Giovanna d'Aviz (1452-1490)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Beata Giovanna di Portogallo
La principessa con il saio domenicano, pittura anonima del XVIII secolo (Aveiro, Museo di San Pedro)
 

Principessa

 
NascitaLisbona, 6 febbraio 1452
MorteAveiro, 12 maggio 1490
Venerata daChiesa cattolica
Beatificazione31 dicembre 1692 da papa Innocenzo XII
Ricorrenza12 maggio
Patrona diAveiro

Giovanna d'Aviz conosciuta come Beata Giovanna d'Aviz o Santa Giovanna del Portogallo (in portoghese Santa Joana de Portugal o Santa Joana Princesa; Lisbona, 6 febbraio 1452Aveiro, 12 maggio 1490) è stata reggente del Portogallo e dell'Algarve tra il 1470 e il 1475, durante le assenze del padre[1][2].

Origine familiare[modifica | modifica wikitesto]

Figlia secondogenita del re del Portogallo Alfonso V[3] e di Isabella[1][2], figlia di Pietro, duca di Coimbra e reggente del regno del Portogallo[4], e di Isabella di Urgell (1409-1443), figlia del pretendente alla corona d'Aragona Giacomo II, conte di Urgell[5], e di Isabella d'Aragona.
Suo fratello fu il re del Portogallo Giovanni II.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Ritratto della Beata Principessa Giovanna di Nuno Gonçalves

Giovanna, secondogenita, alla nascita fu l'erede al trono del Portogallo perché il primogenito, suo fratello Giovanni, era già morto. Lo rimase per circa tre anni, sino alla nascita del terzogenito, il futuro Giovanni II[1][2]. Giovanna venne educata dalla madre alla corte di Lisbona.

Nel 1455, Giovanna rimase orfana della madre, Isabella[6], che aveva da poco dato l'erede maschio ad Alfonso V, morì improvvisamente (2 dicembre 1455)[1][2], molto probabilmente per avvelenamento, mentre si trovava ad Évora.

Dopo la sua morte, la sorella della madre, la zia, Filippa di Coimbra (1437-1493), che pur non essendo monaca viveva al monastero di Odivelas, si occupò dei nipoti, la piccola Giovanna e Giovanni di pochi mesi, dedicandosi completamente a loro, facendo loro da seconda madre ed educandoli nel culto del nonno Pietro, che portò Giovanni, dopo l'ascesa al trono, a combattere e perseguitare la casa di Braganza, ritenuta la responsabile delle disgrazie del nonno.

Convento del Gesù ad Aveiro, Portogallo

Forse per via dell'esempio della zia Filippa, Giovanna, fin da giovane, espresse il desiderio di ritirarsi in convento e farsi monaca; però il padre, Alfonso V, si oppose facendole notare che essendo la seconda nella linea di successione sul trono del Portogallo non poteva permetterglielo.

Nel biennio 1470-1471, fu nominata reggente del regno del Portogallo, quando suo padre, Alfonso V, si imbarcò in un'ultima campagna contro i musulmani del Nordafrica che portò alla conquista di Arzila nel 1470 e alla definitiva conquista di Tangeri[7] nel 1471, fatto che gli guadagnò il soprannome di Africano.
Giovanna fu reggente del Portogallo e dell'Algarve nel periodo tra il 1470 e il 1475, durante le assenze del padre[1][2].

Dopo che il padre rientrò in Portogallo le propose diversi candidati per un eventuale matrimonio, ma Giovanna li rifiutò tutti e nel 1475 si ritirò nel monastero domenicano detto Mosteiro de Jesus (Monastero del Gesù), ad Aveiro, e prese i voti[1].

Anche se ritirata in monastero, Giovanna fu sempre una leale ed entusiasta sostenitrice del fratello, Giovanni II, sia nella politica che nella vita privata.

Tomba di Giovanna d'Aviz, nel convento del Gesù ad Aveiro, Portogallo

Giovanna morì il 12 maggio del 1490 a Aveiro e fu tumulata nel suo monastero, dove aveva trascorso gli ultimi quindici anni[1][2]. Lì ancora si trovano e sono venerati i suoi resti, custoditi in un'arca monumentale.

Subito dopo la sua morte si sparse la voce di molte guarigioni e di miracoli di Giovanna. Il papa Innocenzo XII la beatificò nel 1693[1][2].

Pur non essendo stata santificata, Giovanna si festeggia come santa in tutto il Portogallo, ed in particolare ad Aveiro, il 12 maggio.

Discendenza[modifica | modifica wikitesto]

Giovanna non ebbe discendenza[1][2].

Ascendenze[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Giovanni I del Portogallo Pietro I del Portogallo  
 
Teresa Lourenço  
Edoardo del Portogallo  
Filippa di Lancaster Giovanni Plantageneto, I duca di Lancaster  
 
Bianca di Lancaster  
Alfonso V del Portogallo  
Ferdinando I d'Aragona Giovanni I d'Aragona  
 
Eleonora d'Aragona  
Eleonora di Trastamara  
Eleonora d'Alburquerque Sancho d'Alburquerque  
 
Beatrice del Portogallo  
Giovanna d'Aviz  
Giovanni I del Portogallo Pietro I del Portogallo  
 
Teresa Lourenço  
Pietro d'Aviz  
Filippa di Lancaster Giovanni Plantageneto, I duca di Lancaster  
 
Bianca di Lancaster  
Isabella d'Aviz  
Giacomo II di Urgell Pietro II di Urgell  
 
Margherita del Monferrato  
Isabella di Urgell  
Isabella d'Aragona Pietro IV d'Aragona  
 
Sibilla di Fortià  
 

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i (EN) Reali del Portogallo.
  2. ^ a b c d e f g h (EN) Capetingi del Portogallo-genealogy.
  3. ^ Alfonso V era figlio del re del Portogallo Edoardo d'Aviz e di sua moglie, Eleonora (1402-1445), figlia del re della corona d'Aragona e di Sicilia, Ferdinando e di Eleonora d'Alburquerque.
  4. ^ Pietro era figlio del re del Portogallo, Giovanni I e della moglie, Filippa di Lancaster.
  5. ^ Giacomo II di Urgell, nel 1410, fu uno dei cinque pretendenti alla corona d'Aragona, conclusosi, nel 1412, col compromesso di Caspe.
  6. ^ Isabella era da poco riuscita a fare riabilitare la memoria del padre, Pietro, con una grande cerimonia che fu tenuta a corte ed inoltre era riuscita a farne riesumare il corpo che, dopo la battaglia d'Alfarrobeira, nelle vicinanze di Vila Franca de Xira, dove il duca di Coimbra aveva perso la vita, era stato sepolto sotto un cumulo di pietre da alcuni pescatori del fiume Tago e traslarlo al Monastero di Batalha e farlo seppellire nella cappella del fondatore accanto al padre, Giovanni I.
  7. ^ Tangeri fu conquistata, nel 1460 e poi persa due volte (riconquistata fu persa per la seconda volta, nel 1464).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN89085161 · ISNI (EN0000 0000 6256 5956 · BAV 495/28345 · LCCN (ENno97060703 · GND (DE1210880830 · BNE (ESXX1433003 (data) · WorldCat Identities (ENlccn-no97060703