Hassen Chalghoumi

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Hassen Chalghoumi nel 2015

Hassen Chalghoumi (Tunisi, 1972) è un religioso tunisino naturalizzato francese, imam del comune di Drancy. In Francia è famoso per essere un portavoce del dialogo interreligioso, in particolare tra musulmani ed ebrei[1].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Chalghoumi è nato a Tunisi da padre algerino e madre tunisina. Nel 1992 ha lasciato la Tunisia, andando a studiare in Madrase in Siria e in Pakistan, per poi emigrare in Francia nel 1996. Ha fatto parte dell'organizzazione Jamaat Tabligh fino al 2005, anno in cui è diventato cittadino francese.

Negli anni ha preso molte posizioni controverse: nel 2006 ha tenuto un discorso di commemorazione degli ebrei deportati al campo di internamento di Drancy, e nel 2009 ha sostenuto la legge proposta da Nicolas Sarkozy per mettere al bando il burqa, che secondo lui è stato diffuso da sette fanatiche come i salafiti. Ciò gli ha attirato l'ostilità di molti musulmani, che l'hanno chiamato "Imam degli ebrei". Nel gennaio 2010 la sua moschea è stata presa d'assalto e vandalizzata, e da allora vive con la scorta.[2][3]

Opinioni religiose[modifica | modifica wikitesto]

Chalghoumi si considera rappresentante di un islam "moderato e repubblicano", e predica la separazione tra religione e stato, in contrasto con governi come quello iraniano. Ha inoltre affermato che indossare il velo dovrebbe essere facoltativo.

Per le sue posizioni è stato elogiato dal filosofo Bernard-Henri Lévy, che l'ha definito "coraggioso".[4]

Opinioni politiche[modifica | modifica wikitesto]

Sulla Shoah[modifica | modifica wikitesto]

Nel maggio 2006 ha partecipato a una cerimonia in memoria degli ebrei morti a Drancy durante l'Olocausto. Nel febbraio 2013 ha partecipato a una seconda cerimonia, organizzata da Marek Halter, a cui ha partecipato anche l'allora Ministro dell'Interno Manuel Valls.

Dialogo con altre fedi[modifica | modifica wikitesto]

Chalghoumi ha partecipato a molte attività per promuovere la coesistenza tra musulmani, ebrei e cattolici.

Visita in Israele[modifica | modifica wikitesto]

Chalghoumi si è recato in Israele il 5 giugno 2012, per partecipare a una conferenza intitolata "religione e laicità". Oltre a lui si sono presentate molte figure importanti in Francia, tra cui il filosofo Alain Finkielkraut, la scrittrice Caroline Fourest e la giornalista Élisabeth Lévy.[5]

L'11 novembre 2012, Chalghoumi ha portato in Israele una delegazione di 12 Imam, che ha visitato anche il memoriale di Yad Vashem.[6] Sulle tombe delle vittime degli Attentati di Tolosa e Montauban del 2012, ha tenuto un discorso rivolto agli israeliani, in cui chiede di non pensare che i musulmani francesi siano tutti antisemiti.

Tunisia[modifica | modifica wikitesto]

Nel settembre 2010, in seguito alla Rivoluzione dei Gelsomini, ha preso le difese del regime di Ben Ali, affermando che ha difeso la Tunisia dai fondamentalisti islamici.[7]

Charlie Hebdo e attentati di Parigi[modifica | modifica wikitesto]

Chalghoumi, prima degli attentati, aveva aspramente criticato le vignette su Maometto, ma ha anche condannato l'uccisione dei giornalisti, definendola "un atto criminale".[8][9][10]

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Chalghoumi è sposato e ha 5 figli.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ http://www.unacitta.it/newsite/intervista.asp?id=2103
  2. ^ https://web.archive.org/web/20100420044935/http://www.ansamed.info/en/news/ME03.XAM14082.html
  3. ^ http://www.israelnationalnews.com/News/News.aspx/135751
  4. ^ Copia archiviata, su lepoint.fr. URL consultato il 19 febbraio 2016 (archiviato dall'url originale il 29 settembre 2015).
  5. ^ http://www.mag14.com/actuel/35-societe/656-hassen-chalghoumi-imam-tunisien-en-israel.html
  6. ^ Copia archiviata, su hamodia.fr. URL consultato il 19 febbraio 2016 (archiviato dall'url originale il 25 febbraio 2016).
  7. ^ L'Imam de Drancy: La burqa est un phénomène étranger à l'islam des Lumières Archiviato il 26 novembre 2012 in Internet Archive., Metro, 15 septembre 2010; "Le président actuel a sauvé la Tunisie de la guerre civile algérienne" (The current president has saved Tunisia from the Algerian civil war).
  8. ^ http://www.repubblica.it/esteri/2015/11/15/foto/parigi_imam_in_preghiera_con_rappresentanti_mondo_ebraico-127441553/1/#1
  9. ^ http://www.repubblica.it/esteri/2015/01/11/news/il_capo_degli_imam_di_francia_hassen_chalghoumi_noi_in_prima_fila_contro_i_barbari-104768365/
  10. ^ Copia archiviata, su famigliacristiana.it. URL consultato il 19 febbraio 2016 (archiviato dall'url originale l'11 gennaio 2015).

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Controllo di autoritàVIAF (EN177514417 · ISNI (EN0000 0001 4067 0592 · LCCN (ENn2011017648 · GND (DE1035580810 · BNF (FRcb16247838r (data) · J9U (ENHE987007514958305171 · WorldCat Identities (ENlccn-n2011017648