Guglielmo III di Tolosa

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Guglielmo III di Tolosa
Sarcofago di Guglielmo III di Tolosa
Conte di Tolosa e d'Albi
In carica978 –
1037
PredecessoreRaimondo IV
SuccessorePonzio II
Nascita970 circa
Morte1037
Luogo di sepolturaBasilica di Saint-Sernin a Tolosa
DinastiaRouergue
PadreRaimondo IV
MadreAdelaide d'Angiò
ConiugiArsinda d'Angiò
Emma di Provenza
FigliRaimondo e
Enrico, di primo letto
Ponzio II
Bertrando
Ildegarda Elisa e
Rangarda, di secondo letto
Emma, illegittima
Calotipia del 1855 del portale della basilica di Saint-Sernin di Tolosa, dove è sepolto Guglielmo III Tagliaferro

Guglielmo detto Tagliaferro (970 circa – 1037) fu conte di Tolosa e conte di Nîmes e di Albi dal 978 fino alla sua morte.

Cappella sepolcrale dei Conti di Tolosa oggi

Origine[modifica | modifica wikitesto]

Figlio del conte di Tolosa, duca di Settimania, conte di Nîmes e conte d'Albi, Raimondo IV e di Adelaide d'Angiò, come risulta dalla Bolla pontificia n° IX di papa Benedetto IX del Bullaire de l'Abbaye de Saint-Gilles[1], figlia del Conte d'Angiò e poi, conte di Nantes e duca di Bretagna, Folco II e di Gerberga (secondo lo storico Maurice Chaume era figlia del Visconte Goffredo d'Orleans), infatti secondo il Cartulaire de l'abbaye de Saint-Chaffre du Monastier et Chronique de Saint-Pierre du Puy', era la sorella del conte d'Angiò, Goffredo detto Grisegonelle[2]. Raimondo IV, secondo il Textos navarros del Codice de Roda, figlio del conte di Tolosa, duca di Settimania, conte di Nîmes e conte d'Albi, Raimondo III[3] e di Gundinilde, come risulta dal documento nº 126 del volume V delle Preuves de l'Histoire Générale de Languedoc, che riporta il testamento, redatto verso la fine del 972, della nonna, Garsenda, che lo cita come il proprio nipote, Raimondo, e lo definisce figlio di Gunidilde (Raymundo filio Gundinildis nepoti meo)[4].

Secondo le Europäische Stammtafeln[5] Raimondo IV, Raimondo III e Raimondo Ponzio sarebbero la stessa persona e Guglielmo III sarebbe nato verso il 950 da Raimondo Ponzio e da Garsenda[6], figlia del duca di Guascogna, Garcia II e di Amuna figlia del conte Guglielmo I di Bordeaux[7].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nel 978 succedette al padre nei titoli di conte di Tolosa e conte d'Albì e di Nîmes[8], molto probabilmente, per qualche anno sotto tutela della madre, Adelaide.

In prime nozze Guglielmo, prima del 992, anno in cui viene citato assieme alla moglie nel documento nº 153 del volume V delle Preuves de l'Histoire Générale de Languedoc[9], aveva sposato Arsinda[8], che secondo le Histoire générale de Languedoc, Preuves, tomus III era la figlia del conte d'Angiò, Goffredo detto Grisegonelle[10], quindi nipote del conte d'Angiò, Folco il Rosso.

Come conte di Tolosa viene ricordato nel testamento, del 1005, del vescovo di Tolosa, Ermengardo[11]. Poi, l'anno dopo (1006), citato come conte di Tolosa e di Albi, presiedette assieme al vescovo di Tolosa, Raimondo, il concilio delle diocesi di Narbona e Auch che si tenne a Tolosa[12].

Sposò, in seconde nozze, prima del 1000 (infatti secondo gli Archives du Gard in una donazione del 999 Emma risulta già moglie di Guglielmo[8]), la futura marchesa di Provenza, Emma (ca. 980- 1062), figlia del conte di Provenza e Marchese di Provenza, Rotboldo III e della moglie (vengono citati come marito e moglie sia in un documento della Histoire de Monmajour, Revue Historique de Provence, 1ère année[13] che nel documento nº 131 del Verlorene Urkunden Rudolf III[14]), Ermengarda (come viene ribadito nel documento nº 172 del volume V delle Preuves de l'Histoire Générale de Languedoc[15]), di cui non si conoscono con esattezza gli ascendenti, ma pare che fosse parente prossima[16](alcuni storici sostengono addirittura la sorella) del conte di Savoia Umberto I Biancamano (980-1048), al quale il re di Arles, Rodolfo III di Borgogna fece dono di alcuni territori, che si trovavano tra Aix-les-Bains e la Savoia, i quali passarono sotto il governo del conte.

Ebbe problemi, tra il 1020 e il 1025, con il papa Giovanni XIX, che gli ordinò di smettere le ruberie che lui e i suoi vassalli perpetravano a danno dei beni ecclesiastici[17]. Comunque, nel 1023, assieme alla moglie Emma, fece una donazione, per la salvezza della propria anima, all'Abbazia di San Vittore (Marsiglia)[18].
Nel documento nº 191 del volume V delle Preuves de l'Histoire Générale de Languedoc, Guglielmo è citato come testimone della fondazione del monastero di San Salvatore[19].

Divenne il più potente signore del sud del regno di Francia e di Aquitania, estendendo la sua influenza sul Narbonense ed, attraverso la moglie, in Provenza, e si rese sempre più autonomo dall'autorità reale.

Nel 1037 Guglielmo compare come sottoscrittore del documento nº 211 del volume V delle Preuves de l'Histoire Générale de Languedoc, in cui suo figlio Ponzio fa dono di una proprietà alla moglie, Mayor Sánchez di Navarra[20].
Guglielmo morì in quello stesso anno, lasciando i titoli di conte di Tolosa, Nîmes e Albì al figlio Ponzio e fu tumulato nella Basilica di Saint-Sernin a Tolosa, dove nell'angolo del transetto meridionale è stata posta una lapide, con il suo epitaffio[21] e dove gli verrà sepolto accanto il nipote, Raimondo Bertrando[21].

Matrimoni e discendenza[modifica | modifica wikitesto]

Guglielmo ebbe due figli da Arsinda, che secondo le Histoire générale de Languedoc, Preuves, tomus III, dopo alcuni anni di matrimonio fece ingenti donazioni per potere avere dei figli[10]:

mentre da Emma ebbe 4 figli[22]:

e una figlia illegittima:

  • Emma[24], che sposò Ottone Raimondo dell'Isle-Jourdain[8].

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Raimondo Ponzio I di Tolosa Raimondo II di Tolosa  
 
Guinidilda  
Raimondo III di Tolosa  
Garsenda di Guascogna Garcia II di Guascogna  
 
Amuna di Bordeaux  
Raimondo IV, conte di Tolosa  
 
 
 
Gundinilde  
 
 
 
Guglielmo III di Tolosa  
Folco I d'Angiò Ingelger  
 
Aelindis  
Folco II d'Angiò  
Rosalia di Loches Guarniero di Loches  
 
Tescende  
Adelaide d'Angiò  
 
 
 
Gerberga  
 
 
 
 

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (LA) Bullaire de l'Abbaye de Saint-Gilles, Documento IX, pag 21
  2. ^ (LA) Cartulaire de l'abbaye de Saint-Chaffre du Monastier et Chronique de Saint-Pierre du Puy, Chronicon Sancti Petri Aniciensis, paragrafo CCCCXII pagine 151 e 152
  3. ^ (LA) Textos navarros del Codice de Roda, par. 33, pag. 251 Archiviato il 3 marzo 2016 in Internet Archive.
  4. ^ (LA) Histoire générale de Languedoc, Preuves, tomus V, Documento 126, colonne 274 e 280
  5. ^ Le Europäische Stammtafeln sono una raccolta di tavole genealogiche delle (più influenti) famiglie europee.
  6. ^ (ES) Textos navarros del Codice de Roda, par. 32, pag. 251 Archiviato il 3 marzo 2016 in Internet Archive.
  7. ^ (LA) Histoire générale de Languedoc, Preuves, tomus V, Documento 67 colonne 173 - 175
  8. ^ a b c d (EN) #ES Foundation for Medieval Genealogy : Conti di Tolosa - GUILLAUME de Toulouse
  9. ^ (LA) Histoire générale de Languedoc, Preuves, tomus V, Documento 153 colonne 315 e 316
  10. ^ a b c d (FR) Histoire générale de Languedoc, Preuves, tome III, par. LXXXVII; pag. 175
  11. ^ (LA) Histoire générale de Languedoc, Preuves, tomus V, Documento 164 colonne 349 - 351
  12. ^ (LA) Histoire générale de Languedoc, Preuves, tomus V, Documento 165 colonne 351 e 352
  13. ^ (EN) #ES Foundation for Medieval Genealogy :nobiltà di Provenza - ROTBALD (II)
  14. ^ (LA) Monumenta Germaniae Historica, Regum Burgundiae et Stirpe Rudulfina Diplomata et Acta, Verlorene Urkunden Rudolf III, doc 131, Pag 308 Archiviato il 24 settembre 2015 in Internet Archive.
  15. ^ (LA) Histoire générale de Languedoc, Preuves, tomus V, Documento 172 colonne 361 e 362
  16. ^ La parentela è ipotizzata per il fatto che Umberto I Biancamano compare in alcuni documenti come rappresentante (advocatus) della regina Ermengarda (Ermengarda, sposò, in seconde nozze, il re di Arles, Rodolfo III di Borgogna). Per una genealogia critica con riferimenti ai documenti si veda Genealogia dei primi conti sabaudi e genealogie della nobiltà del regno di Borgogna a cura di Charles Cawley
  17. ^ (FR) Histoire générale de Languedoc, Preuves, tome III, livre XIII; pag. 294
  18. ^ (LA) Cartoulaire de l'abbaye de Saint Victor de Marseille, Documento 452 pagg 644 e 645
  19. ^ (LA) Histoire générale de Languedoc, Preuves, tomus V, Documento 191 colonne 388 - 393
  20. ^ (LA) Histoire générale de Languedoc, Preuves, tomus V, Documento 211 colonne 428 e 429
  21. ^ a b (LA) Preuves de l'Histoire générale de Languedoc, tomus V, Inscriptions nº 10, pag 4
  22. ^ (EN) #ES Genealogy : Tolosa - Guillaume III Taillefer
  23. ^ (LA) Histoire générale de Languedoc, Preuves, tomus V, Documento 181 colonne 376 e 377
  24. ^ (FR) Histoire générale de Languedoc, Preuves, tome III, livre XIII; pag. 295

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Fonti primarie[modifica | modifica wikitesto]

Letteratura storiografica[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Conte di Tolosa Successore
Raimondo IV 978–1037 Ponzio II
Controllo di autoritàVIAF (EN23911922 · LCCN (ENn98036945