Francesco Arborio Mella di Sant'Elia

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Francesco Arborio Mella di Sant'Elia
NascitaSassari, 2 aprile 1809
MorteTorino, 22 luglio 1869
Dati militari
Paese servitoBandiera del Regno di Sardegna Regno di Sardegna
Bandiera dell'Italia Regno d'Italia
Forza armataArmata Sarda
Regio Esercito
ArmaFanteria
GradoMaggiore generale
GuerrePrima guerra d'indipendenza italiana
Seconda guerra d'indipendenza italiana
Campagna piemontese in Italia centrale
BattaglieBattaglia di Mortara
Battaglia di Novara
Battaglia di Palestro
Battaglia di San Martino
Comandante diBrigata "Piemonte"
Decorazionivedi qui
dati tratti da I sardi di Vittorio Emanuele I e Carlo Felice[1]
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Francesco Arborio Mella di Sant’Elia (Sassari, 2 aprile 1809Torino, 22 luglio 1869) è stato un generale italiano, veterano della prima e della seconda guerra d'indipendenza italiana, oltre che della campagna piemontese in Italia centrale, insignito della croce di Cavaliere dell'Ordine militare di Savoia per il coraggio dimostrato durante la battaglia di San Martino nel 1859. E decorato anche con due medaglie d'argento al valor militare, e insignito del titolo di Ufficiale dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, e della croce di Cavaliere dell'Ordine della Legion d'onore.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Sassari il 2 aprile 1809, figlio del Conte Gerolamo e di Caterina Angela Pes.[1] Il 1 aprile 1828 si arruolò nell’Armata Sarda in qualità di cadetto nel Reggimento "Cacciatori Guardie". Promosso sottotenente il 25 febbraio 1831, divenne luogotenente il 4 aprile 1838, assegnato al 2º Reggimento della Brigata "Casale".[1] Fu successivamente trasferito al 3º Reggimento fanteria della Brigata "Piemonte" il 14 settembre 1841, e promosso capitano nel 6º Reggimento fanteria della Brigata "Aosta" in data 28 luglio 1847.[1] Nel 1848 partecipò alle operazioni belliche durante la prima guerra d'indipendenza, e l’anno successivo, alla ripresa delle operazioni, si distinse particolarmente tra il 21 e il 23 marzo durante i combattimenti di Mortara e a Novara, dove fu ferito al petto, venendo decorato con la Medaglia d’argento al valor militare.[1] Fu promosso maggiore in forza al 5º Reggimento fanteria della Brigata "Aosta" il 23 marzo 1852, e fu insignito del titolo di Cavaliere dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro[2] il 27 settembre 1857.[1] Nel 1859 prese parte alle operazioni durante la seconda guerra d'indipendenza, distinguendosi particolarmente a Confienza (31 maggio) e a San Martino (24 giugno). Decorato con una seconda Medaglia d'argento al valor militare[2] per il fatto d'armi di Confienza, e con la Croce di Cavaliere dell’Ordine militare di Savoia, fu promosso luogotenente colonnello comandante del 6º Reggimento fanteria della Brigata "Aosta" il 26 giugno 1859.[1] Promosso colonnello il 30 giugno 1860, in quello stesso anno venne insignito della Croce di Cavaliere della Legion d'onore e della Médaille commémorative de la campagne d'Italie.[1] Il 17 maggio 1861 assunse il comando della Brigata "Piemonte", con cui partecipò all'occupazione dell'Italia centrale e meridionale, venendo promosso maggior generale il 26 dicembre dello stesso anno.[1] Sposato con la signorina Luisa Crotti,[N 1] si spense a Torino il 22 luglio 1869.[1]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze italiane[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia - nastrino per uniforme ordinaria
— Regio Decreto 12 luglio 1859[3]
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
— Regio Decreto 6 febbraio 1850
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
— Regio Decreto 19 giugno 1859
Cavaliere dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria
Ufficiale dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria

Onorificenze estere[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere dell'Ordine della Legion d'onore (Francia) - nastrino per uniforme ordinaria
Médaille commémorative de la campagne d'Italie 1859 (Francia) - nastrino per uniforme ordinaria
— Determinazione Sovrana del 1 aprile 1860

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Che gli diede un figlio, Carlo Alessandro Arborio Mella, Conte di Sant'Elia.

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Virginio Ilari, Davide Shamà, Dario Del Monte, Roberto Sconfienza e Tomaso Vialardi di Sandigliano, Dizionario bibliografico dell’Armata Sarda seimila biografie (1799-1821), Invorio, Widerholdt Frères srl, 2008, ISBN 978-88-902817-9-2.
  • Alberico Lo Faso di Serradifalco, I sardi di Vittorio Emanuele I e Carlo Felice, Torino, Società Italiana di Studi Araldici, 2005.
  • Urbano Rattazzi e Rosanna Roccia, Epistolario di Urbano Rattazzi: Volume secondo 1862, Roma, Gangemi Editore, 2015, ISBN 88-492-9713-0.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]