Kill to Get Crimson

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Kill to Get Crimson
album in studio
ArtistaMark Knopfler
Pubblicazione17 settembre 2007
Durata56:55
Dischi1
Tracce12
GenereFolk rock
EtichettaMercury
ProduttoreMark Knopfler, Chuck Ainlay, Guy Fletcher
Registrazionegennaio-marzo 2007, ai British Grove Studios, Londra
Certificazioni
Dischi d'argentoBandiera del Regno Unito Regno Unito[1]
(vendite: 60 000+)
Dischi d'oroBandiera della Danimarca Danimarca[2]
(vendite: 15 000+)
Bandiera della Germania Germania[3]
(vendite: 100 000+)
Bandiera della Polonia Polonia[4]
(vendite: 10 000+)
Bandiera della Russia Russia[5]
(vendite: 10 000+)
Bandiera della Svizzera Svizzera[6]
(vendite: 15 000+)
Mark Knopfler - cronologia
Album precedente
(2006)
Album successivo
(2009)
Recensioni professionali
RecensioneGiudizio
AllMusic[7]

Kill to Get Crimson è il quinto album della carriera solista di Mark Knopfler, pubblicato il 17 settembre 2007, a quasi tre anni di distanza dal precedente lavoro, Shangri-La.

Il disco[modifica | modifica wikitesto]

Dopo aver attraversato le americhe per ben tre album, Mark Knopfler ritorna in Europa con un'opera impregnata di valzer, polke e addirittura melodie dal sapore medioevale[7]. Si tratta di vere e proprie pennellate di flauti, chitarre e fisarmoniche e la metafora pittorica è ben presente fin dalla copertina che raffigura un quadro di John Bratby.

Osservando la sequenza dei pezzi proposti, si nota la mancanza di un singolo di richiamo. Si traccia un percorso senza clamori da godersi con calma e tranquillità[7]. È corretto segnalare In the Sky, il pezzo finale che è una ballata epica di sette minuti dove la chitarra di Knopfler si intreccia con eleganti zampilli al sax di White e alle tastiere di Fletcher. I pezzi con maggior ritmo sono True Love Will Never Fade (scelto come singolo per l'Europa), Punish the Monkey (scelto come singolo per gli Stati Uniti) e Let It All Go che contiene la strofa che dà il nome all'album.

Tracce[modifica | modifica wikitesto]

Testi e musiche di Mark Knopfler.

  1. True Love Will Never Fade – 4:21
  2. The Scaffolder's Wife – 3:52
  3. The Fizzy and the Still – 4:07
  4. Heart Full of Holes – 6:36
  5. We Can Get Wild – 4:17
  6. Secondary Waltz – 3:43
  7. Punish the Monkey – 4:36
  8. Let It All Go – 5:17
  9. Behind with the Rent – 4:46
  10. The Fish and the Bird – 3:45
  11. Madame Geneva's – 3:59
  12. In the Sky – 7:29

Formazione[modifica | modifica wikitesto]

Gruppo[modifica | modifica wikitesto]

Altri musicisti[modifica | modifica wikitesto]

Classifiche[modifica | modifica wikitesto]

Classifica (2007) Posizione
massima
Australia[8] 41
Austria[8] 10
Belgio (Fiandre)[8] 11
Belgio (Vallonia)[8] 12
Danimarca[8] 5
Finlandia[8] 15
Francia[8] 9
Germania[8] 2
Italia[8] 2
Norvegia[8] 2
Paesi Bassi[8] 4
Portogallo[8] 29
Regno Unito[9] 9
Spagna[8] 9
Stati Uniti[10] 26
Stati Uniti (digital)[10] 14
Stati Uniti (rock)[10] 9
Stati Uniti (tastemaker)[10] 6
Svezia[8] 4
Svizzera[8] 3

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) BRIT Certified, su bpi.co.uk, British Phonographic Industry. URL consultato il 14 febbraio 2016.
  2. ^ (DA) Album Top-40 - Uge 45 - 2007, su hitlisten.nu, Hitlisterne.NU. URL consultato il 14 febbraio 2016.
  3. ^ (DE) Mark Knopfler – Kill To Get Crimson – Gold-/Platin-Datenbank, su musikindustrie.de, Bundesverband Musikindustrie. URL consultato il 28 marzo 2023.
  4. ^ (PL) Przyznane w 2007 roku, su bestsellery.zpav.pl, ZPAV. URL consultato il 14 febbraio 2016.
  5. ^ (RU) «ЗОЛОТО» И «ПЛАТИНА» / International 2007, su 2m-online.ru, 2M. URL consultato il 28 novembre 2020 (archiviato dall'url originale il 24 gennaio 2009).
  6. ^ (DE) Edelmetall, su Schweizer Hitparade. URL consultato il 14 aprile 2023.
  7. ^ a b c (EN) Stephen Thomas Erlewine, Kill to Get Crimson, su AllMusic, All Media Network. URL consultato il 10 marzo 2013.
  8. ^ a b c d e f g h i j k l m n o (NL) Mark Knopfler - Kill to Get Crimson, su ultratop.be, Ultratop. URL consultato il 19 maggio 2015.
  9. ^ (EN) Official Albums Chart Top 100: 23 September 2007 - 29 September 2007, su officialcharts.com, Official Charts Company. URL consultato il 19 maggio 2015.
  10. ^ a b c d (EN) Mark Knopfler - Chart history, su billboard.com, Billboard. URL consultato il 19 maggio 2015.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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