Andrea Baldi

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Andrea Baldi
NascitaRoma, 5 novembre 1895
MorteMonte Dunun, 19 maggio 1936
Cause della morteCaduto in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaFanteria
CorpoBersaglieri
Regio corpo truppe coloniali della Somalia italiana
RepartoIX Battaglione, 3º Raggruppamento arabo-somalo
GradoCapitano di complemento
GuerrePrima guerra mondiale
Guerra d'Etiopia
BattaglieBattaglia del solstizio
Decorazionivedi qui
dati tratti da Combattenti Liberazione[1]
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Andrea Baldi (Roma, 5 novembre 1895Monte Dunun, 19 maggio 1936) è stato un militare italiano, insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della guerra d'Etiopia[2].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Roma il 5 novembre 1895, figlio di Paolo e Lucia Scassa.[2] Arruolato nel Regio Esercito per prestare servizio militare nel giugno 1915, fu assegnato al 3º Reggimento bersaglieri e, dopo avere frequentato il corso allievi ufficiali di complemento presso la Regia Accademia Militare di Fanteria e Cavalleria di Modena, fu nominato aspirante.[1] Raggiunse quindi in zona di operazioni, nel giugno 1916, il II Battaglione ciclisti del 2º Reggimento bersaglieri. Promosso sottotenente nel novembre 1916 e tenente nel luglio 1917, ottenne il trasferimento al I Gruppo d’assalto e, come ardito, nel giugno 1918 partecipò alla battaglia del solstizio sul Piave.[1] Decorato con una medaglia di bronzo al valor militare, fu collocato in congedo nel 1919, poi promosso capitano nell'agosto 1935; nel dicembre successivo fu richiamato in servizio attivo a domanda in servizio per essere destinato in Africa Orientale. Trasferito nel Regio corpo truppe coloniali della Somalia italiana, sbarcò a Mogadiscio l'11 gennaio 1936 e, assegnato al IX Battaglione del 3º Raggruppamento arabo-somalo, assunse il comando della 2ª Compagnia.[1] Cadde in combattimento sul Monte Dunun, Neghelli, il 19 maggio 1936 e fu decorato con la medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[2]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Già ardito e decorato della grande guerra con magnifico impeto e sprezzo del pericolo si lanciava alla testa della sua compagnia, contro forze ribelli che minacciavano il fianco della colonna in marcia. Durante l'aspro combattimento, incitava, con ardito esempio, i suoi uomini a resistere. Cadeva sul campo piuttosto che cedere. Mirabile esempio di valore e di alto sentimento del dovere. M. Dunun (Neghelli), 19 maggio 1936.[3]»
— Regio Decreto 29 novembre 1937.
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Durante cinque giorni consecutivi di combattimento, in continui attacchi e contrattacchi trascinava col suo slancio e col suo ardimento i propri dipendenti a numerosi assalti dando bella prova di virtù militari, e contribuiva con sagacia e perizia alla felice riuscita delle varie azioni, facendo prigionieri e catturando materiali. Basso Piave, 15-22 giugno 1918

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]


Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Combattenti Liberazione.
  2. ^ a b c Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare 1965, p. 176.
  3. ^ Medaglia d'oro al valor militare Baldi, Andrea, su quirinale.it, Quirinale. URL consultato l'11 luglio 2021.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare, Le medaglie d'oro al valor militare Volume primo (1929-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 176.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]