute e per i visitatori.[2]

Piazza davanti alla Kunsthaus Bregenz (KUB)

L'edificio[modifica | modifica wikitesto]

Fasciata esterna della KUB (architetto: Peter Zumthor)

La Kunsthaus Bregenz è composta da due edifici indipendenti; uno ospita gli spazi espositivi del museo, una sala di lettura, un centro educativo, magazzini e locali tecnici nel seminterrato, l'altro l'amministrazione, una caffetteria e un bookshop.

Entrambi gli edifici sono essenziali nella pianta e allo stesso tempo concettualmente profondi e accurati, sia nella scelta dei materiali che nelle soluzioni attuate per ottenere un'illuminazione naturale ottimale.

L'edificio espositivo ha una struttura quasi cubica (26,5×26,5 metri per lato e 30 metri di altezza) divisa in sei piani, due dei quali sono sotterranei.

Tutti i piani hanno una pianta simile: tre muri dell'edificio in cemento armato formano la struttura verticale di supporto e separano lo spazio espositivo dallo spazio di accesso e di collegamento. Quest'ultimo, adiacente ai muri perimetrali, contiene due scale, un ascensore per il pubblico e un montacarichi.

Il progetto strutturale, che libera le facciate dalle funzioni statiche, ha permesso a Zumthor di rivestire l'intero edificio con una pellicola traslucida continua di 710 lastre di vetro acidato, trasformando le facciate del piano terra in grandi scatole luminose attraverso le quali la luce naturale entra nell'edificio da tutti i lati. Ai piani superiori, la luce naturale che il rivestimento semitrasparente lascia passare è diretta nelle stanze attraverso un soffitto di vetro opalino che nasconde anche il sistema di illuminazione artificiale.

Di notte l'effetto si inverte e la luce artificiale viene trasmessa dall'interno verso l'esterno dell'edificio trasformandolo in un grande oggetto urbano luminoso.

L'edificio è riscaldato e raffreddato da un sistema geotermico combinato con una ventilazione meccanica controllata e con recupero di calore[3].

Esposizioni ospitate[modifica | modifica wikitesto]

anno artisti mostra
2024 Günter Brus Selbstbemalung
2023 Solange Pessoa
Michael Armitage Pathos and the Twilight of the Idle
Anna Jermolaewa Chernobyl Safari, Famous Pigeons e Dining Room
Monira Al Qadiri Mutant Passages
Valie Export Oh Lord, Don't Let Them Drop That Atomic Bomb on Me
2022 Anna Boghiguian
Jordan Wolfson
Dora Budor Continent
2021 Otobong Nkanga Unearthed (Fragment)
Anri Sala
Pamela Rosenkranz House of Meme
Jakob Lena Knebl & Ashley Hans Scheirl Seasonal Greetings
2020 Peter Fischli
Helen Cammock, William Kentridge´s The Centre of the Less Good Idea, Annette Messager,

Rabih Mroué, Markus Schinwald, Marianna Simnett, Ania Soliman

Unvergessliche Zeit
Bunny Rogers Kind Kingdom
2019 Raphaela Vogel Bellend bin ich aufgewacht
Thomas Schütte
Miriam Cahn DAS GENAUE HINSCHAUEN
Ed Atkins
2018 Tacita Dean
David Claerbout
Mika Rottenberg
Simon Fujiwara
2017 Peter Zumthor
Adrián Villar Rojas
Rachel Rose
2016 Lawrence Weiner
Wael Shawky
Theaster Gates
Susan Philipsz
2015 Amy Sillman
Heimo Zobernig
KAYA (Kerstin Brätsch e Debo Eilers)
Joan Mitchell
Dexter Sinister
Berlinde De Bruyckere
Trix & Robert Haussmann
Rosemarie Trockel
2014 Hannah Weinberger
Jeff Wall
Richard Prince
Sung Hwan Kim
Maria Eichhorn
Gerry Bibby e Juliette Blightman
Pascale Marthine Tayou
2013 Dora García
Barbara Kruger
Gabriel Orozco
Andy Warhol
2012 Florian Pumhösl
Ed Ruscha
Peter Zumthor
Ulrike Müller
Danh Võ
Yvonne Rainer
2011 International Institute of Political Murder (Milo Rau)
Valie Export
Ai Weiwei
Yona Friedman e Eckhard Schulze-Fielitz
Michal Heiman, Hannah Hurtzig, Katrin Mayer
Haegue Yang
2010 Antony Gormley
Harun Farocki
raumlaborberlin
Cosima von Bonin
Roni Horn
Candice Breitz
2009 Tony Oursler
Antony Gormley
Lothar Baumgarten
Markus Schinwald
2008 Jan Fabre
Richard Serra
Carsten Höller
Maurizio Cattelan
2007 Peter Zumthor
Joseph Beuys, Matthew Barney, Douglas Gordon, Cy Twombly
Marcel Duchamp, Gerhard Merz, Damien Hirst, Jeff Koons

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Peter Zumthor | The Pritzker Architecture Prize, su www.pritzkerprize.com. URL consultato il 25 maggio 2021.
  2. ^ a b Geschichte, su www.kunsthaus-bregenz.at. URL consultato il 25 maggio 2021.
  3. ^ KUB - Kunsthaus Bregenz, su Inexhibit. URL consultato il 25 maggio 2021.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN264215856 · ISNI (EN0000 0001 2288 2874 · LCCN (ENnr96007816 · GND (DE2141422-1 · BNF (FRcb150852546 (data) · J9U (ENHE987007270842205171 · WorldCat Identities (ENlccn-nr96007816