Franco Sampietro

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Franco Sampietro
NascitaRapallo, 14 dicembre 1917
MorteQuota 1828 di Monte Lofka, 17 novembre 1940
Cause della morteMorto in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaFanteria
SpecialitàAlpini
Reparto5º Reggimento alpini
Anni di servizio1914-1915
GradoSottotenente di complemento
GuerreSeconda guerra mondiale
CampagneCampagna italiana di Grecia
BattaglieBattaglia delle Alpi Occidentali
Decorazionivedi qui
dati tratti da Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume primo (1929-1941)[1]
voci di militari presenti su Wikipedia

Franco Sampietro (Rapallo, 14 dicembre 1917Quota 1828 di Monte Lofka, 17 novembre 1940) è stato un militare italiano insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della seconda guerra mondiale.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Rapallo, provincia di Genova, il 14 dicembre 1917, figlio di Giuseppe e di Emilia Pratti.[2][3] Diplomatosi in ragioneria divenne albergatore di professione, e nel novembre 1938 fu arruolato nel Regio Esercito ed ammesso a frequentare il corso allievi ufficiali di complemento della specialità alpini nella Scuola di Bassano del Grappa.[2] Nel 1939 ottenne la nomina ad aspirante ufficiale nel 5º Reggimento alpini della 2ª Divisione alpina "Tridentina".[3] Assegnato al battaglione alpini "Morbegno", otteneva nell’ottobre la promozione a sottotenente con anzianità 1 gennaio 1939.[4] Trattenuto alle armi per la mobilitazione generale del giugno 1940, partecipò poi alle operazioni di guerra svoltesi alla frontiera alpina occidentale.[4] Rientrato in sede partiva per via aerea per l’Albania atterrando a Tirana il giorno 12 novembre 1940.[4] Il 17 novembre, alla testa del suo reparto con un fucile mitragliatore, condusse un violento contrattacco dove rimase colpito all'addome.[4] Rifiutato ogni soccorso continuò a combattere finché non cadde colpito a morte alla testa, con il fucile ancora imbracciato. Fu successivamente insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[3] A lui è intitolata una via nel paese di Chiesa in Valmalenco (provincia di Sondrio).[4]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Ufficiale addetto al servizio di vettovagliamento, chiedeva di assumere il comando di un plotone fucilieri rimasto privo del proprio comandante. Alla testa del reparto, armato di un fucile mitragliatore, guidava i suoi uomini in un violento contrattacco contro numerose forze nemiche che avevano occupata un’importante posizione. Ferito all’addome, si rifiutava di abbandonare la lotta ed in piedi sulla posizione riconquistata, sempre sprezzante di ogni pericolo, infiammava i suoi alpini con nobili parole e con l’esempio del suo indomito coraggio, finché colpito alla fronte da raffica di mitragliatrice, cadeva da eroe sull’arma che ancora imbracciava. Quota 1828 di Monte Lofka (Fronte greco), 17 novembre 1940. .[5]»
— Regio Decreto 29 novembre 1941.[6]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare 1965, p.458.
  2. ^ a b Combattenti Liberazione.
  3. ^ a b c Bianchi, Cattaneo 2011, p.226.
  4. ^ a b c d e Bianchi, Cattaneo 2011, p.227.
  5. ^ Quirinale - scheda - visto 23 marzo 2023
  6. ^ Registrato alla Corte dei conti lì 12 gennaio 1942, registro 1, foglio 327.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Andrea Bianchi e Mariolina Cattaneo, I quaderni dell'Associazione Nazionale Alpini. Il Labaro, Associazione Nazionale Alpini, 2011, ISBN 978-88-902153-1-5.
  • Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume primo (1929-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 458.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]