Jarinko Chie (film)

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Jarinko Chie
Titolo originaleじゃりン子チエ
Lingua originalegiapponese
Paese di produzioneGiappone
Anno1981
Durata110 min
Genereanimazione, commedia
RegiaIsao Takahata
SoggettoIsao Takahata
SceneggiaturaIsao Takahata, Noboru Shiroyama
ProduttoreHidenori Taga, Tetsuo Katayama
Casa di produzioneTokyo Movie Shinsha
FotografiaHirokata Takahashi
MontaggioKazuko Takahashi, Masatoshi Tsurubuchi
MusicheMasaru. Hoshi
Art directorNizo Yamamoto
Character designYasuo Ōtsuka, Yôichi Kotabe
AnimatoriYasuo Ōtsuka, Yôichi Kotabe
SfondiAtelier Lascaux, Mukuo Studio
Doppiatori originali

Jarinko Chie (じゃりン子チエ?) è un film d'animazione giapponese del 1981 co-scritto e diretto da Isao Takahata, basato sul manga La monella Chie di Etsumi Haruki. Il film si svolge nei quartieri poveri di Osaka, dove una bambina di nome Chie, scaltra e furba, si muove in un mondo in cui la gente passa il tempo bevendo, giocando d'azzardo e facendo a botte. Il film è stato prodotto dalla Toho. Dopo il successo del film, Takahata è stato il regista principale di una serie televisive anime basata sempre sullo stesso manga[1].

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Conosciuta come "la bambina più sfortunata del Giappone", Chie, dieci anni, è incaricati di aiutare il padre, un problematico giocatore d'azzardo disoccupato, a gestire una piccola taverna a Osaka. Chie esce di nascost o per andare a trovare la madre, che ha da poco lasciato lei e il padre. Chie escogita un modo per riunire i due, ma prima cerca di capire come trovare un vero lavoro al padre.

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Il film è stato prodotto dalla Toho e animato dalla Tokyo Movie Shinsha, mentre l'animazione di supporto è stata realizzata dalla Oh! Production. Durante un'intervista per il film, a Takahata fu chiesto: "Dopo aver prodotto un classico come Heidi, come puoi ora fare un film su una ragazza che cucina frattaglie nel quartiere dei barboni di Osaka?". Il giornalista che glielo chiedeva era Toshio Suzuki, che sarebbe poi diventato presidente dello Studio Ghibli, lavorando con i colleghi di lunga data Takahata e Hayao Miyazaki[2].

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

Justin Sevakis di Anime News Network ha espresso perplessità sul motivo per cui il film è stato ignorato dalla comunità degli anime per lungo tempo. Pur non essendo visivamente straordinario come altri film di Takahata, era affascinante, estremamente ben realizzato e rappresentava distintamente lo stile del regista. Sevakis ha concluso che il film meritava sicuramente di essere visto[3].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Chie the Brat, su The Hayao Miyazaki Web. URL consultato il 29 marzo 2024.
  2. ^ (EN) Andrew Osmond, Isao Takahata: Endless Memories Part II: Chie the Brat and Gauche the Cellist, su Anime News Network, 3 agosto 2018. URL consultato il 29 marzo 2024.
  3. ^ (EN) Justin Sevakis, Pile of Shame FINAL: Chie the Brat, su Anime News Network, 25 novembre 2014. URL consultato il 30 marzo 2024.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]