Gino Pedrazzoli

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Gino Pedrazzoli
NascitaTorino, 2 agosto 1884
MorteSan Giovanni del Dosso, 1º gennaio 1973
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaFanteria
CorpoBersaglieri
GradoGenerale di corpo d'armata
GuerreGuerra italo-turca
Prima guerra mondiale
Seconda guerra mondiale
CampagneCampagna di Grecia
Comandante di15º Reggimento fanteria "Savona"
13ª Divisione fanteria "Re"
Decorazionivedi qui
Studi militariRegia Accademia Militare di Fanteria e Cavalleria di Modena
dati tratti da Generals[1]
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Gino Pedrazzoli (Torino, 2 agosto 1884San Giovanni del Dosso, 1º gennaio 1973) è stato un generale italiano, che durante la seconda guerra mondiale fu comandante della 48ª Divisione fanteria "Taro", alla testa della quale combatté in Grecia, in Montenegro e in Francia. Decorato con la Croce di Cavaliere dell'Ordine militare di Savoia.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Torino il 2 agosto 1884. Arruolatosi nel Regio Esercito frequentò la Regia Accademia Militare di Fanteria e Cavalleria di Modena uscendone nel 1905 con il grado di sottotenente assegnato all'arma di fanteria, corpo dei bersaglieri. Partecipò alla guerra italo-turca e alla prima guerra mondiale quale ufficiale del 2º Reggimento bersaglieri.

Promosso colonnello, nel 1935-1936 comandò il 15º Reggimento fanteria "Savona" e, promosso generale di brigata, passò al comando della fanteria della 13ª Divisione fanteria "Re",[1] ricoprendo questo incarico tra il 1937-1938. Nel 1938 sposò la vedova Chiara Marini, sua vecchia fiamma, dalla quale ebbe due figli.

Durante la seconda guerra mondiale, dal 1940 al 1943, combatté in Grecia, in Montenegro e in Francia, comandando ininterrottamente la 48ª Divisione fanteria "Taro"[1] e fu decorato con la Croce di Cavaliere dell'Ordine militare di Savoia. Il 1º gennaio 1941 fu promosso generale di divisione.

Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 fu fatto prigioniero dai tedeschi in Francia[1] e rientrò in Patria nel maggio 1945. Promosso generale di corpo d'armata, si spense a San Giovanni del Dosso il 1º gennaio 1973.

Il suo nome compare nel CROWCASS.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere dell'Ordine militare di Savoia - nastrino per uniforme ordinaria
— Regio Decreto 3 ottobre 1941[2]
Ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
— Regio Decreto 15 giugno 1933[3]
Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
— Regio Decreto 14 novembre 1935[4]
Ufficiale dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria
— Regio Decreto 16 gennaio 1941[5]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Generals.
  2. ^ Cavaliere Ordine Militare d'Italia, su quirinale.it, Presidente della Repubblica. URL consultato il 10 marzo 2019.
  3. ^ Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n.233 del 6 ottobre 1933, pag.4542.
  4. ^ Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n.122 del 27 maggio 1936, pag.1728.
  5. ^ Supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n.178 del 30 luglio 1941, pag.36.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • B.P. Boschesi, Il chi è della Seconda Guerra Mondiale - Vol. II, Mondadori Editore, Milano, 1975 – pag. 93

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]