Giovanni Andreozzi

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Giovanni Andreozzi
NascitaCapua, 3 dicembre 1907
MorteBeggi, 2 febbraio 1937
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaFanteria
CorpoRegio corpo truppe coloniali della Tripolitania
Reparto1º Reggimento fanteria coloniale
GradoTenente in s.p.e.
GuerreGuerra d'Etiopia
CampagneArbegnuoc
Decorazionivedi qui
Studi militariRegia Accademia Militare di Fanteria e Cavalleria di Modena
dati tratti da Combattenti Liberazione[1]
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Giovanni Andreozzi (Capua, 3 dicembre 1907Beggi, 2 febbraio 1937) è stato un militare italiano, insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso delle grandi operazioni di polizia coloniale in Africa Orientale Italiana[2].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Capua, provincia di Caserta, il 3 dicembre 1907, all'interno di una modesta famiglia di lavoratori,[3] figlio di Michele e Carmela Benevento.[2] Arruolatosi nel Regio Esercito, dopo aver frequentato il corso nella Scuola allievi ufficiali di Palermo fu nominato sottotenente di complemento nel settembre 1928 ed assegnato al 62º Reggimento fanteria, rinunciò al grado per iniziare a frequentare come allievo la Regia Accademia Militare di Fanteria e Cavalleria di Modena, uscendone nominato sottotenente in servizio permanente effettivo nell'arma di fanteria il 1º ottobre 1930.[1] Frequentata la Scuola di applicazione d'arma di Parma venne destinato a prestare servizio nel 49º Reggimento fanteria.[1][3] Promosso tenente nell'ottobre 1932, tre anni otteneva di essere trasferito nel Regio corpo truppe coloniali della Tripolitania, assegnato al V Battaglione libico del 2º Reggimento fanteria coloniale.[1] Trasferito il 1º gennaio 1936 al 1º Reggimento fanteria coloniale, esattamente un mese dopo si imbarcava a Tobruk per la Somalia sbarcando a Brava il 12 febbraio.[1] Prese parte ai combattimenti legati al corso della guerra d'Etiopia rimanendo ferito una prima volta ad Almagià il 18 settembre 1936.[1] Decorato con due medaglie di bronzo al valor militare cadde in combattimento il 3 febbraio 1937 in seguito alle gravi ferite riportate nel fatto d'arme di Beggi del giorno precedente.[1][3] Qui il suo battaglione costituiva con la Banda Pellizzari l'avanguardia della colonna Pascolini contro gli armati di Ras Destà.[1] Con Regio Decreto del 29 novembre 1937 fu insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[2] La città di Capua gli ha intitolato una via.[3]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante di plotone fucilieri, durante cruento combattimento contro forze nemiche soverchianti, mentre accorreva per parare una grave minaccia dell'avversario, rimaneva ferito ad un braccio. Conscio dell'importanza della missione affidatagli, con sereno stoicismo e mirabile valore, trascinava i suoi ascari ad un furioso attacco all'arma bianca, ristabilendo la situazione compromessa. Ferito una seconda volta mortalmente all'addome, si rifiutava di essere condotto al posto di medicazione e continuava ad incitare i propri ascari, dicendosi lieto di aver offerto la sua giovinezza alla Patria. Fulgido esempio delle epiche virtù di nostra gente. Volontario per l'A.O. e già decorato sul campo. Beggi, 2 febbraio 1937 .[4]»
— Regio Decreto 29 novembre 1937.
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Alla testa del suo plotone conteneva con ardimento e bravura l'urto di preponderanti forze avversarie. Passato al contrattacco fugava il nemico, infliggendogli gravi perdite e portando efficace e decisivo contributo alla soluzione vittoriosa di un lungo combattimento. Già distintosi in precedenti azioni. Uadi Gobelli, 29-30 giugno 1936
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante di plotone esploratori attaccato da forze preponderanti si manteneva fermo sulla posizione assegnatagli. Ferito alla faccia da una fucilata non lasciava il suo reparto se non quando lo vedeva al sicuro su una posizione retrostante. Almagià, 18 settembre 1936

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]


Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h Combattenti Liberazione.
  2. ^ a b c Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare 1965, p. 210.
  3. ^ a b c d Capua on line.
  4. ^ Medaglia d'oro al valor militare Andreozzi, Giovanni, su quirinale.it, Quirinale. URL consultato l'11 luglio 2021.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Angelo Del Boca, Gli italiani in Africa Orientale - II. La conquista dell'Impero, Milano, A. Mondadori, 2009, ISBN 978-88-04-46947-6.
  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare, Le medaglie d'oro al valor militare Volume primo (1929-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 175.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]