Francesco Ricciardi

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Francesco Ricciardi

Ministro Segretario di Stato di Grazia e Giustizia del Regno delle Due Sicilie
Durata mandato9 luglio –
7 dicembre 1820
MonarcaFerdinando I
Capo del governoGiunta provvisoria
PredecessoreDonato Tommasi
SuccessoreGiacinto Troisi

Ministro Segretario di Stato di Grazia e Giustizia del Regno di Napoli
Durata mandato1809 –
1815
MonarcaGioacchino Murat
PredecessoreGiuseppe Zurlo
SuccessoreDonato Tommasi

Dati generali
Suffisso onorificoConte di Camaldoli
Partito politicoMurattiani
ProfessioneGiurista, avvocato

Francesco Ricciardi, conte di Camaldoli (Foggia, 12 giugno 1758Napoli, 17 dicembre 1842), è stato un giurista, avvocato e politico italiano, ministro della giustizia del Regno di Napoli sotto Murat e del Regno delle Due Sicilie nel 1820.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Si laureò in legge all'università di Napoli, ed esercitò con successo l'avvocatura nella capitale, specializzandosi in questioni riguardanti i diritti feudali. Uomo di vasti interessi culturali, fu in contatto epistolare con alcuni fra i maggiori illuministi (per esempio, Cesare Beccaria, i fratelli fratelli Pietro e Alessandro Verri, Gian Domenico Romagnosi, Ludovico Savioli, ecc.) che conobbe poi personalmente in un viaggio di studi nel 1789. Sposò la marchesina Luisa Granito (1769-1832), conosciuta in occasione della difesa del vescovo di Lettere Bernardo della Torre dalle accuse di aver sostenuto i francesi[1]. Il loro figlio Giuseppe (1808-1882) sarà uno dei maggiori esponenti del radicalismo politico in età risorgimentale[2].

Non partecipò alla vita politica durante la Repubblica Napoletana (1799). Collaborò invece con Giuseppe Bonaparte e Gioacchino Murat: fu consigliere di Stato, intendente di Bari, ed ebbe una parte importante nell'elaborazione dei nuovi codici. Nel novembre 1809 fu nominato "gran giudice", ossia ministro della giustizia, incarico che accettò dopo aver ricevuto garanzie sull'indipendenza della magistratura dal potere esecutivo. Istituì l'alunnato in giurisprudenza per la formazione dei nuovi magistrati (1812)[3]. Per queste attività nel 1809 ottenne un seggio all'Accademia delle scienze e il titolo di "conte di Camaldoli"[4].

Ritiratosi a vita privata dopo la Restaurazione, durante il periodo costituzionale del 1820 Francesco Ricciardi fu nuovamente ministro della giustizia delle Due Sicilie, carica che lasciò nel dicembre 1820 per dissidi con il parlamento: murattiano, Ricciardi riteneva che, per garantirne l'indipendenza, i magistrati non dovessero essere sottoposti alla nomina di un consiglio di stato controllato a sua volta dal parlamento[5]. Dopo il ristabilimento del regime assoluto (1821), rimase nel regno delle Due Sicilie; nel 1827-28 fece un viaggio nell'Italia centro-settentrionale durante il quale ebbe modo di incontrare a Firenze Pietro Colletta, che gli lesse parti della Storia che stava scrivendo.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Francesco Ricciardi, Ragioni della duchessa di Tursi, e del principe di Melfi contra il principe di Alessandria : nel S.R.C. a Ruote giunte , Napoli : Stamp. Simoniana, 1805
  • Francesco Ricciardi, Discorso e progetto di legge intorno a' sospetti di furto : letto al Parlamento Nazionale il di 6 di novembre 1820, Napoli : dalla tipografia di Porcelli, 1820
  • Francesco Ricciardi, Progetto di legge e rapporto su i giurati, Napoli : dalla tipografia di Porcelli, 1820
  • Francesco Ricciardi, Rapporto di Sua Eccellenza il Segretario di Stato ministro di grazia e giustizia per lo sistema delle elezioni de' magistrati : letto al Parlamento Nazionale nell'adunanza delle adunanze dell'ottobre 1820, Napoli : dalla tipografia di Porcelli, 1820
  • Francesco Ricciardi, Rapporto di Sua Eccellenza il segretario di Stato ministro di grazia e giustizia sulla riforma della magistratura : letto al Parlamento Nazionale nell'adunanza del di 16 ottobre 1820, Napoli : dalla tipografia di Porcelli, 1820
  • Francesco Ricciardi, Rapporto e progetto di legge sull'abolizione del cattedratico e quarta decima : proposto al Parlamento Nazionale a di 23 ottobre 1820, Napoli : dalla tipografia di Porcelli, 1820
  • Due Sicilie : Ministero di grazia e giustizia, Rapporto e progetto di legge sulle armi : proposto al Parlamento nazionale a di 6 di novembre 1820, Napoli : tip. di Porcelli, 1820
  • Francesco Ricciardi, Rapporto e progetto di legge sulle pene imposte con disposizioni economiche : lette al Parlamento Nazionale a di 13 novembre 1820, Napoli : dalla tipografia di Porcelli, 1820
  • Francesco Ricciardi, Rapporto per lo sistema delle elezioni di magistrati letto al Parlamento Nazionale, di S. E. il segretario di stato ministro della giustizia , Napoli : dalla tipografia di Porcelli, 1820
  • Francesco Ricciardi, Rapporto sullo stato attuale dei Ministeri degli affari ecclesiastici, della polizia generale, e della giustizia : presentato al Parlamento Nazionale nell'adunanza del dicembre 1820, Napoli : dalla tipografia di Porcelli, 1820 (on-line)
  • Scritti e documenti varii, di Francesco Ricciardi conte di Camaldoli; preceduti dalla sua vita scritta da suo figlio Giuseppe e da un'introduzione di Leopoldo Tarantini. Napoli : G. Nobile, 1873

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Riccardo Limongi, Sensi unici, ovvero La ghirlanda, Napoli : Lettere Italiane, 1999, ISBN 88-7188-204-0, pp. 99-103 (on-line)
  2. ^ Carlo Gentile, Giuseppe Ricciardi, Foggia : Studio editoriale dauno, 1941
  3. ^ Federigo Sclopis di Salerano, Storia della legislazione italiana, Torino : Unione tipografico-editrice, 1847, Vol. 3, p. 511
  4. ^ Coordinamento scientifico Istituto italiano per gli studi filosofici, Soprintendenza per i beni artistici e storici, Alfonso Scirocco(a cura di), Gioacchino Murat, Coll. Protagonisti nella storia di Napoli : grandi napoletani, Napoli : Elio de Rosa, 1994, p.17
  5. ^ Paola Verrengia, "Le istituzioni a Napoli e la rivoluzione del 1820-21". In: Angelo Massafra, Il Mezzogiorno preunitario: economia, società e istituzioni. Bari : Edizioni Dedalo, 1988, ISBN 8822041364, ISBN 9788822041364, pp. 549-564

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giuseppe Ceva Grimaldi Pisanelli di Pietracatella, Elogio del conte di Camaldoli Francesco Ricciardi, letto nella solenne adunanza della Reale Accademia delle Scienze del dì 11 giugno 1843 dal socio ordinario Giuseppe Ceva Grimaldi. Napoli : Stamp. Reale, 1843
  • Cesare Dalbono, Francesco Ricciardi, Napoli : Tipi Antonio Morano, 1882
  • Pasquale Borrelli, Discorso pronunziato presso al feretro del conte di Camaldoli Francesco Ricciardi. In Napoli : dalla Tip. Porcelli, 1842
  • Dario Ippolito, Tra rivoluzioni e reazioni : l'esperienza politica di Francesco Ricciardi (1758-1842). Roma : Carocci, 2009
  • Antonio De Maria, Elogio storico di Francesco Ricciardi conte de' Camaldoli. Foggia : Ciampitti, 1863

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Ministro di grazia e giustizia del Regno delle Due Sicilie Successore
Giuseppe Zurlo 1809 - 1815 Donato Tommasi
Predecessore Ministro di grazia e giustizia del Regno delle Due Sicilie Successore
Donato Tommasi 9 luglio 1820 - 7 dicembre 1820 Giacinto Troisi
Controllo di autoritàVIAF (EN89438867 · ISNI (EN0000 0000 6248 4005 · SBN NAPV020753 · BAV 495/255500 · CERL cnp02158402 · LCCN (ENn2005076050 · GND (DE1091068267 · BNF (FRcb15005934v (data) · WorldCat Identities (ENlccn-n2005076050