Giurisdizione amministrativa (ordinamento italiano)

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L'ordinamento italiano ha adottato un peculiare criterio di ripartizione della giurisdizione, imperniato sulla natura della situazione giuridica soggettiva lesa: se è un diritto soggettivo sussiste la giurisdizione ordinaria, se invece è un interesse legittimo sussiste la giurisdizione amministrativa (questo criterio generale è peraltro integrato da quello basato sulla materia nei casi eccezionali di giurisdizione esclusiva, fermo restando l'esercizio del potere autoritativo della PA). La tutela giurisdizionale è perciò ripartita, ai sensi dell'articolo 113 della Costituzione, fra gli organi di giurisdizione ordinaria e quelli di giurisdizione amministrativa, secondo il criterio della natura della situazione giuridica tutelata.

Il criterio di riparto basato sulla differenza diritto soggettivo/interesse legittimo è cominciato a sbiadire nel tempo, grazie anche al susseguirsi delle pronunce giurisprudenziali che hanno registrato l'evoluzione in materia. Al criterio costituzionale si affiancano dunque altri criteri, tra cui il più rilevante è sicuramente quello che vede attribuire la giurisdizione al Giudice Amministrativo ogni qual volta la Pubblica Amministrazione agisce in veste autoritativa. Al contrario, nei casi un cui la PA non agisce in veste di autorità, la giurisdizione spetta al Giudice Ordinario (Corte Cost. n. 204 del 2004 e 191 del 2006). Nell'approvazione del codice del processo amministrativo italiano, infatti, si riteneva che non fosse stata contemplata "l’azione di condanna ad un facere, detta di adempimento, nella quale la sentenza predetermina l’atto da emanare o l’attività da compiere da parte della Pubblica Amministrazione": tuttavia, il T.A.R. Lombardia ne ha facilmente dimostrato "l’ammissibilità, a codice invariato, fingendo di interpretarlo come se nulla fosse successo. È bastato ragionare alla rovescia, partendo dalla descrizione che il codice fa delle sentenze per poi risalire all’ammissibilità della domanda, cioè alla tipologia dell’azione"[1]. D'altro canto, sotto altre forme quest'esigenza è soddisfatta anche da altre giurisdizioni, come dimostra il nobile officium della Court of Session scozzese[2] ovvero la nomina del commissario ad acta nel giudizio di ottemperanza.

Accesso[modifica | modifica wikitesto]

Nel sistema italiano di giustizia amministrativa sono presenti sia i ricorsi amministrativi, sia la tutela giurisdizionale; l'ordinamento italiano ha adottato un peculiare criterio di ripartizione della giurisdizione, imperniato sulla natura della situazione giuridica soggettiva lesa: se è un diritto soggettivo sussiste la giurisdizione ordinaria, se invece è un interesse legittimo sussiste la giurisdizione amministrativa; questo criterio generale è peraltro integrato da quello basato sulla materia, nei casi di giurisdizione esclusiva (si tratta di eccezioni che, però, sono andate espandendosi nel corso degli anni).

I primi sono esperibili innanzi ad organi amministrativi non giurisdizionali e sono, di regola, il ricorso gerarchico proprio e il ricorso straordinario al Presidente della Repubblica; sono, invece, esperibili nei soli casi previsti dalla legge il ricorso in opposizione e il ricorso ad altri organi amministrativi (detto ricorso gerarchico improprio).

Struttura[modifica | modifica wikitesto]

In Italia, la giurisdizione amministrativa si suddivide in tre categorie:[3]

Organi[modifica | modifica wikitesto]

In Italia sono giudici amministrativi con competenza generale i tribunali amministrativi regionali (TAR) e il Consiglio di Stato. In Sicilia, oltre al TAR con sede a Palermo e sezione distaccata a Catania, vi è il Consiglio di giustizia amministrativa (CGA), organo previsto dallo Statuto speciale che svolge nell'isola le funzioni proprie del Consiglio di Stato e che il D.Lgs. 24 dicembre 2003, n. 373, qualifica come sezione distaccata dello stesso.

Il Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa è l'organo di autogoverno dei magistrati del Consiglio di Stato e dei TAR, con un ruolo simile a quello del Consiglio superiore della magistratura per i magistrati ordinari; organi analoghi esistono anche per i magistrati della Corte dei conti.

Funzioni giurisdizionali amministrative con competenza per specifiche materie sono attribuite alla Corte dei conti, ai Tribunali Regionali delle acque pubbliche, al Tribunale Superiore delle acque pubbliche, ai tribunali militari, alla Corte militare di appello e alle commissioni tributarie provinciali e regionali.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ F. Merusi, La legalità amministrativa. Altri sentieri interrotti, Bologna, Il Mulino, 2012, pp. 153-154.
  2. ^ (EN) What is the nobile officium?, in BBC News, 8 ottobre 2019. URL consultato il 27 febbraio 2022.
  3. ^ Giustizia amministrativa.it, su giustizia-amministrativa.it. URL consultato il 5 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 19 ottobre 2015).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Mario Nigro, Giustizia amministrativa, Il Mulino, Bologna, 1983
  • Sabino Cassese, Degli usi e abusi della giurisprudenza (e dei suoi limiti) nel diritto pubblico, in “Rivista italiana per le scienze giuridiche”, n. 4/2013, pp. 137–142.
  • Marco Maria Cellini, Rilevabilità in appello del difetto di giurisdizione nel processo amministrativo, in Diritto processuale amministrativo, XXXVI, n. 4, Giuffrè Francis Lefebvre, dicembre 2018, pp. 1357-1392.
  • Gianmario Palliggiano - Umberto G. Zingales, Il codice del nuovo processo amministrativo, II Ed., IPSOA, Milano, 2012.
  • Carlo Emanuele Gallo, Manuale di giustizia amministrativa, G. Giappichelli Editore, Torino, 2010.
  • Sabino Cassese, Chiesto e pronunciato nel procedimento amministrativo, in Giornale di diritto amministrativo, 1997, n. 2, pp. 139–140.
  • Sabino Cassese, Grandezza e insuccessi del giudice amministrativo italiano, in Giornale di diritto amministrativo, 1998, n. 8, pp. 777–780.
  • Sabino Cassese, Verso la piena giurisdizione del giudice amministrativo: il nuovo corso della giustizia amministrativa italiana, in Giornale di diritto amministrativo, 1999, n. 12, pp. 1221–1227.
  • «Il sistema della giustizia amministrativa dopo il decreto legislativo n. 80/98 e la sentenza delle sezioni unite della Corte di cassazione n. 500/99», Atti dell’incontro di studio svoltosi a Roma, Palazzo Spada, 18 novembre 1999, Milano, Giuffrè, 2000.
  • Roberto Garofoli - Giulia Ferrari, Codice del processo amministrativo, Neldiritto Editore, Roma, 2010.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]