I sopravvissuti delle Ande

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
I sopravvissuti delle Ande
Una scena del film
Titolo originaleSupervivientes de los Andes
Lingua originalespagnolo
Paese di produzioneMessico
Anno1976
Durata86 min
Rapporto1,37:1
Generedrammatico
RegiaRené Cardona
SoggettoClay Blair Jr.
SceneggiaturaRené Cardona Jr.
ProduttoreRobert Stigwood, Allan Carr
Produttore esecutivoRené Cardona Jr.
Casa di produzioneConacine, RE-AL. s.a.
Distribuzione in italianoP.A.C.
FotografiaGenaro Hurtado, Luis Medina
MontaggioAlfredo Rosas Priego
Effetti specialiLorenzo Cordero
MusicheGerald Fried, Raúl Lavista
ScenografiaAlberto L. De Guevara
Interpreti e personaggi

I sopravvissuti delle Ande (Supervivientes de los Andes) è un film messicano del 1976 diretto da René Cardona. La pellicola, basata su una storia vera, narra le allucinanti vicende a cui furono sottoposti i superstiti del famoso disastro aereo delle Ande del 13 ottobre 1972.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Uruguay 13 ottobre 1972. I componenti della squadra universitaria di rugby di Montevideo, in compagnia di alcuni parenti, sono in procinto di imbarcarsi su di un bimotore ad elica per raggiungere Santiago del Cile. A causa del maltempo però la trasvolata si complica a tal punto che l'aereo su cui viaggiano precipita nel bel mezzo delle Ande ad oltre 3000 metri di altitudine. Nell'incidente perdono la vita sia dei passeggeri che dei membri dell'equipaggio, ma i superstiti sono comunque molti e decidono di organizzarsi al meglio per riuscire a sopravvivere nell'attesa che arrivino i soccorsi.

Proprio come i membri dell'equipaggio anche i soccorritori (analizzando la tabella di volo) sono erroneamente convinti che il velivolo avesse già superato la città di Curicó e concentrano quindi tutte le ricerche in aree specifiche, rendendole così del tutto inutili. Nel frattempo, muovendosi per la montagna, alcuni superstiti trovano la coda dell'aereo che si era spezzata durante l'impatto e recuperano così il prezioso contenuto di alcune valigie come cibo e vestiti ma anche delle batterie senza però riuscire a far funzionare la radio di bordo. Dopo alcuni giorni di ricerche inutili la speranza dei soccorritori di trovare dei sopravvissuti è pari a zero e i dispersi vengono dati tutti per morti.

La situazione dei superstiti si aggrava sempre di più e col passare del tempo alcuni di loro rimangono vittime del freddo o della fame. A questo punto, senza alternative e in preda alla disperazione, pur di sopravvivere decidono di nutrirsi con i corpi delle persone decedute che avevano sepolto nella neve. Con le ultime forze rimaste due di loro partono in cerca di aiuto e - dopo aver girato in lungo e in largo per le Ande - riescono a trovare un pastore. Una volta chiamati i soccorritori anche i loro amici rimasti sulle montagne vengono tratti in salvo. Dopo 72 giorni dal disastro per 16 sopravvissuti è giunta finalmente l'ora di tornare a casa.

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Regia[modifica | modifica wikitesto]

La regia del film è accreditata a René Cardona Senior e non al figlio René Cardona Jr. come spesso indicato per questo film. Quest'ultimo tuttavia prende parte alla pellicola curandone la produzione e la sceneggiatura.

Cast[modifica | modifica wikitesto]

Esclusa la presenza di Hugo Stiglitz già conosciuto in Le avventure di Robinson Crusoe e La notte dei mille gatti il cast è composto da attori perlopiù sconosciuti al pubblico italiano dell'epoca.

Riprese[modifica | modifica wikitesto]

Come indicato nei titoli di coda le riprese esterne sono state effettuate in Colorado negli Stati Uniti e sulla Cordigliera delle Ande mentre quelle interne sono state effettuate negli Estudios Churubusco Azteca in Messico.

Promozione[modifica | modifica wikitesto]

Nella parte superiore delle locandine italiane venne aggiunto un ritaglio dove si avvisava lo spettatore che nel film erano presenti scene di antropofagia, sconsigliandone quindi la visione alle persone più sensibili.

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Il film venne distribuito nelle sale cinematografiche italiane nel settembre del 1976.[1]

Data di uscita[modifica | modifica wikitesto]

Le date di uscita internazionali nel corso del 1976 sono state:[2]

Edizioni home video[modifica | modifica wikitesto]

Il 29 gennaio 2020 la Sinister Film ha distribuito, per la prima volta in Italia, il film in formato DVD (codice EAN:8054317086365).

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

Incassi[modifica | modifica wikitesto]

Si è classificato al 75º posto tra i primi 100 film di maggior incasso della stagione cinematografica italiana 1976-1977.[3]

Critica[modifica | modifica wikitesto]

In un articolo apparso sul quotidiano Stampa Sera (all'epoca dell'uscita del film nelle sale cinematografiche) viene apprezzato come il regista sia riuscito, nel realizzare il film, ad attenersi scrupolosamente sia al libro Sopravvivere! dello scrittore Clay Blair che al libro Tabù di Piers Paul Read. Una critica negativa invece viene espressa per come la regia preferisca far leva sul raccapriccio anziché sulla comprensione e sulla pietà.[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a.v., Prime visioni, in Stampa Sera, n. 189, 1976, p. 16.
  2. ^ Survive! Release Info, su imdb.com. URL consultato il 18 luglio 2015.
  3. ^ Stagione 1976-77: i 100 film di maggior incasso, su hitparadeitalia.it. URL consultato il 3 agosto 2015.
  4. ^ Achille Valdata, Meglio il cannibale o l'erotomane?, in Stampa Sera, n. 192, 1976, p. 14.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]